f.vassia 81
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giovedì 2 dicembre 2021
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stanco e ripetitivo
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Diretto con stanca e anonima competenza, e recitato in modo fin troppo meccanico, un action movie piuttosto ripetitivo e con non poche incongruenze, che può vantare un ritmo incalzante solo nella prima parte. Trama poco interessante e una critica all'abbandono dei veterani di guerra solo accennata.
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carloalberto
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martedì 30 novembre 2021
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per la gioia dei grandi rimasti piccini
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Sequel di un altro Jack Reacher, è un thriller complottistico pseudo politico di ambientazione militare di Edward Zwick sceneggiato in forma di favoletta, col principe azzurro, l’imbronciato Tom Cruise, che deve salvare non una, ma due donzelle, minacciate dai draghi cattivi, killers spietati quanto maldestri al servizio di una potente organizzazione di contractors militari. L’inverosimiglianza è il suo difetto maggiore. Il plot presenta delle incongruenze logiche irrisolvibili con il comune buon senso. E’ una pellicola di puro intrattenimento e va presa per quello che è. Scazzottate, inseguimenti, sparatorie, e nulla di più. Zwick per arricchire la trama vi aggiunge, tuttavia, un elemento drammatico.
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Sequel di un altro Jack Reacher, è un thriller complottistico pseudo politico di ambientazione militare di Edward Zwick sceneggiato in forma di favoletta, col principe azzurro, l’imbronciato Tom Cruise, che deve salvare non una, ma due donzelle, minacciate dai draghi cattivi, killers spietati quanto maldestri al servizio di una potente organizzazione di contractors militari. L’inverosimiglianza è il suo difetto maggiore. Il plot presenta delle incongruenze logiche irrisolvibili con il comune buon senso. E’ una pellicola di puro intrattenimento e va presa per quello che è. Scazzottate, inseguimenti, sparatorie, e nulla di più. Zwick per arricchire la trama vi aggiunge, tuttavia, un elemento drammatico. Una delle due protagoniste è forse al figlia dell’eroe. Occorrerà aspettare la scena madre, si fa per dire, della sequenza finale per scoprire la verità. Un ultimo aspetto incomprensibile è perché il personaggio di Cruise, ex maggiore dell’esercito e detective in proprio, debba viaggiare esclusivamente facendo l’autostop. Forse si tratta soltanto di un piccolo espediente usato per caratterizzare l’eroe, altrimenti troppo simile a decine di altri protagonisti di analoghi prodotti commerciali sfornati ogni anno, per la gioia dei grandi rimasti piccini, dall’industria hollywoodiana.
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fabio 3121
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sabato 2 gennaio 2021
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inseguimenti e colluttazioni tipici di un telefilm
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Dall'accoppiata Edward Zwick e Tom Cruise che avevano emozionato tutti con "L'ultimo samurai", ci troviamo invece di fronte ad un film d'azione nel suo complesso mediocre, dalla trama scontata, piatta e prevedibile. Ciò che colpisce negativamente sono i continui inseguimenti a piedi tra il killer - e i suoi scagnozzi - di una società americana (che fa affari illegali con le armi e la droga in Afganistan) e l'ex maggiore Jack Reacher (Tom Cruise) ed una serie ripetitiva di colluttazioni e scazzottate grottesche. Insomma la pellicola potrà anche essere passabile per chi ama i film d'azione ma qui mi sembra che i 3 sceneggiatori (tra cui il regista Edward Zwick) pur di mettere in piedi il sequel di questo personaggio tratto dal romanzo di Lee Child abbiano alla fine creato un prodotto di bassa qualità, senza aluna suspence e tensione, con recitazioni minime e situazioni tipiche di un telefilm tv americano.
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Dall'accoppiata Edward Zwick e Tom Cruise che avevano emozionato tutti con "L'ultimo samurai", ci troviamo invece di fronte ad un film d'azione nel suo complesso mediocre, dalla trama scontata, piatta e prevedibile. Ciò che colpisce negativamente sono i continui inseguimenti a piedi tra il killer - e i suoi scagnozzi - di una società americana (che fa affari illegali con le armi e la droga in Afganistan) e l'ex maggiore Jack Reacher (Tom Cruise) ed una serie ripetitiva di colluttazioni e scazzottate grottesche. Insomma la pellicola potrà anche essere passabile per chi ama i film d'azione ma qui mi sembra che i 3 sceneggiatori (tra cui il regista Edward Zwick) pur di mettere in piedi il sequel di questo personaggio tratto dal romanzo di Lee Child abbiano alla fine creato un prodotto di bassa qualità, senza aluna suspence e tensione, con recitazioni minime e situazioni tipiche di un telefilm tv americano. Davvero deludente il risultato.
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wolvie
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giovedì 31 dicembre 2020
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cruise continua a menare le mani
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Il franchise legato al personaggio di Jack Reacher, dai romanzi di Lee Child, sembra essersi esaurito al secondo capitolo, ed è un peccato. Qui siamo nell' intrattenimento puro, affidato a registi e sceneggiatori di rango. Con un Tom Cruise mattatore indiscusso al netto degli effetti speciali dell' altra saga cruisiana di maggior successo " Mission Impossible". I combattimenti a mani nude raggiungono il parossismo visivo e d' audio, visto che i colpi "dati e ricevuti" sono martellate per le orecchie, ma tutto correlato alla spettacolarizzazione del prodotto. Viene arrestata un ufficiale dell' esercito che in passato ha collaborato con Reacher. accorrendo in suo aiuto, Jack si trova invischiato in un traffico di droga e armi organizzato da un agenzia privata di security internazionale con ramificazioni nei gangli dell' esercito.
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Il franchise legato al personaggio di Jack Reacher, dai romanzi di Lee Child, sembra essersi esaurito al secondo capitolo, ed è un peccato. Qui siamo nell' intrattenimento puro, affidato a registi e sceneggiatori di rango. Con un Tom Cruise mattatore indiscusso al netto degli effetti speciali dell' altra saga cruisiana di maggior successo " Mission Impossible". I combattimenti a mani nude raggiungono il parossismo visivo e d' audio, visto che i colpi "dati e ricevuti" sono martellate per le orecchie, ma tutto correlato alla spettacolarizzazione del prodotto. Viene arrestata un ufficiale dell' esercito che in passato ha collaborato con Reacher. accorrendo in suo aiuto, Jack si trova invischiato in un traffico di droga e armi organizzato da un agenzia privata di security internazionale con ramificazioni nei gangli dell' esercito. In più Reacher si trova a dover proteggere una ragazzina dalle minacce dei killer assoldati per farlo fuori, che potrebbe avere legami di sangue con l' ex militare, ora investigatore vagabondo.
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zorrokid
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lunedì 19 novembre 2018
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veramente intrigante
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Film molto bello, ottimamente recitato, con superbe scene d'azione, mi ha molto colpito anche per la questione familiare che travolge un eroe altrimenti schivo e solitario. Come andrà a finire ? Il finale se vi sembra che sotto il petto di un ex maggiore batte forte un cuore d'oro allora è scontato.
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albydrummer
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lunedì 6 marzo 2017
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super azione
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Grande Reacher!!...Un film tutto avvicente..da vedere assolutamente
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liuk!
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sabato 11 febbraio 2017
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spot fiat
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Che bello, torna Jack Reacher... o forse no.
Già dopo le primissime scene ci si accorge di essere di fronte ad un B Movie e nemmeno dei migliori. Col passare dei minuti, però, la qualità peggiora. Cruise inizia seriamente a sentire il peso dell'età, il fisico è appesantito e la recitazione, che non è mai stata il suo forte, precipita drasticamente verso il serial televisivo. Il resto del cast è formato da comparse ed attori di fiction, con un risultato complessivo imbarazzante anche per un action movie. Un Razzie alla ragazzina non glielo toglie nessuno!
Non sono presenti effetti speciali, sintomo di un budget piuttosto corto, ed ecco al loro posto comparire fuochi di artificio e petardi che ravvivano scene di una piattezza disarmante: a tratti sembra di rivivere episodi di Derrick o dell'A-Team, solo con qualche anno di ritardo.
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Che bello, torna Jack Reacher... o forse no.
Già dopo le primissime scene ci si accorge di essere di fronte ad un B Movie e nemmeno dei migliori. Col passare dei minuti, però, la qualità peggiora. Cruise inizia seriamente a sentire il peso dell'età, il fisico è appesantito e la recitazione, che non è mai stata il suo forte, precipita drasticamente verso il serial televisivo. Il resto del cast è formato da comparse ed attori di fiction, con un risultato complessivo imbarazzante anche per un action movie. Un Razzie alla ragazzina non glielo toglie nessuno!
Non sono presenti effetti speciali, sintomo di un budget piuttosto corto, ed ecco al loro posto comparire fuochi di artificio e petardi che ravvivano scene di una piattezza disarmante: a tratti sembra di rivivere episodi di Derrick o dell'A-Team, solo con qualche anno di ritardo.
Se tutto questo non vi bastasse per evitarne accuratamente la visione, sappiate che la pellicola è uno spot colossale al gruppo Fiat, che, dato il risultato, non deve aver sborsato molto: Chrysler ovunque, qualche Maserati, un paio di Iveco. La scena girata nel parcheggio del carcere con una cinquantina di Chrysler nere, tutte uguali, è qualcosa di raccapricciante che diventa orrore puro quando accorrono le volanti della polizia, ovviamente le medesime Chrysler stavolta in bianco-blu.
Fatevi un grande, enorme piacere, cercate di resistere alla tentazione di vedere il seguito di Jack Reacher.
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jagofilm
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martedì 1 novembre 2016
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genio!
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Non ho ancora visto il film, ma non resisto: complimenti vivissimi a Dede per l'uso spregiudicato della lingua italiana!!!!
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alex62
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domenica 30 ottobre 2016
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imbambolato
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Quanto ci ha avvinto il “personaggio” di Tom Cruise. Al singolare perché, come la ex-moglie Nicole Kidman, anche lui si presenta come un attore con una tavolozza estremamente limitata, i detrattori direbbero: bidimensionale! Però che film abbiamo visto: da “Collateral” (forse al suo top) ai due film con Cameron Diaz! E lei, nel secondo, riuscì addirittura a trascinarlo ai confini del comico, in “Innocenti bugie”, appunto, ed anche lì fu bravissimo. Il primo era stato l'infelice Vanilla sky, che però proponeva una delle scene erotico-Noir più alte del cinema moderno.
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Quanto ci ha avvinto il “personaggio” di Tom Cruise. Al singolare perché, come la ex-moglie Nicole Kidman, anche lui si presenta come un attore con una tavolozza estremamente limitata, i detrattori direbbero: bidimensionale! Però che film abbiamo visto: da “Collateral” (forse al suo top) ai due film con Cameron Diaz! E lei, nel secondo, riuscì addirittura a trascinarlo ai confini del comico, in “Innocenti bugie”, appunto, ed anche lì fu bravissimo. Il primo era stato l'infelice Vanilla sky, che però proponeva una delle scene erotico-Noir più alte del cinema moderno. Quella rimasta celebre in cui Cameron Diaz cerca di uccidere Tom, suicidandosi.
Ma il capolavoro della carriera di Cruise rimane il protagonista di una delle short stories intrecciate in “Magnolia”, dove Tom interpretava un couch per maschi repressi/depressi, maniaco sessuale e straordinario. Avrebbero dovuto dargli la statuetta almeno in quest'ultima occasione e invece niente, nonostante la sua lussureggiante, ma non particolarmente prolifica carriera (una 40ina di film in tutto). Inoltre la sua performance si avvantaggiava della regia del genio Paul Thomas Anderson e della compresenza di due mostri sacri: il compianto Philip Seymour Hoffman, che riusciva a far vibrare ogni singola sua inquadratura, prima che un ago nel braccio lo strappasse a una carriera già portentosa; e Julianne Moore, anche se Tom non la incontrerà mai, se non dopo il finale…
E dopo aver parlato di Stelle, passiamo alle stalle: arriviamo a questa brutta pellicola.
In primo luogo si è scelto (produttore e produttore esecutivo, lui stesso) una partner inadatta, Cobie Smulders, che gli arranca dietro per la gran parte delle scene, mentre lui, imbambolato, insegue o per lo più è inseguito dai suoi nemici. Nemmeno la bella presenza e piacevole sorpresa della giovanissima Danika Yarosh (nata nel 1998! Sic!), che se la cava egregiamente in questo naufragio generale, può risollevarne le sorti.
Una storiella non all'altezza di Reacher, che pure aveva debuttato in grande stile con La prova decisiva (2012), con il suo stile da anti-007 a metà strada fra il vagabondo e il super-eroe, ma fin troppo “umano”, con quella svagatezza che Tom Cruise sa imprimere bene al suo personaggio e un dolore che lo fa rimbalzare da una città all'altra, senza documenti, né carte di credito, nè telefoni, o altre diavolerie rintracciabili…
Reacher nasce dalla penna dello scrittore britannico Lee Child, con all'attivo numerosi best seller, e vanta quindi cromosomi eccellenti, che gli sceneggiatori avevano ben sviluppato nel primo film, ma qui, nonostante la firma alla regia di Edward Zwick (Premio Oscar per Glory, 1998) la vicenda non decolla mai e lo spettatore rimane intrappolato in una macchinazione banale e prevedibile. Inoltre il film tende a raccontare troppo di Reacher, che invece è un personaggio del quale meno sappiamo e più funziona.
Der resto del cast, della fotografia e della scenografia è meglio non parlare.
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wwiwa
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domenica 30 ottobre 2016
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avvincente
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Mi é piaciuto tantissimo é un film che non ti lascia un attimo di respiro bravo Cruise e le altre due attrici.
Se si vuole in ottimo film d"azione non resterete delusi
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