no_data
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domenica 24 aprile 2016
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senza emozioni la vita perde significato
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E' una pregevole scena d'azione l'incipit di CRIMINAL, la spy story diretta da Ariel Vromen. Siamo a Londra: l'agente Bill Bope/Ryan Reynolds (breve apparizione, la sua) finisce in coma portandosi dietro i suoi segreti. Il dottor Franks/Tommy Lee Jones sta giusto elaborando una tecnica per il trasferimento della memoria, e ha il pure soggetto adatto. E' Jerico Stewart/Kevin Costner, uno psicopatico condannato a morte, violento e totalmente privo di emozioni, ma soprattutto incapace di discernere il bene dal male. E' affetto da una non meglio specificata sindrome del lobo frontale che lo rende il soggetto ideale per il trapianto. Le cose non sembrano andare come sperato e il dottore vorrebbe fermare l'esperimento, ma Quaker Wells/Gary Oldman, che guida le operazioni, se ne frega della vita di Jerico e gli impone di procedere.
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E' una pregevole scena d'azione l'incipit di CRIMINAL, la spy story diretta da Ariel Vromen. Siamo a Londra: l'agente Bill Bope/Ryan Reynolds (breve apparizione, la sua) finisce in coma portandosi dietro i suoi segreti. Il dottor Franks/Tommy Lee Jones sta giusto elaborando una tecnica per il trasferimento della memoria, e ha il pure soggetto adatto. E' Jerico Stewart/Kevin Costner, uno psicopatico condannato a morte, violento e totalmente privo di emozioni, ma soprattutto incapace di discernere il bene dal male. E' affetto da una non meglio specificata sindrome del lobo frontale che lo rende il soggetto ideale per il trapianto. Le cose non sembrano andare come sperato e il dottore vorrebbe fermare l'esperimento, ma Quaker Wells/Gary Oldman, che guida le operazioni, se ne frega della vita di Jerico e gli impone di procedere. Ha fretta di trovare “l'Olandese”/Michael Pitt, che ha in mano un programma capace di attivare qualsiasi arma dell'arsenale militare americano. Deve farlo prima che lo trovi il genio del male di turno: lo spagnolo Heimbahl/(Jordi Molla, che sembra un arabo e ormai nei film americani gli tocca sempre la parte del cattivo), un “anarchico” super informatizzato, a capo di un'organizzazione ricca ed efficiente. Un personaggio un po' sopra le righe; ma è Elsa, suo braccio destro nonché amante, la figura meno credibile del film. L'operazione di trasferimento della memoria non va benissimo ma Jerico sopravvive, e ovviamente finirà con l'agire per conto suo. Inizialmente si muoverà come un animale, con la violenza inconsapevole che gli è propria, ma pian piano emergeranno sensazioni, emozioni e sentimenti, che gli vengono dai frammenti della memoria di Bill, e scoprirà perfino che “senza emozioni la vita perde significato”.
Buone, anche se piuttosto prevedibili, le trovate finali, sia della spy story che della vicenda umana di Jerico. Tutto sommato un film d'azione più che dignitoso, con un cast di tutto rispetto, ma con il solito vizio di caricare troppo i “cattivi”, anche quelli che stanno dalla parte dei buoni.
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gaiart
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mercoledì 20 aprile 2016
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criminal, lo sviluppo dell’umanità 2.0
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CRIMINAL, LO SVILUPPO DELL’UMANITÀ 2.0
E LA MANCANZA DI CREDIBILITÀ
La memoria è lo scriba dell’anima
Aristotele
Come dice lo slang del suo stesso cognome, Ariel Vromen, “Wrong man”, è interessato agli uomini sbagliati.
Il regista di Criminal è infatti israeliano. E, come tale, probabilmente conosce segreti del mondo, oltre ad essere perennemente interessato o circondato da criminali.
Il suo Iceman (2012) infatti, esplorandola vita di Richard Kuklinski, un sicario e le sue scissioni, è stato un film degno d’interesse, grazie anche alla caratterizzazione psicologica e alla buona interpretazione di Micheal Shannon.
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CRIMINAL, LO SVILUPPO DELL’UMANITÀ 2.0
E LA MANCANZA DI CREDIBILITÀ
La memoria è lo scriba dell’anima
Aristotele
Come dice lo slang del suo stesso cognome, Ariel Vromen, “Wrong man”, è interessato agli uomini sbagliati.
Il regista di Criminal è infatti israeliano. E, come tale, probabilmente conosce segreti del mondo, oltre ad essere perennemente interessato o circondato da criminali.
Il suo Iceman (2012) infatti, esplorandola vita di Richard Kuklinski, un sicario e le sue scissioni, è stato un film degno d’interesse, grazie anche alla caratterizzazione psicologica e alla buona interpretazione di Micheal Shannon.
Criminal parla sempre di delinquenti, ma in forme diverse, anche sdoganati dai governi. Vromen allude forse agli stessi uomini della CIA, i quali senza alcuno scrupolo devono innestare la rete neuronale di un ex agente morto, Bill Pope (Ryan Reynolds) nel labile cervello di Jerico Stewart, un improbabilissimo Kevin Costner senza emozioni, qui spietato (HA HA), si fa per dire, detenuto criminale, tipo il più famoso e credibile Anthony Hopkins di Hannibal Lecter.
Sembra un po’ assurdo infatti che, il lobo prefrontale di Reynolds conservi i segreti fondamentali per salvare il mondo da un potenziale attacco terroristico e che, tanto più, si vada a inserire nell’encefalo di Kevin Costner, ex cowboy e giocatore di baseball, volto noto in tv come tranquillo assaggiatore napoletano del tonno Rio Mare, apparentemente un micro-encefalo.
Il cinema in effetti, ha a che fare prima di tutto con la credibilità, oltre che con la finzione. E qui, della prima non ce n’è a sufficienza.
Ad esempio per l’intervento chirurgico si ricorre al neurochirurgo e scienziato, dottor Franks (Tommy Lee Jones), il quale per tutta la pellicola sembra imbambolato o sotto effetto di stupefacenti. Anche questo appare assurdo.
Il film però ha dei pregi. E’ adrenalinico, vive di grandi effetti speciali, di intense scene di combattimento e inseguimenti, ha un buon ritmo, tensione giusta e apre delle riflessioni interessanti sulla neurobiologia, la traslazione di memoria, l’impianto di coscienza, l’AI o l’architettura dell’anima, cosa non del tutto improbabile, in un prossimo futuro in cui, il controllo mentale basato sulla mappatura dei geni e l’impianto di DNA di un uomo nelle sinapsi di un altro, sarà un gioco da ragazzi.
Ricordatevi, con o senza la vostra memoria, di andare a vedere Criminal, se non altro per confrontarvi con un Frankenstein 2.0.
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filippo catani
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giovedì 21 aprile 2016
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idea buttata alle ortiche
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Un agente CIA in missione a Londra rimane vittima di una imboscata. A seguito della sparatoria l'uomo è clinicamente morto ma l'agenzia incarica un dottore di trasferire la memoria dell'agente in quella di un altro soggetto e la scelta cadrà su uno psicopatico pluricondannato.
Il film fa acqua da tutte le parti. Non c'è praticamente nulla da salvare. La pellicola si gioca tutta sul fatto che (ovviamente) trapiantare la memoria di un essere umano in quella di un altro crea degli scompensi. Da questa banalità sgorgano tutta una serie di inutili inseguimenti, pseudo anarchici, riferimenti alla realtà e frasi mache. Peccato perchè si gettano alle ortiche l'idea che poteva essere non banale e soprattutto un cast di prim'ordine che finisce per risultare completamente inappropriato.
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Un agente CIA in missione a Londra rimane vittima di una imboscata. A seguito della sparatoria l'uomo è clinicamente morto ma l'agenzia incarica un dottore di trasferire la memoria dell'agente in quella di un altro soggetto e la scelta cadrà su uno psicopatico pluricondannato.
Il film fa acqua da tutte le parti. Non c'è praticamente nulla da salvare. La pellicola si gioca tutta sul fatto che (ovviamente) trapiantare la memoria di un essere umano in quella di un altro crea degli scompensi. Da questa banalità sgorgano tutta una serie di inutili inseguimenti, pseudo anarchici, riferimenti alla realtà e frasi mache. Peccato perchè si gettano alle ortiche l'idea che poteva essere non banale e soprattutto un cast di prim'ordine che finisce per risultare completamente inappropriato.
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[+] un film superfluo
(di samanta)
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elgatoloco
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mercoledì 24 giugno 2020
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confuso, "gettato via", direi
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"Criminal"(Ariel Vromen, 2016)film che non si sa se classficare"d'azione", come thriller o come film drammatico(l'opzione 1 e 3 sono più realistiche)racconta di un agente CIA attivo a Londra che cerca di sgominare un pericolo per il mondo, creato da un anarchico spagnolo(il cui nome e cognome, però, sembra arabo, certo non catalano, come il suo interprete Jordi Mollà-dato l'anno di realizzazione sembra quasi ci sia un'allusione all'iS_Isis, che sulle centrali nucleari mondiali sembra in effetti abbia tentato di mettere le mani, per fortuna senza successo), che però viene ucciso durante un'azione e la sua"memoria"(intesa proprio come memoria cerebrale, non come memoria informatica)viene trapianta nel cervello di un criminale, con parziale, ma discreto successo.
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"Criminal"(Ariel Vromen, 2016)film che non si sa se classficare"d'azione", come thriller o come film drammatico(l'opzione 1 e 3 sono più realistiche)racconta di un agente CIA attivo a Londra che cerca di sgominare un pericolo per il mondo, creato da un anarchico spagnolo(il cui nome e cognome, però, sembra arabo, certo non catalano, come il suo interprete Jordi Mollà-dato l'anno di realizzazione sembra quasi ci sia un'allusione all'iS_Isis, che sulle centrali nucleari mondiali sembra in effetti abbia tentato di mettere le mani, per fortuna senza successo), che però viene ucciso durante un'azione e la sua"memoria"(intesa proprio come memoria cerebrale, non come memoria informatica)viene trapianta nel cervello di un criminale, con parziale, ma discreto successo. Un po'"meccanicistica"; la tesi di fondo, dove il criminale sembra"convertito al bene", dopo un "semplice"trapianto cerebrale(ciò che è ancora nella SF qui viene dato per possibile.realizzabile, dove oltre a tuttto lo sviluppo del lobo prefrontale sottosviluppato riprende tesi che sarebbero state attuali ai tempi di Cesare Lombroso e di Franz Gall, ma non tengono il passo con gli sviluppi delle neuroscienze), ma poi, filmicamente, sono rilevabili vari scompensi tra scene d'azione molto elaborate e uno sviluppo drammaturgico che lascia fracamente delusi. Sembra quasi che questa coproduzione anglo."gringa"soffra di passatismo, sia rimasta ancorata a cognizioni scientifiche vecchie e in gran parte superate, ma poi anche ul piano dello"specifico filmico"non sappia dove e come collocarsi efficamente.. Kevin Kostner, interprete che siamo abiutuati a identificare con tutt'altri ruoli, sembra"fuori parte", anche se complessivamente si"spiazza"in modo abbastanza convicente, alternando rozzezza e violenza a dolcezza, per esempio nei confronti della bambina, figlia dello scompraso secret agent e in altre occasioni, mentre Tommy Lee Jones, come scienziato"sperimentale", dà una prova convincente ma funzionale al ruolo, non"gigantesco", Gal Gaot è convincente nella parte della moglie(vedova, anzi) dell'agente, che Ryan Reynolds caratterizza nella prima parte del film. Strano il nome del protagonista, che si chiama Jerico-dove il referente biblico certo sovviene, ma quasi solo(vista anche la natura distruttiva del personaggio) in riferimento alla caduta delle mura di Gerico, appunto.... El Gato
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marco.vittorio.defilippis@gmail.com
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sabato 1 gennaio 2022
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una sottile antropologia in un thriller d’azione
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Bellissimo film che sottende un’antropologia sottile, da leggere tra le righe, fondata sulla biochimicità dell’essere umano.
Una fantascienza di nicchia, che chiamerei fantabiologia, con cui sono totalmente d’accordo.
Il fondamento scientifico di tale antropologia si può trovare, ad esempio, in un ottimo libro di Louis Cozolino, psicologo americano, intitolato “Neuroscienze per i clinici” edito da Raffaello Cortina Editore (si trova su Amazon).
Le nostre emozioni non sono altro che reazioni biochimiche che avvengono nel cervello.
Il film narra di un agente della Cia, Bill, in possesso di importanti informazioni, che viene ucciso.
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Bellissimo film che sottende un’antropologia sottile, da leggere tra le righe, fondata sulla biochimicità dell’essere umano.
Una fantascienza di nicchia, che chiamerei fantabiologia, con cui sono totalmente d’accordo.
Il fondamento scientifico di tale antropologia si può trovare, ad esempio, in un ottimo libro di Louis Cozolino, psicologo americano, intitolato “Neuroscienze per i clinici” edito da Raffaello Cortina Editore (si trova su Amazon).
Le nostre emozioni non sono altro che reazioni biochimiche che avvengono nel cervello.
Il film narra di un agente della Cia, Bill, in possesso di importanti informazioni, che viene ucciso.
Uno scienziato (Tommy Lee Jones) riesce a trapiantare la rete neurale del lobo frontale di Bill in un criminale (Gerico, alias Kevin Kostner) affetto da una rara sindrome che non gli ha fatto sviluppare quella parte di cervello, rimasta un vivaio di staminali.
Lo scopo è di avere informazioni su di un altro criminale, russo, che si è impadronito del controllo degli armamenti americani (missili).
La trama è avvincente, Kostner ottimo, la parte squisitamente umana della storia è commovente, estremamente seria e ben confezionata.
Non manca l’azione, a tratti decisamente violenta, ma necessaria e funzionale alla storia, mai esagerata, non manca la poesia di una famiglia distrutta che si ricompone (molto “americano” questo aspetto un po’ zuccherino, se vogliamo dire così).
La bambina, figlia di Bill, è un elemento chiave del finale.
Assolutamente da vedere. Spiace che Mymovies abbia scritto un banale “nì” sul consigliato: assolutamente da non perdere!
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samanta
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martedì 16 aprile 2024
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povero cervello ...
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Il film uscito nel 2016 è di difficile classificazione perché pur essendo un thriller è fortemente drammatico e contiene notevoli risvolti di fantascienza, quale ad esempio la possibilità
di innestare un cervello umano nel corpo di un altro uomo (spunto scopiazzato malamente da Lanthimos in Povere creature) La regia è di Ariel Vromen israeliano con un ridotto
curriculum di direzione cinematografica (Danika, The Iceman, L'angelo).
Il film ruota intorno al fatto che un agente della CIA Bill Pope (Ryan Reinold) è riuscito a scoprire un complotto mondiale di un ricchissimo spagnolo Hagbardaka (Jordi Mollà)
di idee anarchiche (!?) al fine di distruggere il mondo, che vuole impadronirsi di un wormbole (spazi ipotetici spazio-temporali) che permette di aggirare i codici delle difese nucleari
mondiali creato da un fantomatico "olandese" hacker bravissimo.
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Il film uscito nel 2016 è di difficile classificazione perché pur essendo un thriller è fortemente drammatico e contiene notevoli risvolti di fantascienza, quale ad esempio la possibilità
di innestare un cervello umano nel corpo di un altro uomo (spunto scopiazzato malamente da Lanthimos in Povere creature) La regia è di Ariel Vromen israeliano con un ridotto
curriculum di direzione cinematografica (Danika, The Iceman, L'angelo).
Il film ruota intorno al fatto che un agente della CIA Bill Pope (Ryan Reinold) è riuscito a scoprire un complotto mondiale di un ricchissimo spagnolo Hagbardaka (Jordi Mollà)
di idee anarchiche (!?) al fine di distruggere il mondo, che vuole impadronirsi di un wormbole (spazi ipotetici spazio-temporali) che permette di aggirare i codici delle difese nucleari
mondiali creato da un fantomatico "olandese" hacker bravissimo. Pope viene ucciso portando con sé i dati del segreto. Un dirigente CIA Quacher Wells (Gary Oldman) contatta
lo scienziato Franks (Tommy Lee Jones) che sta studiando la possibilità di trapianto del cervello umano e così si decide di trapiantare il cervello di Pope, la cavia prescelta è
un bruto criminale privo di empietà e sentimenti umani Jerico Stewart (Kevin Costner). Il povero Jerico si trova il cervello di una altro lo mettono in contatto con la famiglia di Pope:
la moglie Jill (Gal Gadot) e la piccola figlia Emma. [Spoiler] Gli sviluppi della storia saranno fondati sul recupero dei ricordi di Pope che permetteranno di sventare il complotto criminale
del riccone spagnolo e sull'acquisto da parte di Jerico di sentimenti umani (compreso l'innamoramento di Jill).
Il film si appalesa costruito intorno ad un'ipotesi inverosimile, anche se si tratta di fantascienza, che viene sviluppata in modo convenzionale: il bruto (qui veramente tale) che incontrando
la bella si trasforma in un essere umano ragionevole, manca l'approfondimento psicologico, non c'é un'azione di recupero di una personalità che fa il "mea culpa" del passato, inoltre la vicenda, salvo all'inizio, è senza tensione,
la suspense finale manca perché prevedibile. Lo scienziato interpretato da un Tommy Lee Jones giù di tono, sembra un apprendista stregone a livello di Mago Merlino, che pronuncia informazioni
a casaccio, l'azione è scontata, quasi di routine e certamente non coinvolge lo spettatore; in conclusione il regista sembra indeciso tra il thriller e la storia romantica e sentimentale ma l'assemblaggio
non riesce. Oltretutto alcuni personaggi sono parodistici, va bene che la CIA si comporta spesso criminalmente, ma il povero Gary Oldman, uno dei migliori attori presenti nel cinema, è costretto
a fare il pagliaccio cattivo e confusionaro. Gal Gadot pur essendo una delle attrici più pagate, attrae per la sua prorompente fisicità, ma ha una recitazione mediocre siamo anni luce
da Emma Stone o Jennifer Lawrence tanto per fare un esempio. Quanto a Kevin Costner come attore non si discute ma qui come bruto è completamente fuori parte, riscattandosi
nella seconda parte quando diventa più umano.
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dandy
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lunedì 29 ottobre 2018
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not so criminal....
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Con più di un debito verso "Self/Less",il regista del discreto "The Iceman"sforna un action fantascientifico di solito ritmo forsennato ma assai grezzo e pieno di clichè.Se è perdonabile la mancanza di verosimiglianza(e non solo dal punto di vista scientifico),e nella prima parte il personaggio di Jericho è simpaticamente schizzato e cattivo,nella seconda arriva puntuale la conversione in eroe inarrestabile nei suoi nuovi nobili propositi,anche se un pelino più disumano del solito.Fino al finaletto con soluzione salva-mondo dell'ultimo momento e successiva melassa prima dei titoli di coda.Confezione prevedibilmente professionale,e qualche buon lampo gore.
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Con più di un debito verso "Self/Less",il regista del discreto "The Iceman"sforna un action fantascientifico di solito ritmo forsennato ma assai grezzo e pieno di clichè.Se è perdonabile la mancanza di verosimiglianza(e non solo dal punto di vista scientifico),e nella prima parte il personaggio di Jericho è simpaticamente schizzato e cattivo,nella seconda arriva puntuale la conversione in eroe inarrestabile nei suoi nuovi nobili propositi,anche se un pelino più disumano del solito.Fino al finaletto con soluzione salva-mondo dell'ultimo momento e successiva melassa prima dei titoli di coda.Confezione prevedibilmente professionale,e qualche buon lampo gore.Costner,si porta bene i 61 anni.Gigioneggia il giusto,e prima di "convertirsi" funziona innegabilmente.Il resto del cast,se si esclude un Oldman fin troppo odioso,va a pilota automatico.Reynolds sta in scena pochissimo,e forse è un bene....Jones sta in sordina e non fa niente di che.Mollà è lo stereotipo del cattivo mediorientale spietato-filosofico.Pitt non ispira un minimo di interesse,e Gal Gadot ricicla un personaggio visto e rivisto fino a non poterne più:la solita madre-moglie con solito figlio a carico che dovrà guardarsi dal pericolo.Visto il regista sarebbe stato lecito aspettarsi un pò di più.Film da guardare con la spina staccata dopocena,o con gli amici.Flop in tutto il mondo.
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