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il caimano
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lunedì 7 settembre 2015
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inguardabile
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Sembra un film degli anni '90 prodotto con l'articolo 8, ma in questo caso non è solo l'aria deprimente e povera che si respira a dare fastidio, quanto piuttosto una sceneggiatura che non è assolutamente all'altezza delle sue ambizioni. Tanti spunti, nessuno adeguatamente approfondito: il rapporto tra il protagonista e la sua famiglia, quello tra lui e i colleghi scalatori, quello accennato con la maestrina. Personaggi monotematici e senza spessore, tra cui spiccano per bruttezza la "maestrina" (ancora si parla di maestrina, manco fossimo nel libro Cuore) di Maya Sansa, il tecnico di belle speranze e animo nibile e il geometra di vecchio stampo al servizio di una storia cosiddetta "a tesi": i buoni di qua e i cattivi di là, senza dubbi, perplessità.
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Sembra un film degli anni '90 prodotto con l'articolo 8, ma in questo caso non è solo l'aria deprimente e povera che si respira a dare fastidio, quanto piuttosto una sceneggiatura che non è assolutamente all'altezza delle sue ambizioni. Tanti spunti, nessuno adeguatamente approfondito: il rapporto tra il protagonista e la sua famiglia, quello tra lui e i colleghi scalatori, quello accennato con la maestrina. Personaggi monotematici e senza spessore, tra cui spiccano per bruttezza la "maestrina" (ancora si parla di maestrina, manco fossimo nel libro Cuore) di Maya Sansa, il tecnico di belle speranze e animo nibile e il geometra di vecchio stampo al servizio di una storia cosiddetta "a tesi": i buoni di qua e i cattivi di là, senza dubbi, perplessità.
Giallini ha sempre la faccia di uno sceriffo depresso in un qualsiasi spaghetti western di Antonio Margheriti, Maya Sansa pensa di essere ne La Meglio Gioventù, e tutta la combriccola recitava all'insegna del motto "Accenti in libertà". Tuttavia il problema non è unicamente il loro, quanto alla scelta di casting talmente banale e scontata (del tipo: "fai un film impegnato? E che non ce la metti la Maya Sansa?) da risultare uno degli elementi di maggior peso nella valutazione del film.
Le crepe ce le ha in testa il regista sceneggiatore, e non il paese.
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flyanto
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venerdì 11 settembre 2015
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la difficile condizione di chi lavora sulle rocce
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L'interpretazione di Marco Giallini in "Storie Sospese" consegna di quest'attore una prova inaspettata di grande professionalità, essendo noi spettatori abituati a conoscerlo principalmente per i suoi ruoli comici e piuttosto leggeri, sia pure di tutto rispetto,
La vicenda di questo film ruota intorno alle esistenze di alcuni rocciatori che come attività lavorativa devono compiere delle opere di manutenzione sulle montagne, cercando ovviamente di evitare possibili disastri o sciagure nell'ambiente circostante. Purtroppo, al fine di guadagnare di più, essendo un'attività assai pericolosa e mal remunerata, spesso essi si affiliano a delle imprese edili che, non curanti degli eventuali e possibili pericoli che potrebbero sorgere sul territorio, vogliono a tutti i costi compiere opere di costruzione ed, insomma, portare a termine a tutti i costi i loro progetti.
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L'interpretazione di Marco Giallini in "Storie Sospese" consegna di quest'attore una prova inaspettata di grande professionalità, essendo noi spettatori abituati a conoscerlo principalmente per i suoi ruoli comici e piuttosto leggeri, sia pure di tutto rispetto,
La vicenda di questo film ruota intorno alle esistenze di alcuni rocciatori che come attività lavorativa devono compiere delle opere di manutenzione sulle montagne, cercando ovviamente di evitare possibili disastri o sciagure nell'ambiente circostante. Purtroppo, al fine di guadagnare di più, essendo un'attività assai pericolosa e mal remunerata, spesso essi si affiliano a delle imprese edili che, non curanti degli eventuali e possibili pericoli che potrebbero sorgere sul territorio, vogliono a tutti i costi compiere opere di costruzione ed, insomma, portare a termine a tutti i costi i loro progetti. La morte iniziale di un compagno di squadra nel corso di un'operazione professionale e la presa di coscienza di quanto sia pericolosa per il borgo abruzzese sottostante l'impresa che con un gruppo di uomini egli sta portando avanti su di un gruppo di montagne, indurranno alla fine il protagonista (appunto, Marco Giallini) ad esentarsene, rinunciando al cospicuo guadagno, e denunciandone il fatto alle autorità competenti.
"Storie Sospese" sicuramente costituisce una pellicola sociale e di severa denuncia contro un sistema assai dilagante in Italia in base al quale svariate imprese edili, incuranti appunto degli eventuali e probabili pericoli che potrebbero sorgere sul territorio dove vengono intrapresi i lavori e della popolazione stessa che vi abita, commissionano lavori allettando gli operai con guadagni più lauti del previsto. Il tema, pertanto si rivela quanto mai interessante e soprattutto attuale, ma purtroppo il film delude le aspettative sotto tutti i punti di vista in quanto risulta poco approfondito nello specifico ed in certi punti della sua narrazione anche piuttosto lento. Solo, appunto, l'interpretazione drammatica di Marco Giallini rende la visione del film interessante, presentando un uomo ormai disilluso e disamorato da un sistema lavorativo che lui in maniera piuttosto evidente non approva e vessato anche dai conseguenti problemi nella sfera personale e familiare. Insomma, una prova di attore estremamente valida e soprattutto del tutto nuova per un attore che, ripeto, ha sempre rivestito ruoli comici e sicuramente più leggeri, sebbene con alta professionalità. Maya Sansa e Sandra Ceccarelli lo affiancano nei ruoli rispettivamente di una maestra d'asilo e della proprietaria di una trattoria, ma a loro, purtroppo, non si possono rivolgere gli stessi elogi in quanto qui non riescono entrambe a dare il meglio di sè, come invece altre volte in passato, e consegnano pertanto la figura di personaggi poco approfonditi e dunque non del tutto di spicco. Un vero peccato!
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