Cosa stiamo aspettando?!
Perché l'UE non varà immediatamente un progetto culturale destinato a tutti i settori, a partire dalla Scuola-Università?! È indispensabile iniziare le nuove generazioni al rito della Memoria Storica: nessuno deve rimanere indietro; tutti hanno l'obbligo morale di ricordare e di far ricordare ciò che la verità dei fatti ci ha donato. Non si tratta di una faccenda da “imbianchini”, non è solo la facciata da restaurare, ma l'intera costruzione dell'Europa è da ripensare in termini di responsabilità politica. Ogni cittadino europeo deve farsi carico di questo obbligo.
Interessante già dal titolo originaledel film: Denial che sarebbe sorretto tradurre “diniego”: termine tecnico della psicoanalisi, inventato da Freud, per intendere quell'atteggiamento che porta il paziente a cancellare, senza rendersene conto dei dati di realtà esterni o interni al soggetto.
Infatti fu uno psicodramma collettivo quello nel quale fummo trascinati fra i due Conflitti Mondiali del '900: la follia si scatenò e invase tutte le strade d'Europa.
Questo è un film importante, supportato da due giganti: Tom Wilkinson e Timothy Spall; e mi dispiace davvero per Rachel Weisz, perché mi è sempre stata molto simpatica, ma il “ring” è troppo affollato da eroi per poter reggere il confronto. Non ne esce malissimo, in fondo, ma chi si erge, in tutta la potenza della sua recitazione PERFETTA, su tutti è Tom Wilkinson.
È lui l'avvocato Richard Rempton che deve difendere la professoressa ebrea-americana Deborah Lipstadt dall'infamante accusa di diffamazione da parte di un negazionista, David Irving, in combutta coi neo-nazi. Quest'ultimo parte da Aushwitz, campo di lavoro in territorio polacco, trasformato solo in un secondo tempo in capitale della “soluzione finale” di Heydrich-Hitler tra il 1944 e il 1945. Per questo motivo e perché le SS rasero al suolo i forni crematori per cancellare le tracce dell'orrore perpetrato, Irving sperava di poter dimostrare che la Shoah, cioè l'olocausto di sei milioni di Ebrei, fosse solo una leggenda.
Il film è una cronaca girata a meraviglia del processo davanti ad una corte londinese: tutto esattamente come accadde tra il 1996 e il 2000.
Oltre ai tre protagonisti figurano benissimo comprimari da favola.
È il classico film che dovrebbe essere proiettato in tutti gli Istituti Superiori, con dibattito e compito in classe.
Non dobbiamo dimenticare ciò che è avvenuto nel cuore della civilissima Europa appena all'epoca dei nostri nonni (per me genitori), per acongiurare ogni pericolo venturo di derive autoritarie, di negazione dei diritti umani, di torture e morte comminate senza alcun controllo e per l'orrendo gioco del potere.
Perché i lupi sono stati solo dispersi, un branco affamato e crudele potrebbe, da un giorno all'altro, ritornare a predare il bene più prezioso che condividiamo e tramandiamo: la nostra umanità.
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