Anno | 2016 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 77 minuti |
Regia di | Enrico Caria |
Uscita | giovedì 11 maggio 2017 |
Distribuzione | Cinecittà Luce |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,12 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento martedì 9 maggio 2017
Il regime fascista andava fiero di Ranuccio Bianchi Bandinelli. Solo che il professore era un convinto antifascista. In Italia al Box Office L'uomo che non cambiò la storia ha incassato 3,7 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
|
Brani e passaggi del libro “Hitler e Mussolini 1938, il viaggio del Fuhrer in Italia” sono letti da voci fuoricampo mentre immagini dal repertorio dell’Istituto Luce illustrano parte di ciò che è narrato. Il resto è messo per immagini da alcuni disegni. La storia è quello di Ranuccio Bianchi Bandinelli, illustre archeologo durante il regime fascista benché anti-fascista non dichiarato. A lui viene chiesto di accompagnare per la città e per i musei Hitler e Mussolini durante la prima visita in Italia del Fuhrer, in quanto massimo esperto d’arte romana che parla il tedesco. Dovrà accettare e comincerà a pianificare un attentato una volta accortosi di non essere seguito dalla polizia o tenuto sotto controllo. Segnerà e scriverà ogni impressione di quella visita dando vita ad un diario e un documento incredibile sulle personalità e i rapporti tra i due dittatori.
Ci sono pochi dubbi sullo statuto televisivo di questa trasmissione di poco più di un’ora che con il tono, i tempi e le voci canonizzate dai canali di documentari storici narra alcuni degli eventi più clamorosi che si possano ascoltare. Il cinema in L’uomo non cambiò la storia non c’è e forse non c’è nemmeno mai voluto essere. Manca cioè la volontà di lavorare con le immagini o con il montaggio delle immagini per arrivare là dove le parole si fermano, per creare livelli di lettura più profondi che veicolino significati in grado di intrattenere con lo spettatore un rapporto più complesso di quello professore-alunno.
Eppure la visione di questo documentario che racconta una storia così impressionante, parlando in tanti momenti la lingua della letteratura, ovvero il testo di partenza, e attraverso essa mostrando in vari momenti una capacità di sintesi fenomenale (attribuibile allo stesso Ranuccio Bianchi Bandinelli e al suo diario), scatena più di una domanda su cosa meriti lo statuto di film per il cinema. Una storia grande e piccola al tempo stesso come questa, così intima e vicina agli uomini più che ai dittatori, ma anche capace di dire tanto sulla storia con la S maiuscola, non ha forse diritto ad un posto nel cinema anche solo in virtù della sua potenza? Per quanto sembri voler usare unicamente le armi della tv, per quanto viva di una pigrizia di messa in scena al limite dell’ignavia, nondimeno questo documentario è fornito dei caratteri di eccezionalità che riconosciamo alle storie per il cinema.
Difficile passare sopra a tanto abuso di disegni senza avere la capacità di dargli un senso, difficile non smaniare sulla poltrona nel vedere così tanto materiale di repertorio Luce che non è mai montato con dei guizzi, su cui viene fatto il lavoro minimo indispensabile: illustrare le parole fuoricampo. Eppure è anche difficile uscire dalla visione di L’uomo che non cambiò la storia senza la convinzione di aver ascoltato una storia che dentro la sola televisione starebbe stretta.
L'UOMO CHE NON CAMBIÒ LA STORIA disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
||
€19,99 | – | |||
€19,99 | – |
Forse il miglior film di Caria. Attraverso un ottimo montaggio vengono assemblati materiale di repertorio Luce e disegni, intessendo la (non) storia di Ranuccio Bianchi Bandinelli e i due dittatori. Ma aldilà del fallito attentato dell'archeologo, il film mette in luce, ,con ironia, il rapporto che Hitler e Mussolini avevano con le opere d'arte. per non parlare delle musiche di Pivio e Sepe, che rendono [...] Vai alla recensione »
film utile, ben montato e con una magnifica colonna sonora. il supporto dei disegni rende la storia più cinematografica (ricorda in questo senso un po' persepolis) e scorrevole, gli episodi narrati dovrebbero essere resi ancora più noti. Un film per tutti: studenti, adulti, ragazzi. Insomma, da non perdere!
forse il miglior film di Caria. Ottimo montaggio e musiche, con un andamento fra il pop e il satirico, il regista racconta una storia ( o meglio, non-storia) sconosciuta e particolare. Spero che il film abbia i riconoscimenti che merita!