Sole alto

Un film di Dalibor Matanic. Con Tihana Lazovic, Goran Markovic, Nives Ivankovic, Mira Banjac, Slavko Sobin.
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Titolo originale Zvizdan. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 123 min. - Croazia, Serbia, Slovenia 2015. - Tucker Film uscita giovedì 28 aprile 2016. MYMONETRO Sole alto * * * 1/2 - valutazione media: 3,63 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
robroma66 domenica 1 maggio 2016
amore e guerra Valutazione 4 stelle su cinque
84%
No
16%

E' un film che va visto: solca l'anima.
E' diretto dal croato Dalibor Matanic ed è di co-produzione croata, serba e slovena. Grandi regia, montaggio, fotografia. 

Tre episodi interpretati dagli stessi attori protagonisti (Tihana Lazovic e Goran Markovic, perfetti nel ruolo) e ciò ha un effetto straniante. I personaggi non sono correlati; tuttavia la narrazione è disseminata di elementi ricorrenti e nessi al contrario: la mente prova a individuare un'interrelazione o elemento di continuità, ma come in un quadro di Escher i tasselli non si ricompongono. [+]

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gia54 sabato 21 maggio 2016
dopo i tramonto il sole può splendere alto! Valutazione 5 stelle su cinque
94%
No
6%

Non si può dire che "Sole Alto" non sia un'opera integralmente creata da Dalibor Matanić che ne ha scritto il soggetto, la sceneggiatura e ne ha curato, mirabilmente, la regia.
Tre storie d'amore,che meritano il massimo dei voti, si dipanano temporalmente lungo vent'anni che si sviluppano dall'immediatamente prima (1991 è la data in cui si ambienta la prima delle tre) al dopo la travagliata guerra etnica che ha dilaniato la Jugoslavia segnando profondamente la vita dei suoi abitanti. [+]

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nanni venerdì 6 maggio 2016
sole alto Valutazione 2 stelle su cinque
68%
No
32%

La comunità (religiosa, territorial, etc.)etnica in "Sole alto", è la risposta "antropologica al bisogno di appartenenza ad uno spazio sociale, geografico e culturale riconoscibile ed, al tempo stesso, il più esclusivo possibile. E' il mero appartenere la ragione stessa della dimensione rassicurante e protettiva dell'appartenere? Niente di più di questo? Dovremmo cominciare a considerare l’idea stessa che la comunità umana, forse, non sia un orizzonte possibile? Così in "Sole alto" chi, per caso o per una sorta di inadeguatezza o insofferenza o semplicemente , come solo ai giovani a volte può capitare, proverà a rompere l'accerchiamento di "quell'appartenere" pagherà l'inevitabile pegno. Jelena ed Ivan non andranno mai a Zagabria come, invece, vorrebbero. [+]

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marco michielis martedì 19 luglio 2016
l'amore e l'odio etnico Valutazione 3 stelle su cinque
100%
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 L’ultimo film distribuito nelle sale italiane dalla friulana "Tucker film" è stato “Sole alto” del regista croato Dalibor Matanic, premiato l’anno scorso a Cannes dalla Giuria della Sezione Un Certain Regard. Diviso in tre differenti storie, interpretate sempre dagli stessi attori protagonisti, ossia Goran Markovic e la rivelazione Tihana Lazovic, elogiata alla Berlinale anche dal nostro Nanni Moretti, “Sole alto” tratta del tema dell’amore tra una ragazza serba e un ragazzo croato in diversi momenti recenti della storia della Jugoslavia e della ex Jugoslavia, sempre caratterizzati, tuttavia, dall’odio e dalla diffidenza tra le due etnie. [+]

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lbavassano martedì 25 ottobre 2016
splendido film, che pochi hanno potuto vedere Valutazione 4 stelle su cinque
100%
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Notevole è la capacità narrativa del film di Dalibor Matanic, la capacità di raccontare, tramite un uso estremo dell'ellissi, storie che nonostante ciò non perdono nulla della propria piena coerenza, mentre viene esaltata la loro intensità. Notevole è la capacità di raccontare grazie alla forza delle immagini, del taglio mai banale delle inquadrature, dell'indugio mai esornativo sui dettagli. Importante è la volontà di ricordare una tragedia, la guerra nella ex Jugoslavia, troppo prossima ai nostri confini, troppo recente, troppo frettolosamente dimenticata. Ci racconta di fughe, tentate e riuscite, e di ritorni, "Sole alto", con linguaggi diversi ma cinematograficamente coerenti, e quel cane randagio, abbandonato e ritrovato, che di tale coerenza rappresenta il simbolo più forte, attende anche noi. [+]

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dian� martedì 25 aprile 2017
amore e odio all'ombra della guerra Valutazione 0 stelle su cinque
100%
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Due sono le particolarità di questo film: si tratta di un titolo che non ha avuto ampia diffusione nelle sale italiane nonostante abbia vinto numerosi premi, alcuni anche importanti, come il Premio della Giuria al Festival di Cannes 2015 nella sezione “Un certain regard”. La seconda particolarità sta nella scelta da parte del regista degli stessi attori, Tihana Lazovic e Goran Markovic,per interpretare tre diverse coppie in tre luoghi differenti, che in realtà sono sempre gli stessi: la campagna, il villaggio e il lago. Così come identici sono i sentimenti di rabbia, dolore e paura che ognuna delle tre storie lascia dietro di sé.
Ed è forse proprio la paura il sentimento che prevale guardando questo film, paura di non riuscire ad immaginare uno scenario diverso rispetto a quello che disegna il regista attorno alle conseguenze di una guerra, di non riuscire a pensare a quelle scene come a qualcosa che appartiene soltanto al passato. [+]

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stefano capasso venerdì 27 maggio 2016
il perdono come percorso di guarigione Valutazione 3 stelle su cinque
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In un luogo imprecisato dell’ex Jugoslavia, nel 1991, due giovani Jelena e Ivan stanno progettando di andare via insieme in città. Devono fare i conti con l’odio razziale crescente che le rispettive famiglie alimentano per via delle diverse etnie di provenienza. La narrazione poi si sposta nel 2001, a guerra appena conclusa che vede i conflitti aspri ben vivi e infine nel 2011 dove la voglia di mettersi alle spalle il dolore lascia ancora non definiti i vecchi rancori.
Un bel film questo di Dalibor Matanic che parla del conflitto dei Balcani attraverso la storia di diverse relazioni che vengono interpretati dagli stessi attori nel corso degli anni. E questo consente di non abbandonare il rapporto affettivo che si stabilisce con i personaggi e mantenere il coinvolgimento. [+]

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valterchiappa sabato 14 ottobre 2017
l’odio e l’amore Valutazione 4 stelle su cinque
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L’odio e l’amore. Come possano coesistere e combattersi, sfidandosi in tenacia; come l’uno limiti l’altro e come questo sfugga alle stringenti catene del primo. Questo il tema portante; ma, come tutti i grandi film, “Sole alto” é anche altro: il racconto di un’epoca apparentemente breve nella durata assoluta, vent’anni, ma densa di sconvolgimenti; di una storia, quella della guerra nei Balcani, che l’Occidente non ha voluto vedere e che oggi sembra non voler ricordare; una storia che il regista Dalibor Matanic ha vissuto sulla sua pelle e che sembra voler diventare lo sfondo necessario di ogni possibile racconto. [+]

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valterchiappa sabato 14 ottobre 2017
l'odio e l'amore Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
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L’odio e l’amore. Come possano coesistere e combattersi, sfidandosi in tenacia; come l’uno limiti l’altro e come questo sfugga alle stringenti catene del primo. Questo il tema portante; ma, come tutti i grandi film, “Sole alto” é anche altro: il racconto di un’epoca apparentemente breve nella durata assoluta, vent’anni, ma densa di sconvolgimenti; di una storia, quella della guerra nei Balcani, che l’Occidente non ha voluto vedere e che oggi sembra non voler ricordare; una storia che il regista Dalibor Matanic ha vissuto sulla sua pelle e che sembra voler diventare lo sfondo necessario di ogni possibile racconto. [+]

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flyanto lunedì 2 maggio 2016
l'amore ai tempi e dopo il conflitto nei balcani Valutazione 4 stelle su cinque
46%
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Il film "Sole Alto" del regista croato Dalibor Matanic, vincitore giustamente al Festival di Cannes 2015 per la sezione "Un Certain Regard", risulta una piacevole sorpresa per lo spettatore in quanto originale nella sua esposizione e all'insegna di una regia nitida e precisa.
Il tema riguarda l'amore, per lo più impossibile tra due giovani (lui croato e lei serba) in quanto divisi ai tempi del sanguinoso conflitto in quelle terre nel corso degli anni '90. In realtà le storie raccontate sono tre che si sviluppano nell'arco di tre decenni (precisamente dal 1991 al 2011) ed hanno come protagonisti tre coppie di giovani differenti (ma interpretati nella pellicola dagli stessi attori) che vivono il loro amore in modo diverso in base alla contemporanea situazione politica dei loro paesi. [+]

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