Free Fire

Film 2016 | Azione, Commedia, Drammatico, +13 91 min.

Titolo originaleFree Fire
Anno2016
GenereAzione, Commedia, Drammatico,
ProduzioneGran Bretagna
Durata91 minuti
Regia diBen Wheatley
AttoriSharlto Copley, Armie Hammer, Brie Larson, Cillian Murphy, Jack Reynor Babou Ceesay, Enzo Cilenti, Sam Riley, Michael Smiley, Noah Taylor, Mark Monero, Patrick Bergin, Sara Dee, Tom Davis.
Uscitagiovedì 7 dicembre 2017
DistribuzioneMovies Inspired
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 2,62 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Ben Wheatley. Un film con Sharlto Copley, Armie Hammer, Brie Larson, Cillian Murphy, Jack Reynor. Cast completo Titolo originale: Free Fire. Genere Azione, Commedia, Drammatico, - Gran Bretagna, 2016, durata 91 minuti. Uscita cinema giovedì 7 dicembre 2017 distribuito da Movies Inspired. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 2,62 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 23 ottobre 2018

All'interno di un deposito abbandonato si consuma una lotta tra gang dove gli spari non sono sempre così mirati. Al Box Office Usa Free Fire ha incassato 1,7 milioni di dollari .

Free Fire è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato nì!
2,62/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA 2,33
PUBBLICO 3,53
CONSIGLIATO NÌ
Un'infinita sparatoria manierista, che aderisce a un genere che ha dato molto al cinema mondiale senza proporre nulla di nuovo o di personale.
Recensione di Emanuele Sacchi
sabato 26 novembre 2016
Recensione di Emanuele Sacchi
sabato 26 novembre 2016

Boston, anni '70. Frank e Chris sono membri dell'IRA in cerca di mitragliatori M-16. Devono incontrare dei contrabbandieri, guidati dal sudafricano Vernon, per valutare lo stock in loro possesso, mentre Justine e Ord sono mediatori della transazione. A causa di una coincidenza e dei caratteri bollenti di alcuni elementi delle due gang nel giro di breve tempo parte uno sparo e il meeting degenera in una lotta all'ultimo sangue tra gang rivali.

Le ragioni per collocare l'ennesimo film negli anni Settanta, girandolo alla maniera degli anni Novanta, restano piuttosto misteriose.

A parte evitare la presenza di dispositivi tecnologici che annullerebbe in sostanza l'intero intreccio del film, si intende. Ma quando si sceglie di aderire a un canone così sfruttato nella storia recente della settima arte ci si attende qualcosa di epocale, qualche elemento di radicalità che porti a ripensare il canone stesso. Wheatley invece sceglie il più puro cinema di genere, quello di Sam Peckinpah, Scorsese, John Woo e naturalmente di Quentin Tarantino. Con le consuete battute, le consuete caratterizzazioni macchiettistiche dei gangster, la pupa contesa tra i vari galli da combattimento.

Forse ancor più di Tarantino e delle sue Iene, è Guy Ritchie il principale riferimento, per citare il più famoso tra i britannici folgorati sulla via del "pulp", attento allo stereotipo del gangster dall'accento curioso e dalla gag scurrile sempre pronta (qui è il personaggio di Vernon a incarnare entrambi i cliché). Quindi perché girare Free Fire, dopo la discussa ma audace trasposizione di Condominio di Ballard in High Rise? Per cimentarsi con un esercizio di stile, probabilmente, o per misurarsi con Martin Scorsese, come a quanto pare ogni regista desidera fare più o meno inconsapevolmente.

Fatto sta che, eccetto qualche virtuosismo regalato in alcuni segmenti della sparatoria, e il tentativo disperato della sceneggiatura di rendere simpatici o interessanti personaggi che sembrano solo la pallida copia di innumerevoli altri che hanno impressionato la celluloide in passato, di Wheatley in Free Fire non resta nulla. E l'assenza di un'elaborazione propria e di un senso profondo per mettere in scena un'ora e mezza di shoot-out non è giustificata dalla componente di intrattenimento di ciò che si vede.
Non c'è niente in Free Fire che decenni di action americano, italiano, hongkonghese e via dicendo non abbiano già, e meglio, proposto. A parte gli occhi e la personalità di Brie Larson, una delle poche dive certe della sua generazione, resterà pochissimo di questo film. Soprattutto una volta messe da parte le velleità autoriali di Wheatley e le smanie di critici esageratamente attenti al passaparola e alle tendenze correnti.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 22 febbraio 2019
Dandy

Commedia nera che punta sulla dilatazione esaperata della sparatoria in un unica location(c'è anche chi trova il tempo di drogarsi...).Un allegro gioco al massacro,con un cast in parte,azione che fa il verso a Peckinpah e dialoghi spiritosi in stile Tarantino.Pleonastica l'ambientazione nel '78,dal momento che regia e riprese sono più moderne che mai.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 7 dicembre 2017
Mazzino Montinari
Il Manifesto

Ben Wheatley è autore che naviga da sempre nel cinema di genere, tra pallottole, sparatorie, inganni, ferimenti e delitti, con un tocco d'ironia che talvolta sfocia nella comicità demenziale. Con Free Fire, scritto insieme alla collaboratrice abituale Amy Jump, continua a raccontare gli eccessi della vita violenta, di esistenze che dimenticano le intenzioni di partenza e annegano nel sangue senza un [...] Vai alla recensione »

giovedì 7 dicembre 2017
Roberto Nepoti
La Repubblica

In un capannone dismesso si svolge una vendita clandestina d'armi: i compratori sono militanti dell'IRA, il venditore un trafficante sudafricano con i suoi accoliti; si aggiungono due intermediari. Dopo una ventina di minuti scoppia un conflitto a fuoco lungo tutto il resto del film. Una guerra di posizione risolta in un'unica sequenza, che alcune varianti (alcuni cambiamenti di campo, due misteriosi [...] Vai alla recensione »

giovedì 7 dicembre 2017
Massimo Bertarelli
Il Giornale

Probabilmente verrebbe un gran mal di testa anche a Tarantino. Si svolge tutto in poche ore in un capannone abbandonato di Boston, anni Settanta. Due gang rivali si incontrano per scambiarsi mitragliatori e dollari. Un banale litigio scatena la guerra: nella sanguinosa mattanza le pallottole s'incrociano con le parolacce. Impossibile dire se siano più queste o quelle.

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