A United Kingdom - L'amore che ha cambiato la storia

Film 2016 | Storico, +13 105 min.

Titolo originaleA United Kingdom
Anno2016
GenereStorico,
ProduzioneGran Bretagna
Durata105 minuti
Regia diAmma Asante
AttoriDavid Oyelowo, Rosamund Pike, Jack Davenport, Tom Felton, Laura Carmichael Terry Pheto, Jessica Oyelowo, Arnold Oceng, Abena Ayivor, Donald Molosi, Vusi Kunene, Nicholas Lyndhurst, Charlotte Hope, Jack Lowden.
Uscitagiovedì 2 febbraio 2017
DistribuzioneVidea
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 2,50 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Amma Asante. Un film con David Oyelowo, Rosamund Pike, Jack Davenport, Tom Felton, Laura Carmichael. Cast completo Titolo originale: A United Kingdom. Genere Storico, - Gran Bretagna, 2016, durata 105 minuti. Uscita cinema giovedì 2 febbraio 2017 distribuito da Videa. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 2,50 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 14 febbraio 2017

Il film è stato fatto con la cooperazione della famiglia Khama. In Italia al Box Office A United Kingdom - L'amore che ha cambiato la storia ha incassato 902 mila euro .

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Consigliato nì!
2,50/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA 2,25
PUBBLICO 3,26
CONSIGLIATO NÌ
La storia di Seretse Khama e Ruth Williams si muove lungo il crinale della Storia mostrando come gli equilibri di potere siano sempre pronti a spostarsi.
Recensione di Paola Casella
martedì 31 gennaio 2017
Recensione di Paola Casella
martedì 31 gennaio 2017

1947. L'erede al trono del Botswana Seretse Khama sta terminando gli studi di giurisprudenza a Londra quando si imbatte nell'impiegata inglese Ruth Williams. È amore a prima vista, e poiché Seretse deve tornare in Africa per assumere il ruolo di re, i due decidono di sposarsi. Ma il resto del mondo non sembra pronto per quel matrimonio fra un capo tribù africano e una suddita dell'impero coloniale inglese.
Amma Asante, ex attrice, sceneggiatrice e regista inglese di origini ghanesi con un interesse per le relazioni fra coppie miste (la sua regia precedente, La ragazza del dipinto, narrava fra le altre cose l'amore fra una donna nera e un uomo bianco), segue la vicenda di due personaggi realmente esistiti che con la loro determinazione a superare i pregiudizi hanno esercitato un forte impatto sull'opinione pubblica mondiale, tanto da diventare un esempio di armonia razziale elogiato da Nelson Mandela.

Il film funziona soprattutto quando le vicende private di Seretse e Ruth fanno da cartina di tornasole al clima politico della loro epoca e da argine al contagio dell'apartheid che proprio allora si stava radicando in Sudafrica.

La coppia infatti è osteggiata tanto dalle autorità britanniche, intenzionate a non inimicarsi il governo sudafricano e a non tollerare sfide alla propria supremazia nei territori del Commonwealth (il Botswana non era una colonia ma un protettorato, il che gli garantiva una minima indipendenza politica e amministrativa, ma ben poca autonomia nei confronti della Gran Bretagna), quanto da quelle africane, compreso lo zio di Seretse, che giudica il matrimonio del nipote una defezione agli obblighi verso il suo popolo e la sua nazione. Seretse rivelerà la propria capacità di leadership rivolgendosi direttamente alla gente comune, tanto quella inglese quanto quella batswana: una strategia politica di non poca attualità.

A United Kingdom fa invece difetto dal lato della forma, talmente convenzionale da ricordare certo cinema popolare anni '80, declamatorio nei dialoghi, macchiettistico nella caratterizzazione dei nemici di Ruth e Seretse, rigido nella successione delle svolte narrative. Anche i due attori protagonisti, Rosamund Pike e David Oyelowo, cedono alla sdolcinatura della trama, lui diventando lacrimoso, lei altalenando euforia a disperazione. Peccato perché la storia di Seretse Khama e Ruth Williams si muove lungo il crinale della Storia mostrando come gli equilibri di potere siano sempre pronti a spostarsi, e come anche coloro che sono "pedine nel gioco di altri" possono adoperarsi per cambiare le cose.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
mercoledì 8 febbraio 2017
Luigi Chierico

Il protettorato di Botswana contro il Regno di Inghilterra, Seretse Khama contro Giorgio VI , un capo tribù contro il Primo ministro W. Churchill. Il Regno Unito di Gran Bretagna signore assoluto del Commonwealth, con tutte le sue colonie e protettorati messo all’angolo da un uomo di colore che a Londra faceva il pugile mentre studiava giurisprudenza, un giovane venuto dalla lantana Africa, da un [...] Vai alla recensione »

venerdì 3 febbraio 2017
vanessa zarastro

Un film la cui vicenda (tratta da una storia vera) è appassionante perché tocca argomenti e tematiche sociali di grande impatto: il razzismo e il colonialismo.Seretze Khama (David Oyelowo), principe del Bechuanaland (l'attuale Botswana), studia giurisprudenza a Londra nel 1947, quando incontra casualmente a una festa organizzata dalla Missionary society, l'inglese Ruth Williams (Rosamunde Pike), una [...] Vai alla recensione »

mercoledì 22 febbraio 2017
astromelia

bellissima visione per questo film basato su una storia vera,ma una riflessione sulla veridicità dei fatti,sarà andata veramente così? e la copertina patinata dei costumi in quell'epoca corrisponde al vero? sappiamo tutti che la tendenza a rendere i fatti narrati è quella di apportare modifiche e di aggiungere piuttosto che a togliere,comunque ne è uscita una [...] Vai alla recensione »

giovedì 2 marzo 2017
Emanuele 1968

( Voto 4,5 ) Bello, politico, interessi in gioco che divido un paese, situazioni fotocopia famigliari in piccolo gia viste, difficile resistere se uno dei due non e determiato.

domenica 26 febbraio 2017
marilu14

 bella storia vera di un amore vero che vince il razzismo  Ho ripassato la geografia: lo stato del Botswana esiste davvero ed è un pacifico povero stato. Circa la metà della popolazione del paese vive con meno di 2 dollari statunitensi al giorno il Botswana però ha mostrato uno dei più elevati tassi di crescita del reddito pro capite del mondo non mi [...] Vai alla recensione »

lunedì 6 febbraio 2017
ANTONIO RUGGIERO

UN PENSIONATO AL CINEMA è andato a vedere A United Kingdom DUE STELLE Se per caso capitate a Torino di sabato o domenica nei mesi invernali\primaverili , ed andate visitare la Galleria subalpina, in Piazza Castello, centro della città, verso le 17,00, potreste imbattevi in un grosso assembramento di anziani che staziona all'ingresso del cinema Romano.

FOCUS
FOCUS
venerdì 3 febbraio 2017
Marzia Gandolfi

Come tutti gli anni, gennaio è il mese delle nomination agli Oscar, che riservano sempre buone e cattive sorprese, candidati felici o esclusi infelici. Gennaio, ancora, è il mese dei bilanci sulla produzione cinematografica passata e il tempo di interrogarsi sulla presenza (o sull'assenza) degli artisti afroamericani nelle sezioni ufficiali. Sono sufficientemente rappresentati o al contrario troppo assenti?

Dopo la polemica #OscarSoWhite del 2016, dopo la protesta che metteva sotto accusa le nomination "troppo bianche" e invitava l'Academy ad allargare le sue fila, Hollywood è diventata più sensibile alla questione della rappresentazione delle minoranze al cinema.

Quest'anno, forse in reazione alle critiche o magari chissà all'elezione di Donald Trump, gli afroamericani sono stati nominati tredici volte nelle categorie regine. È importante sottolineare che se da una parte l'ultimo anno della presidenza Obama si è distinto per l'uscita di numerosi film black, quasi tutti in corsa per l'Oscar (Moonlight, Barriere, Il diritto di contare), dall'altra l'Academy ha rimesso mano al proprio statuto, aprendo e rinverdendo il proprio corpo elettorale. Così un anno dopo il boicottaggio indetto da Spike Lee e troppi anni neri dopo per gli attori black, i professionisti del cinema di origine afroamericana fanno ritorno alla prestigiosa cerimonia.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
venerdì 3 febbraio 2017
Anna Maria Pasetti
Il Fatto Quotidiano

Seretse Khama è nero, coltissimo ed erede al trono del protettorato britannico Bechuanaland nell'Africa profonda. Ruth Williams è bianca, inglese e lavora come dattilografa. Si incontrano a Londra, si innamorano, decidono di sposarsi contro la volontà di tutti da ambo i lati. Ma i muri ingiusti esistono per farsi abbattere, e l'amore vince sopra colori, beghe politiche e animosità parentali.

venerdì 3 febbraio 2017
Maurizio Acerbi
Il Giornale

Mentre la televisione si spinge, sempre più, nelle braccia della fiction, il cinema, anche per cronica mancanza di idee, preferisce pescare dal reale. Come nel caso di questo polpettone melodrammatico a tinte interrazziali. Lui è il nero erede al trono dell'attuale Botswana, lei una bianca impiegata inglese. Figuratevi, nel '48, cosa significò portare avanti una simile relazione, con gli interessi [...] Vai alla recensione »

venerdì 3 febbraio 2017
Francesco Alò
Il Messaggero

Lui è un principe africano di stanza a Londra per studiare da avvocato. Lei è un'impiegata inglese. Seretse Khama (David Oyelowo) e Ruth Williams (Rosamund Pike) si conoscono alla fine della seconda guerra mondiale e sarà subito amore a primo ballo. Ma riusciranno i sudditi del protettorato britannico del Bechuanaland (in futuro repubblica del Botswana) ad accettare una coppia mista quando il principe [...] Vai alla recensione »

venerdì 3 febbraio 2017
Paolo D'Agostini
La Repubblica

Non sarà un capolavoro, ma è una storia coinvolgente. La vicenda va dal 1947 (quando sotto il governo laburista di Clement Attlee l'impero perde l'India) al 1957 quando il Ghana (paese della regista Amma Asante) diventerà il primo stato indipendente dell'Africa britannica. Il ventiseienne Seretse Khama (David Oyelowo, già Luther King in Selma) studia a Londra ed è destinato a diventare re del Bechuana: [...] Vai alla recensione »

venerdì 3 febbraio 2017
Alessandra Levantesi
La Stampa

Tutti conosciamo Nelson Mandela, ma poco o nulla sappiamo di Seretse Khama, principe del Bechuanaland (futuro Botswana) che fu suo compagno di università a Johannesburg prima di andare a completare gli studi in Inghilterra, dove incontrò la donna della sua vita. Il problema è che Ruth Williams era bianca; e se nel 1948 un matrimonio misto era destinato comunque a provocare scandalo, a peggiorare la [...] Vai alla recensione »

venerdì 3 febbraio 2017
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Raccontato come una favola esotica di civiltà e ingiustizia, amore e apartheid, fotografia tirata a lucido, jazz ballabile e Londra piovosa, giraffe e tribù, savana e camice bianche, è la storia vera (fece epoca) del giovane erede al trono del Botswana Seretse Khama e della moglie Ruth, bianchissima impiegata londinese pietra di uno scandalo internazionale nel crescente razzismo del dopoguerra.

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