Io Danzerò

Film 2016 | Biografico, Drammatico, +13 108 min.

Regia di Stéphanie Di Giusto. Un film Da vedere 2016 con Soko, Gaspard Ulliel, Mélanie Thierry, Lily-Rose Depp, François Damiens. Cast completo Titolo originale: La danseuse. Titolo internazionale: The Dancer. Genere Biografico, Drammatico, - Francia, 2016, durata 108 minuti. Uscita cinema giovedì 15 giugno 2017 distribuito da I Wonder Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,06 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 16 giugno 2017

Loïe Fuller, creatrice della danza Serpentine, dall'America all'Europa, parabola di un'icona della danza del ventesimo secolo. Il film ha ottenuto 5 candidature e vinto un premio ai Cesar, In Italia al Box Office Io Danzerò ha incassato 102 mila euro .

Io Danzerò è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
3,06/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 3,20
PUBBLICO 2,99
CONSIGLIATO SÌ
Film ipnotico e ammaliante che abbraccia con sguardo appassionato il destino di due superbe artiste.
Recensione di Marzia Gandolfi
domenica 22 maggio 2016
Recensione di Marzia Gandolfi
domenica 22 maggio 2016

Loïe Fuller, adolescente irrequieta che legge Shakespeare e tira col lazo, cresce col padre nel West americano. Alla morte violenta del genitore ripara in città dalla madre, una donna timorata di dio che vorrebbe farne una bigotta. Stretta negli abiti che la madre le cuce addosso, Loïe sogna di fare l'attrice e di calcare il palcoscenico. Tra un'audizione e una delusione trova il gesto che cambierà la sua vita e la condurrà dall'altra parte dell'oceano. Sprofondata dentro un mare di seta e attrezzata con lunghe bacchette inventa una danza impalpabile e illuminata da effetti cromatici. Ma l'America non è ancora pronta ad accogliere la sua visione, traslocata a Parigi trova un mondo all'altezza del suo talento. A contatto con i teatri e i movimenti artistici perfeziona la sua performance e diventa icona indiscussa al debutto del Ventesimo secolo.

Figura di prua della Parigi avanguardista, pioniera della danza contemporanea, ammirata da Mallarmé e Lautrec e 'scolpita' da Rodin, Loïe Fuller fu musa e impresaria di una stagione gloriosa. Prima performeuse della storia, inventa un gesto, cerca spazi espressivi e sotto metri di tessuto leggero sboccia sulla scena come una farfalla.

Biografia romanzata, La danseuse di Stéphanie Di Giusto è meno interessata al carattere avanguardista della sua eroina e molto concentrata sul corpo della Fuller, che inventa la danza serpentina, caleidoscopica estremizzazione della skirt dance. Le sue straordinarie doti, imprenditoriali prima che motorie, producono uno spettacolo strabiliante che cattura la natura con la tecnica. Trasfigurata in fiore, farfalla, fiamma da veli avvolgenti, bacchette che prolungano i movimenti delle braccia e proiezioni colorate che disegnano illusioni sulla seta, la Fuller è il punto di incontro fondamentale tra il cinema e la danza. Perché come coglie bene la Di Giusto, l'arte dell'artista americana è oltre la danza.

A dispetto del titolo, la Fuller non era propriamente una 'ballerina', non lo era nel senso delle architetture di movimento e di tecniche o stili precisi, lo era piuttosto nel senso di arte del corpo. Spazio e vibrazioni del corpo sono stati la materia prima della sua danza 'filtrata' dalla luce. Visionaria che si fece stella con una disciplina tenace e la manipolazione dei tessuti con raggi luminosi sapientemente diretti, i suoi spettacoli teatrali diventano pienamente cinematografici come dimostra La danseuse, film ipnotico e ammaliante. Attraverso sequenze suggestive la regista riproduce le figure mutevoli e le immagini oniriche ma fascinosamente presenti allo sguardo generate dalla Fuller, 'fissata' a un meccanismo invisibile al pubblico.

Sbilanciata da una storia d'amore, quella consumata col conte di Gaspard Ulliel, nobile decaduto e 'stupefacente' che finanzia il suo sogno dall'altra parte del mondo, La danseuse perde qualche volta il controllo della traiettoria ma poi lo ritrova col personaggio di Isadora Duncan, prodigio anche lei americano che vince la Fuller nel momento in cui l'artista pensava di aver trovato la grazia cercata tutta la vita. A incarnarla sullo schermo è l'incantevole Lily-Rose Depp, meravigliosamente eterea e opportunista. La sua Duncan entra a piedi nudi nella danza e nella vita della rivale, opponendo al dispositivo la fluttuazione, al movimento teatrale il movimento naturale del corpo. Sciolta ed esposta in tuniche leggere, innamora la Fuller e come lei diventa promotrice di se stessa. La Di Giusto abbraccia con sguardo appassionato ma gravezza narrativa il destino di due artiste che hanno inciso sul panorama culturale del tempo stimolando riflessioni, influenzando il gusto e diventando soggetto di produzioni artistiche.

Nel segno di un'indipendenza rivendicata con forza, la giovane autrice rimarca nelle sue eroine la trasgressione sessuale e la vanificazione dello stereotipo sessuale della danzatrice, la prima celando il corpo nei tessuti, la seconda facendone l'oggetto della propria arte scenica in forma sublimata. Negli anni in cui nasceva il cinema sbarcano entrambe in Europa e finiscono per delineare due tendenze opposte negli intenti e negli obiettivi: una naturalistica, quella dei fratelli Lumière che riproducono la realtà fedelmente come il corpo della Duncan libero nello spazio, e una spettacolare che utilizza trucchi e illusioni ottiche proprio come fanno George Méliès e Loïe Fuller.

Cinema e danza, arti coetanee, nuove nello stesso momento e a cavallo tra due secoli, si attraggono e si influenzano a vicenda nel rispetto delle diversità, sublimate in due corpi in movimento verso il cinema e una danza libera. Portatrici di visioni e rivoluzioni artistiche differenti, la Fuller aggrappata all'ideale progressista delle conquiste scientifiche e tecnologiche, la Duncan a quello tardo-romanico del ritorno alla natura e dell'ellenismo, le danseuses tornano a respirare attraverso un montaggio nervoso e la tensione dinamica e palpabile delle sue protagoniste.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
mercoledì 22 novembre 2017
Michela V.

 Loie è luminosa nella sua creatività! Tenace e forte da superare ostacoli e fatica fisica! Fragile e tenera nel mettersi in discussione di fronte all' antgonista Isadora. E' tenera la sua ammirazione per Isadora, che definisce una vera ballerina, che danza col corpo in piena libertà. Lodevole la tecnica e l'impatto coreografico e scenografico che Loie sa creare, [...] Vai alla recensione »

venerdì 16 giugno 2017
Marta73

Se siete rimasti in città non perdete questo splendido film. Uscirete dalla sala pieni di ammirazione, a passo di danza, con il cuore e la mente in estasi!

domenica 11 giugno 2017
Aut

Apprezzo lo stile e la capacità di aver riportato senza superfetazioni il senso di un film, riuscendo altresì a ricostruire con poche battute lo spirito del tempo, il nuovo di quegli anni che, proprio con la danza, introduce l'espressione corporea nella scena del mondo.

martedì 20 giugno 2017
kaipy

Attendo fiduciosa giovedì al cinema d'essai. 

FOCUS
INCONTRI
martedì 13 giugno 2017
Claudia Catalli

Una ragazza volteggia su se stessa senza tregua, inventando la danza serpentine. È Soko, al secolo Stephanie Sokolinski, attrice, cantante, performer e ora ballerina nel film Io Danzerò, nei panni della leggendaria - e assai dimenticata - Loïe Fuller. "Un personaggio ricco di sfumature, mi ci sono immedesimata tanto" racconta Soko al Biografilm Festival di cui è madrina. Racconta il lavoro immenso con la regista Stéphanie Di Giusto, le prime chiacchierate otto anni fa, i circa 140 metri di tessuto utili per il (meraviglioso, va detto) costume di scena, che ha vinto infatti il prestigioso Cesar per i Migliori Costumi. Una sola controindicazione: "Era davvero pesantissimo. Riuscivo a tenere le braccia tese a sostenerne il peso giusto per pochi istanti, così mi hanno proposto una controfigura". Soko non ci pensa un attimo: "Ho rifiutato: se vuoi essere vera e credibile devi sentire tutto il dolore, la fatica, il sudore di un ruolo come quello. Non puoi fingere, fossi anche la migliore attrice di questo mondo".

Sette ore al giorno di allenamento per due mesi. Il bisogno di un osteopata, le difficoltà di movimento, i dolori, le vertigini per la scena sospesa su una piattaforma a tre metri da terra. Il ricordo sbiadito delle lezioni di danza prese da piccola, quando "mi sentivo un elefante, totalmente priva di grazia: mai avrei sognato di tornare a ballare, un giorno, e in questo modo!".

Ci sono anche oggi icone come la sua Loie Fuller, prosegue l'attrice: Madonna e Bjork, per citarne solo due, di quelle che rendono spettacolare e memorabile ogni loro esibizione. A proposito della prima, Soko rivela: "Madonna ha visto il film e detto che era esattamente come la sua vita. Un po' anche come la mia, come la vita di ogni artista che dà cuore, carne, corpo pur di esprimere quello che sente. Anche se non viene compresa, anche se non ottiene subito successo. Senza mai cedere a compromessi, omologarsi, rinunciare. È quello che provo a fare anche io ogni giorno con la mia musica, ma anche con il cinema, i film che interpreto, i video che giro. E chissà che un giorno non riesca anche a firmare un film tutto mio".

A chiudere la chiacchierata, un commento sul lato più sensuale del suo personaggio - nel film le vediamo sfiorare le labbra della musa Isadora Duncan, alias Lily Rose Depp: "La Fuller era una ballerina del tutto a suo agio con la propria sessualità e il suo corpo. A me non piace parlare di genere, non guardo le persone per ciò che sembrano da fuori, per il loro sesso o aspetto. L'unica distinzione che mi sento di fare è 'essere umano buono' oppure 'cattivo'. Il resto è privo di interesse, almeno per me".

Frasi
Quella è la mia danza! Togliti il vestito!
Una frase di Loïe Fuller (Soko )
dal film Io Danzerò - a cura di MYmovies.it
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 15 giugno 2017
Giovanna Branca
Il Manifesto

Per realizzare il suo sogno Loie Fuller ha attraversato l'oceano in direzione opposta rispetto a buona parte dei suoi contemporanei nella seconda metà dell'Ottocento: dalle strade di New York si è diretta verso la vecchia Europa e le luci della ribalta delle Folies Bergère e poi dell'Opéra di Parigi. La sua storia di ballerina autodidatta è raccontata da Io danzerò di Stephanie Di Giusto, in cui la [...] Vai alla recensione »

giovedì 15 giugno 2017
Anna Maria Pasetti
Il Fatto Quotidiano

Caparbia, contraddittoria e creativamente geniale, Loie Fuller fu protagonista e rivoluzionaria profetica della Belle Epoque parigina. Americana di nascita, si trasferì nella capitale francese quale unico luogo (meta)fisico che potesse accogliere e comprendere la propria danza, unica nel suo genere. Avvolta in 350 mt di tessuto bianco che la dissimulava mentre vorticosamente roteava ogni parte del [...] Vai alla recensione »

giovedì 15 giugno 2017
Massimo Bertarelli
Il Giornale

Ancora un film sul ballo? Sì, ma per fortuna niente a che vedere con gli abominevoli talent televisivi. Nella Parigi della Belle Epoque la giovane americana Lola Fuller sogna il teatro. Finché inventa la danza serpentina: avvolta in lunghi veli di seta volteggia sul palcoscenico con l'eleganza di una farfalla. E intanto il cuore batte sia per un ambiguo damerino sia per la non ancora celebre collega [...] Vai alla recensione »

giovedì 15 giugno 2017
Alessandra Levantesi
La Stampa

In realtà non era cresciuta nelle praterie, il padre non era un francese trapiantato in Usa, né sua madre una rigida bigotta. Sono solo alcune delle piccole libertà che la neo-cineasta Stephanie Di Giusto, apprezzate fotografa e videoartista, si è presa nei confronti di Loïe Fuller, protagonista del suo film d'esordio Io danzerò: ma solo dopo averne studiato a fondo la biografia e con l'idea di esaltare [...] Vai alla recensione »

giovedì 15 giugno 2017
Roberto Nepoti
La Repubblica

Loie Fuller cresce nel Far West, ma è destinata a diventare una star danzando all'Opéra di Parigi. La giovane americana imporrà un nuovo genere di danza, entusiasmando il pubblico con fantasmagoriche coreografie che la fanno sembrare una falena di luce. Sulla sua strada, però, c'è Isadora Duncan: ballerina giovanissima, avida di celebrità e pronta a servirsi di lei in ogni modo.

NEWS
VIDEO RECENSIONE
venerdì 9 giugno 2017
 

Loïe Fuller, adolescente irrequieta che legge Shakespeare e tira col lazo, cresce col padre nel West americano. Alla morte violenta del genitore ripara in città dalla madre, una donna timorata di dio che vorrebbe farne una bigotta.

VIDEO
lunedì 12 giugno 2017
 

Loïe Fuller, adolescente irrequieta che legge Shakespeare e tira col lazo, cresce col padre nel West americano. Alla morte violenta del genitore ripara in città dalla madre, una donna timorata di dio che vorrebbe farne una bigotta.

CANNES FILM FESTIVAL
sabato 14 maggio 2016
 

La giovane regista Stéphanie Di Giusto porta a Cannes il suo primo lungometraggio La danseuse (in concorso a Un Certain Regard), film biografico sulla stella dell'Opéra di Parigi negli anni di Toulouse-Lautrec, l'americana Loie Fuller.

winner
migliori costumi
Cesar
2017
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