Spy

Emiliano Morreale

Dopo averla lanciata con "Le amiche della sposa (facendole ottenere la candidatura all'Oscar come non protagonista) e con "Corpi da reato", Paul Feig dirige ancora Melissa Mccarthy, ormai celebre negli Usa. Qui è protagonista assoluta di una vicenda comico-spionistica, affiancata da comprimari molto bravi: i maschi, da Steitman a Jude Law, ma soprattutto la perticona Miranda Karl e l'arcicattiva Rose Byme. L'occhio particolare per i personaggi femminili è la specialità di Feig, che sta girando un Ghostbusters" con protagoniste donne (tra cui ovviamente McCarthy). E sullo sfondo, in "Spy, c'è un discorso leggero ma chiaro sui ruoli sessuali, reso ovviamente iperbolico dal corpo dell'attrice (1 metro e 57 per 90 chili), che da impiegata devota del suo agente si trasforma In superspia in missione in Europa. Sfruttando l'accanimento sociale verso una donna, per di più obesa (o verso un obeso, per di più donna), la commedia infila le situazioni migliori, con battute divertenti e un ritmo abbastanza sostenuto nonostante le quasi due ore di durata.
Da L'Espresso, 23 luglio 2015


di Emiliano Morreale, 23 luglio 2015