cristinamilano
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mercoledì 18 ottobre 2017
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film semplicemente geniale
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La genialità è rendere comico un film drammatico e dare un ritmo non scontato fino al finale in un film comico, come fosse un giallo. Trovare empatia per personaggi biechi e cattivi, ma poi non essere così dispiaciuti quando escono malamente di scena. Non è un film di grasse risate, ma di risate beffarde. Bravissimo il cast ed anche il trucco di Ballerina. In fondo i personaggi emergono per le loro personalità senza essere limitati dai propri handicap. Bravissimo il regista Gomez. Non amo i film comici, ma questo fa la differenza. Stupendo, sicuramente da non perdere.
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kimkiduk
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martedì 24 ottobre 2017
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deluso a metà
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Quando a volte il trailer è meglio del film? Devo dire la verità che sono stato a vederlo perchè mi aspettavo un film diverso, non dico stile Jeeg Robot ma sopra la media.
Inizio fantastico, sinceramente il primo tempo lo è.
Poi cala, non mantiene il ritmo iniziale come se l'idea di partenza ci fosse ma la storia nel mezzo ancora forse no.
il gruppo del papero, il merda, ballerina e plissé sono davvero fantastici e certamente funzionano tra il trash (inteso come spazzatura e non come basso costo) ed il pulp.
Fanno ridere, con alcuni gesti ripetuti, tipo "la pettinata sputata" del papero, il gesto del "cunnilingus" del plissé, le contorsioni di ballerina e gli sguardi persi dalle canne del merda.
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Quando a volte il trailer è meglio del film? Devo dire la verità che sono stato a vederlo perchè mi aspettavo un film diverso, non dico stile Jeeg Robot ma sopra la media.
Inizio fantastico, sinceramente il primo tempo lo è.
Poi cala, non mantiene il ritmo iniziale come se l'idea di partenza ci fosse ma la storia nel mezzo ancora forse no.
il gruppo del papero, il merda, ballerina e plissé sono davvero fantastici e certamente funzionano tra il trash (inteso come spazzatura e non come basso costo) ed il pulp.
Fanno ridere, con alcuni gesti ripetuti, tipo "la pettinata sputata" del papero, il gesto del "cunnilingus" del plissé, le contorsioni di ballerina e gli sguardi persi dalle canne del merda.
E' sempre difficile dipanare una storia e anche la scarsa lunghezza del film fa capire che forse qualche difficoltà c'è stata e soprattutto nel chiudere la storia, perchè il finale è davvero bruttino.
Il tentativo di nuovi personaggi, come il prete o i cinesi in fin dei conti funziona a metà.
Bello per me il personaggio di Perla.
Quando si parte bene e si arriva malino c'è sempre un pizzico di dispiacere, ma in fin dei conti è un film da salvare, si ride, scorre, è fatto bene e Santamaria è forte, ma anche D'Amore nel fare il merda.
Da vedere senza brividi.
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carlosantoni
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martedì 24 ottobre 2017
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un pulp fiction borgataro
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Il film è una commedia grottesca, dai toni volutamente kitsch, il cui merito maggiore va ascritto alla palese volontà del regista Gomez di descrivere una storia senza minimamente curarsi di risultare scorretto nei confronti di soggetti portatori di handicap: così il suo film, alquanto greve nei toni e assolutamente grottesco nei personaggi, ne guadagna in freschezza.
E' stata notata un'ascendenza in "Freanks" di Browning, la quale indubbiamente c'è, ma io aggiungerei come riferimento ineludibile "Pulp Fiction" di Tarantino, per vari motivi. Prima di tutto la struttura narrativa, in qualche modo circolare, con diverse intersezioni di flashback; poi la scelta di personaggi assolutamente "tipici"; infine l'uso divertito e comico, se così si può dire, della violenza.
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Il film è una commedia grottesca, dai toni volutamente kitsch, il cui merito maggiore va ascritto alla palese volontà del regista Gomez di descrivere una storia senza minimamente curarsi di risultare scorretto nei confronti di soggetti portatori di handicap: così il suo film, alquanto greve nei toni e assolutamente grottesco nei personaggi, ne guadagna in freschezza.
E' stata notata un'ascendenza in "Freanks" di Browning, la quale indubbiamente c'è, ma io aggiungerei come riferimento ineludibile "Pulp Fiction" di Tarantino, per vari motivi. Prima di tutto la struttura narrativa, in qualche modo circolare, con diverse intersezioni di flashback; poi la scelta di personaggi assolutamente "tipici"; infine l'uso divertito e comico, se così si può dire, della violenza. Ma, devo aggiungere, senza l'ironia sottile di Tarantino. Di pregio il balletto dei disabili, che rimanda senz'altro a certe scene di Freaks.
Ne viene fuori un film certamente inconsueto nel panorama italiano, ma a mio parere non del tutto riuscito, soprattutto per certi deficit della sceneggiatura: ci sono troppe soluzioni facili, gratuite, ai vari inciampi della storia di questo o quel personaggio, un po' come se tutto dovesse tornare per forza. Davvero brutti e cattivi tutti i personaggi, dai borgatari minorati fisici (e mentali) agli agenti di polizia, ma i più brutti di tutti, per contrasto direi che risultano essere gli asettici funzionari della banca svizzera.
Da vedere.
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flyanto
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mercoledì 25 ottobre 2017
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all'insegna del peggio
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"Brutti & Cattivi" del regista Cosimo Gomez, è una commedia "noir" in cui una banda di ladruncoli disabili decide di attuare un grosso colpo presso un banca dove sono riposte le ingenti somme di denaro sporco della locale mafia cinese. Vi riescono felicemente ma da questo momento in poi per tutti i componenti della gang inizierà una serie di svariati avvenimenti che cambierà a tutti la propria esistenza.
Presentato quest'anno all'ultima Mostra del Cinema a Venezia, "Brutti & Cattivi" ha riscosso un notevole successo tra la Critica ed il pubblico stesso, suscitando nello stesso tempo però anche molteplici giudizi negativi, nonchè aperte accuse, in quanto film "insensibile" nei confronti delle condizioni delle cosiddette "categorie protette" o dei portatori di handicap.
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"Brutti & Cattivi" del regista Cosimo Gomez, è una commedia "noir" in cui una banda di ladruncoli disabili decide di attuare un grosso colpo presso un banca dove sono riposte le ingenti somme di denaro sporco della locale mafia cinese. Vi riescono felicemente ma da questo momento in poi per tutti i componenti della gang inizierà una serie di svariati avvenimenti che cambierà a tutti la propria esistenza.
Presentato quest'anno all'ultima Mostra del Cinema a Venezia, "Brutti & Cattivi" ha riscosso un notevole successo tra la Critica ed il pubblico stesso, suscitando nello stesso tempo però anche molteplici giudizi negativi, nonchè aperte accuse, in quanto film "insensibile" nei confronti delle condizioni delle cosiddette "categorie protette" o dei portatori di handicap. In realtà il film va oltre e nel suo essere così "trash" e non "politically correct" esso risulta alquanto geniale nel suo insieme, oltre ad essere ben girato ed interpretato e provvisto di una storia dove vengono evidenziati e condannati più i difetti morali degli individui, che quelli fisici. Prendendo un poco spunto dal precedente e ben più acclamato "Brutti, Sporchi & Cattivi" d Ettore Scola, il film nel suo complesso deve essere inteso come una satira assai graffiante e cinica nei confronti di tutta la Società contemporanea, composta da individui gretti, attaccati sordidamente al denaro (guadagnato ovviamente con facilità) e dal punto di vista della morale alquanto poco esemplare. Questa pellicola di Gomez, inoltre, funziona bene perchè è divertente, molto ironica, sebbene provvista di alcune battute un poco forti che, comunque, non stonano e sono confacenti alle situazioni, e provvista di personaggi strampalati, a guisa di "macchiette", ripeto, molto ben interpretati. Claudio Santamaria, Sara Serraiocco e Marco D'Amore, per citarne solo tre, in mezzo ad un'ampia schiera di comparse e non, dello stesso livello. Certamente è un film che per situazioni e plot stesso può non incontrare larghi consensi tra la maggior parte del pubblico, ma sicuramente verrà apprezzato da coloro che ne riusciranno a comprendere il senso, riconoscendo al suo regista l'originalità nonchè il coraggio a rappresentarlo.
Consigliabile ma non a tutti.
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isuz68
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giovedì 26 ottobre 2017
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la sghangherata banda dei diversamente abili
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Brutti e Cattivi è una commedia del genere rapina scomoda e per nulla confortevole .
Non ti lascia tranquillo sulla tua poltrona da spettatore , non ti trasporta nel mondo patinato che il cinema di evasione evoca .
I suoi Personaggi - una banda di invalidi brutti e cattivi dai nomi romani e le sembianze da fumetto - sono grevi e scorretti . Nessun pietismo viene richiesto per le loro mutilazioni , anzi loro stessi fanno di tutto per essere odiati o temuti alla stregua di comuni ( e abili) criminali .. !
Nei primi 30 min il tempo scorre ritmato e non annoia mai .
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Brutti e Cattivi è una commedia del genere rapina scomoda e per nulla confortevole .
Non ti lascia tranquillo sulla tua poltrona da spettatore , non ti trasporta nel mondo patinato che il cinema di evasione evoca .
I suoi Personaggi - una banda di invalidi brutti e cattivi dai nomi romani e le sembianze da fumetto - sono grevi e scorretti . Nessun pietismo viene richiesto per le loro mutilazioni , anzi loro stessi fanno di tutto per essere odiati o temuti alla stregua di comuni ( e abili) criminali .. !
Nei primi 30 min il tempo scorre ritmato e non annoia mai . Strappando più di qualche risata . Poi iniziano i salti temporali , i flash back, i cambi di prospettiva dei personaggi . E si dipanano i colpi di scena fino all'epilogo finale . Il film è ben costruito , la regia essenziale e senza sbavature perché , anche se alla sua prova iniziatica, il regista sembra sappia sempre dove vuole arrivare . Bellissimi i costumi, i colori e le scenografie , le ambientazioni nella periferia romana rivisitata in chiave pop e fumettistica , con una attenzione quasi maniacale ai particolari. Memorabile la festa di Hallowen!
Unica nota critica ma molto personale,stanca un po’ alla lunga il neorealismo dialettico, il suburra slang della capitale portato dai personaggi al limite estremo. E forse qualche scena trash fine a sè stessa. Ma, del resto, sono brutti e cattivi .
Resta il fatto che Brutti e Cattivi è un film con spunti più che originali , ben scritto e ben diretto . Senza la pretesa di essere un film intellettuale, ma senza dubbio con la pretesa di dire : venitemi a vedere e non ve ne pentirete .
Perche oggi c’è bisogno di voci nuove fuori dal coro, coraggiose e inusuali. E perchè e’ un film che, a ben vedere, ti lascia chiaro nella testa il messaggio : siamo tutti diversi perchè unici, buoni o cattivi, belli o mostri, disabili o abili, bianchi o neri , mignotte e nani, tutti imperfetti e particolari, ma tutti esseri umani ,ed in questo perfettamente uguali .
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pier71
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giovedì 2 novembre 2017
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falso e repellente
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Sotto le mentite spoglie dello "scherza coi fanti e pure con i santi" si presenta questo accrocco senza forma. Non saprei cosa dire. A parte il cattivo gusto imperante, perché se i proverbi ci sono c'è un motivo, perché non si può proprio scherzare (grossolanamente, senza stile) su tutto. Ma la cosa più tragica è che questo - nato per essere a tavolino un film scorretto - alla fine è un film buonista, democristiano, italiota nella poca intelligenza. Un'accozzaglia di mostri buttati in faccia allo spettatore. E cosa me ne dovrei fare? Personalmente l'ho trovato grave. E Santamaria in un mondo sano dovrebbe fare al massimo il giornalaio.
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Sotto le mentite spoglie dello "scherza coi fanti e pure con i santi" si presenta questo accrocco senza forma. Non saprei cosa dire. A parte il cattivo gusto imperante, perché se i proverbi ci sono c'è un motivo, perché non si può proprio scherzare (grossolanamente, senza stile) su tutto. Ma la cosa più tragica è che questo - nato per essere a tavolino un film scorretto - alla fine è un film buonista, democristiano, italiota nella poca intelligenza. Un'accozzaglia di mostri buttati in faccia allo spettatore. E cosa me ne dovrei fare? Personalmente l'ho trovato grave. E Santamaria in un mondo sano dovrebbe fare al massimo il giornalaio. Basta.
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nikeh2o
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martedì 24 ottobre 2017
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avanti tutta, e senza freno a mano!
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Ce ne vuole a portare nel cinema italiano una storia di gang, condita di freak show, di stereotipi ribaltati, e di kitsch coattaggine giustamente sostenuti. Se non si è in grado di accettare sin dal principio che quello che si sta andando a guardare è qualcosa fuori dagli schemi, che va al di là della semplice rappresentazione da trailer, che mette in campo una storia con personaggi sfarzeschi e oltre i limiti...beh...allora cambiate sala.
Brutti e Cattivi non è un film per famigliole da dolce dopo cena, non è un film che si trattiene quando ci si sta per avvicinare a qualcosa di vagamente blasfemo, politically uncorrect e via dicendo. E' un filkm per coloro che vogliono essere scorretti, strani, in fondo anche un po' bastardi, ma che in questo ne rivela il suo potenziale.
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Ce ne vuole a portare nel cinema italiano una storia di gang, condita di freak show, di stereotipi ribaltati, e di kitsch coattaggine giustamente sostenuti. Se non si è in grado di accettare sin dal principio che quello che si sta andando a guardare è qualcosa fuori dagli schemi, che va al di là della semplice rappresentazione da trailer, che mette in campo una storia con personaggi sfarzeschi e oltre i limiti...beh...allora cambiate sala.
Brutti e Cattivi non è un film per famigliole da dolce dopo cena, non è un film che si trattiene quando ci si sta per avvicinare a qualcosa di vagamente blasfemo, politically uncorrect e via dicendo. E' un filkm per coloro che vogliono essere scorretti, strani, in fondo anche un po' bastardi, ma che in questo ne rivela il suo potenziale. Da un soggetto originale ad un film che sembra avere due momenti completamente agli antipodi: una prima metà del film più sincopata che tratteggia le dinamiche da gang, che ne ricoglie lo spirito e le dinamiche basilari; e una seconda metà dove il tutto si concentra sul suo primo protagonista, rifornendo una rotondità al personaggio e aciò che gli circonda. E' giocare con gli stereotipi? sì. E' una esagerazione fine a sè stessa? Anche se lo fosse è stato divertente. Inoltre, la regia ha fatto il suo lavoro, attori nuovamente in stato di grazia ma, da far notare, giusta e fomentante colonna sonora. Davvero un ottimo lavoro.
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(di kleber)
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leroy
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mercoledì 25 ottobre 2017
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originale
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Brutti e cattivi e' un opera originale, con un linguaggio diverso da molti film italiani. La regia, per essere un opera prima, esprime una freschezza e degli spunti " non visti" nel panorama del cinema italiano. Disabili che rapinano una banca, con astuzia e caparbietà, da notare delle "chicche" come il coro in chiesa con le magliette " like" verso dio, il balletto della festa di halloween, i costumi che descrivono i personaggi a pennello,il merda rasta, lei elegante e sexy allo stesso tempo, il papero con gli slip" uomo" il prete in borghese con la camicia brasiliana simoncino rapper scassinatore.
Il film e molto divertente e giovane dal punto di vista cinematografico e pone l'accento sulle qualità individuali, nonostante abbiano delle disabilità ognuno dei personaggi manifesta delle caparbietà inaspettate.
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Brutti e cattivi e' un opera originale, con un linguaggio diverso da molti film italiani. La regia, per essere un opera prima, esprime una freschezza e degli spunti " non visti" nel panorama del cinema italiano. Disabili che rapinano una banca, con astuzia e caparbietà, da notare delle "chicche" come il coro in chiesa con le magliette " like" verso dio, il balletto della festa di halloween, i costumi che descrivono i personaggi a pennello,il merda rasta, lei elegante e sexy allo stesso tempo, il papero con gli slip" uomo" il prete in borghese con la camicia brasiliana simoncino rapper scassinatore.
Il film e molto divertente e giovane dal punto di vista cinematografico e pone l'accento sulle qualità individuali, nonostante abbiano delle disabilità ognuno dei personaggi manifesta delle caparbietà inaspettate.
Gli attori sono bravi il film è confezionato bene, la storia e simpatica non descrimina anzi sottolinea le potenzialità che ognuno ha, nonostante la condizione o ceto sociale di ogni persona.
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yanez
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martedì 24 ottobre 2017
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bello e buono
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é un film bello e assolutamente buono, unico e originalissimo.
è un film sull'uguaglianza, che non offende chi vive la deformità o l'handicap, anzi ne riabilità il lato "normale".
siamo troppo intrisi di buonismo per accettare di poter ridere di temi delicati come questo, soprattutto in una commedia cruda e senza mezzi termini, questo è un film da non perdere e di cui avere rispetto come prodotto italiano originale lontano anni luce da commediole facili e cinepanettoni.
è un film scritto e diretto in maniera eccezionale, moderno e attuale. interpretato da un cast perfetto, in ruoli tutt'altro che semplici.
consigliatissimo.
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eugeniobo
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sabato 28 ottobre 2017
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gangsterismo, grottesco e originalità
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il Papero, il Merda, Ballerina e Plissé, sono un paraplegico in sedia a rotelle, un rastaman tossicomane, una donna bellissima ma senza braccia, costretta a compiere qualsiasi azione con i piedi, e un nano rappettaro di periferia. Nonostante questo, però, essi sono dei criminali veri e propri, come si rivelerà in un intreccio costellato di violenza, cinismo e efferatezze, il tutto unito ad una buona dose di ironia spregiudicata, di evidente ascendenza tarantiniana. Con questo film il cinema italiano si dimostra ancora una volta capace di rinnovarsi e reinventarsi, irrorandosi di linfe fresche e giocando coi generi, come già con il “film di supereroi”, in Il ragazzo invisibile e soprattutto Lo chiamavano Jeeg Robot, o con il noir, come nel film d’animazione di recente uscita Gatta cenerentola e nel gangster-neomelodico Ammore e malavita.
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il Papero, il Merda, Ballerina e Plissé, sono un paraplegico in sedia a rotelle, un rastaman tossicomane, una donna bellissima ma senza braccia, costretta a compiere qualsiasi azione con i piedi, e un nano rappettaro di periferia. Nonostante questo, però, essi sono dei criminali veri e propri, come si rivelerà in un intreccio costellato di violenza, cinismo e efferatezze, il tutto unito ad una buona dose di ironia spregiudicata, di evidente ascendenza tarantiniana. Con questo film il cinema italiano si dimostra ancora una volta capace di rinnovarsi e reinventarsi, irrorandosi di linfe fresche e giocando coi generi, come già con il “film di supereroi”, in Il ragazzo invisibile e soprattutto Lo chiamavano Jeeg Robot, o con il noir, come nel film d’animazione di recente uscita Gatta cenerentola e nel gangster-neomelodico Ammore e malavita. Nel nostro caso spicca il fresco mix di cinismo, truculenza e ironia, oltre che l’inedita unione tra criminalità e disabilità. A tal proposito bisogna fugare ogni dubbio circa le intenzioni dell’autore: quest’ultima non viene trattata, infatti, come un penoso limite, bensì come un normale caso umano e semmai un nodo narrativo da sciogliere e sviluppare. La naturalezza con cui viene mostrata, perciò, dovrebbe già di per sé mettere a tacere i cori di orrore e sconcerto che si sono levati da quanti si aspettavano una pedissequa attenzione al politically correct, o magari pensavano di entrare in sala a guardare lo spot di una pubblicità progresso. Bravi Claudio Santamaria, nei panni del Papero, e Sara Serraiocco, truccata a dovere per interpretare la ragazza senza braccia Ballerina. Esordio alla regia di Cosimo Gomez, che dopo essersi occupato di scenografie e aver firmato numerose sceneggiature vince il premio Solinas per il soggetto del film e si lancia nell’impresa. Un’impresa, va detto, riuscita però a metà, e proprio sotto il punto di vista della scrittura: la sceneggiatura risulta infatti a volte malsicura, soprattutto per la facilità con cui diversi personaggi escono di scena (senza dire oltre per non spoilerare) e per come il film risulti nettamente diviso in due parti, con una transizione basata sul classico colpo di scena ma che spezza eccessivamente il fluire del racconto. A tenere assieme il tutto, però, si ha un’unità di tono complessiva e una originalità che non si vede spesso nel cinema italiano. Da vedere.
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