Le cose che verranno - l'Avenir

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writer58 venerdì 28 aprile 2017
senza paura... Valutazione 3 stelle su cinque
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Un'ampia valle che sconfina su un altopiano circondato da rilievi montuosi. Una casa che guarda verso l'Atlantico, lungo le sterminate spiagge dela Bretagna. Un liceo dove insegnanti e ragazzi discutono di verità, bellezza, tempo che passa, democrazia, libertà. La filosofia come palestra di pensiero e amore per la sapienza. Una vita passata tra Parigi, il Vercors verdeggiante o innevato, la casa affacciata sull’Atlantico, un marito, due figli, una madre incapace di affrontare il proprio declino,  una collana di saggi sui giganti del pensiero, la scuola, impegno quotidiano e  compromesso con i propri desideri di cambiare il mondo, l’età che avanza, i figli che crescono e che si allontanano da casa. [+]

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vanessa zarastro domenica 23 aprile 2017
viva l’adultità Valutazione 3 stelle su cinque
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L’avenir, titolo francese del film, è leggermente retrodatato sotto la presidenza Sarkozy, e mostra all’inizio la reazione dei giovani alla riforma delle pensioni del 2010 che eleva l’età minima dai 60 ai 62, fa saltare la possibilità di prepensionamento per gli statali con famiglie numerose (oltre i 3 figli) ed eleva la pensione di vecchiaia da 65 a 67 anni.
Nathalie vive a Parigi ed è una professoressa di filosofia di liceo, moderatamente di sinistra, che impartisce un insegnamento classico: il suo riferimento principale è Rousseau. In passato aveva militato per qualche anno nel partito comunista, adesso il suo obiettivo è quello di far ragionare i giovani con la propria testa, stimolando il dibattito e il confronto. [+]

[+] lutti e abbandoni (di writer58)
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flyanto mercoledì 26 aprile 2017
la rinascita di una donna Valutazione 4 stelle su cinque
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 Isabelle Huppert, dopo "Elle", con "Le Cose che verranno - l' Avenir", ritorna nelle sale cinematografiche con un altro interessante ruolo di donna e, precisamente, quello di un'insegnante di filosofia presso un liceo parigino, sposata da molti anni con un altrettanto insegnante, con due figli ormai indipendenti e con una madre anziana abbastanza problematica vista l'avanzata età. Alla notizia improvvisa ed inaspettata da parte del marito di venire da lui abbandonata perchè innamoratosi di un 'altra donna, per la protagonista inizia una serie di avvenimenti, quali il ricovero urgente presso un istituto e la conseguente morte della madre, il licenziamento da parte della casa editrice presso cui elle pubblicava e curava opere filosofiche, la frequentazione amicale e rispettosa con un suo giovane e brillante ex-studente, la nascita di un nipotino figlio della propria figlia, che le cambieranno completamente l'esistenza, rinnovandola come persona. [+]

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lbavassano domenica 7 maggio 2017
promettenti premesse, ma lo sviluppo delude Valutazione 3 stelle su cinque
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 Film estremamente ambizioso, nel tentativo di coniugare la crisi esistenziale di una donna giunta a quella soglia in cui il rapporto con l'anziana madre diviene ingestibile, quello con il marito naufraga nel più banale dei modi, con quella intellettuale di un'insegnante di filosofia spiazzata dal rapporto con la generazione degli ex-allievi, del prediletto ex-allievo (la figura più debole, sia detto subito, dell'intero film, incapace di sostenere il ruolo fondamentale assegnatogli, ma, c'è da dire, tutti i personaggi risultano troppo sbiaditi nel confronto con una Huppert che divora lo schermo), giovani intellettuali alla ricerca di nuove strade (che di nuovo, in realtà, non paiono avere molto), spiazzata ancor più da una logica editoriale che pretende di imporre i dettami di un marketing attento unicamente all'immagine a pubblicazioni di nicchia. [+]

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miguel angel tarditti lunedì 24 aprile 2017
renacer después de los 40 Valutazione 3 stelle su cinque
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El cine francés de estos tiempos, es como ver la vida que fluye con sus contrastes de dolores y felicidades, muertes y nacimientos, como una mirada comprensiva a través de una ventana.
Es su patrimonio de sobriedad, de falta de golpes bajos, sin efectos que nos sacudan en es serenidad de observación. Parece que creara una especie de distanciamiento que permite la reflexión, al estilo brechtiano.
Y que felicidad poder observar con serenidad!
El protagonismo del pensamiento dado por la filosofía, hace de “Las cosas que vendrán” un film estupendo, inteligente, y un instrumento accesible del pensar filosófico.
Se habla con sencillez de conceptos como la verdad, como la libertad, como el amor que a veces no es eterno, se muestra la importancia del rol del educador, y de otros valores esenciales de nuestro vivir cotidiano. [+]

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loland10 martedì 25 aprile 2017
domani mi sento...libera Valutazione 3 stelle su cinque
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Le cose che  verranno” (L’avenir, 2016) è il quinto lungometraggio della regissta-sceneggiatrice parigina Mia Hansen Love.
 Un film di ‘nuovi giorni’ dove il quotidiano ora di routine, ora di pranzo in famiglia, ora di scontri, ora di lezione, ora di figlio e ora da genitori pare tutto in un concentrato di cose che forse t’aspetti e aspetti dove il sogno della piacevolezza pare un disincantato mondo di fruscii primaverili contornati da languidi sguardi autunnali.
Nathalie è una donna, che a quasi sessant’anni, vive di impulso senza novità, tra insegnamento (di filosofia) e famiglia, studenti e sua madre. [+]

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verbavolant martedì 25 aprile 2017
avvenire? c'è solo da sperare nel sequel... Valutazione 3 stelle su cinque
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Una mostruosa Huppert interpreta al meglio l'arroganza dell'intellettuale superiore a tutto nel nome della sua filosofia; non esprime sentimenti se non nei confronti degli oggetti (i libri portati via dal marito, la casa in Bretagna e i suoi fiori), non risponde al telefono alla madre che lentamente si lascia morire d'inedia e di depressione, rimane solo male quando il suo pupillo ha il coraggio di dirle la verità; tutto il suo mondo crolla ma lei é imperturbabile, non un cenno di autocritica, non una riflessione, non un cenno di ironia; il film, peraltro piuttosto lento, trova il coraggio di un finale senza compromessi quando anche l'ultimo legame, il gatto Pandora, viene abbandonato alla comune nel Vercors. [+]

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fabiofeli sabato 29 aprile 2017
"sono stata comunista: è una colpa?" Valutazione 3 stelle su cinque
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Nathalie (Isabelle Huppert), insegna con passione filosofia in un liceo francese; ha superato i 50 anni e da buona insegnante desidera non solo che i suoi allievi apprendano il pensiero dei filosofi, ma anche che imparino da questo studio a riflettere e ad elaborare le loro opinioni. Tra tutti gli alunni ce n’è uno particolarmente dotato, Fabien (Roman Kolinka) . Nathalie vive in una bella casa borghese ricca di libri con il marito Heinz (André Marchon), anche lui insegnante di filosofia, e con i figli. E’in attesa di pubblicare un libro e sembra condurre una vita tranquilla e di soddisfazione, ma il destino le riserva uno scossone: il marito le confessa di avere una relazione con una donna più giovane ed ha deciso di andare a vivere con lei. [+]

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maumauroma mercoledì 7 giugno 2017
le cose che verranno Valutazione 3 stelle su cinque
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La consapevolezza del tempo che passa. L' ineluttabilita' della morte. La fragilita' dei rapporti affettivi erroneamente considerati approdo sicuro dalle ansie della vita e dai pericoli del mondo. Basta poco perche' un castello di sicurezze costruito negli anni crolli di colpo. Lasciata dal marito per un' altra donna e morta la madre, Nathalie, colta e determinata insegnante di filosofia, scoprira' sulla sua pelle che, all'alba dei sessanta anni,  una nuova liberta' ritrovata non vuol dire sempre una nuova vita felice, nuovi stimoli e nuovi amori. Nathalie fortunatamente avra' almeno la speranza di ritrovare gli antichi equilibri esistenziali grazie alla nascita di un nipotino. [+]

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fosforo lunedì 1 maggio 2017
noia noia noia Valutazione 1 stelle su cinque
40%
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Questo film ha il pregio di far apprezzare, all'uscita dal cinema, la vivacità della vita intorno a noi.... Presenta un mondo noioso e asfittico, di alto profilo culturale, ma con una desolazione opprimente dei protagonisti sul versante umano. La frigida Huppert si trova a duo agio nel dipingere l'anaffettività della protagonista. Abbastanza scontati e risibili i dialoghi tra la professoressa e l'allievo diletto sui grandi temi della vita. Un racconto semplice senza vie di uscita nè speranza.

[+] una via d'uscita, invece, c'è (di spione)
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