L'educazione ortodossa dei gemelli
di Paolo D'Agostini La Repubblica
II nome è italiano ma Antonio Tibaldi è un regista a tutti gli effetti anglofono. Ha realizzato sia film a soggetto che documentari, come questo. In una via di Brooklyn abitata da ebrei due attempati gemelli (c'è un terzo fratello ma non si vede mai) ligi all'educazione ortodossa ricevuta dai defunti genitori vivono come barboni accumulando gatti, cianfrusaglie, rottami di memoria e spazzatura. Il piano di sopra della casa, di loro proprietà, è affittata a una famiglia, ebrei anch'essi, che al colmo della sopportazione impone l'intervento di una ditta specializzata, che è però in realtà un'organizzazione ebraica di aiuto sociale. Ecco allora la cronaca di alcuni giorni che scorrono dialoganti tra rispettoso interventismo dei pulitori e resistenze filosofeggianti dei proprietari. La poltrona, che era quella preferita dal padre morto, fa da centro simbolico del nodo da sciogliere: la penosa difficoltà di separarsi e di andare avanti. Delicato e penetrante, con chances commerciali ridotte ai minimi termini.
Da La Repubblica, 14 dicembre 2017
di Paolo D'Agostini, 14 dicembre 2017