andrea diatribe
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mercoledì 11 novembre 2015
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il ritorno di charlie brown e snoopy
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Peanuts, ovvero “noccioline”, è il nome di una striscia a fumetti, creata dalla matita e penna di Charles Monroe Schulz, che, quotidianamente, per quasi cinquant’anni – dal 2 ottobre 1950 al 13 febbraio 2000 – è apparsa sui quotidiani di tutto il mondo, e che ancora tutt’oggi viene ristampata da numerosi editori. Basta dire i nomi Charlie Brown e Snoopy che subito vediamo l’immagine del bambino timido, introverso, con l’inimitabile ciuffetto, e il suo fedele bracchetto: abitano un mondo “a misura di bambino” in cui i piccoli fanno da padrone, e gli adulti non sono mai mostrati e sono solamente voci che provengono dal fuori campo.
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Peanuts, ovvero “noccioline”, è il nome di una striscia a fumetti, creata dalla matita e penna di Charles Monroe Schulz, che, quotidianamente, per quasi cinquant’anni – dal 2 ottobre 1950 al 13 febbraio 2000 – è apparsa sui quotidiani di tutto il mondo, e che ancora tutt’oggi viene ristampata da numerosi editori. Basta dire i nomi Charlie Brown e Snoopy che subito vediamo l’immagine del bambino timido, introverso, con l’inimitabile ciuffetto, e il suo fedele bracchetto: abitano un mondo “a misura di bambino” in cui i piccoli fanno da padrone, e gli adulti non sono mai mostrati e sono solamente voci che provengono dal fuori campo.
Dopo numerosi cortometraggi e i lungometraggi tratti dalla striscia a fumetti, è arrivato nelle sale cinematografiche il primo film in CGI: Snoopy & Friends – Il film dei Peanuts, voluto dal figlio del compianto Schulz, Craig, e dal nipote Bryan che ha scritto la sceneggiatura. Alla regia c’è Steve Martino, che ha già diretto L’era glaciale 4 e Ortone e il mondo dei Chi (entrambi della casa di produzione Blue Sky Studios, che ritorna qui per i Peantus).
A livello stilistico questo film riesce a mantenere integro il mondo disegnato da Schulz, gli fa omaggio, rendendolo appetibile anche alle nuove generazioni e mantenendo il fascino che ha contraddistinto i personaggi e le loro avventure, senza snaturarli, pur utilizzando la computer grafica, e miscelando bene un 3D alla bidimensionalità caratterizzante le strisce a fumetti: basti dire che Steve Martino e i suoi collaboratori hanno trascorso più di un anno a studiare lo stile di disegno del papà di Charlie Brown e soci.
Ritroviamo quindi tutti i personaggi, le situazioni e i luoghi che gli appassionati ricordano bene: lo sfortunato Charlie Brown col suo malessere esistenziale, le sedute psicanalitiche di Lucy, i siparietti di Snoopy e l’uccellino Woodstock (nel film il beagle è il protagonista di una sua storia battuta alla macchina da scrivere in cui si immagina di combattere contro il famoso aviatore, il Barone Rosso, per tentare di conquistare il cuore della cagnolina Fifi), l’albero mangia-aquiloni, Schroeder e il suo pianoforte, Linus e la sua inseparabile coperta, senza dimenticare il pattinaggio sul ghiaccio, l’hockey e le partite di baseball, anche se sono solo accennate.
Se lo stile viene ripreso fedelmente, i contenuti e i temi delle tavole a fumetti vengono alleggeriti di quel pessimismo di fondo, di quella filosofia miscelata all’ironia che ha fatto la fortuna dei Peanuts, soprattutto per quanto riguarda il personaggio di Charlie Brown, nel film impegnato a dare una svolta alla sua vita per riuscire a conoscere la ragazzina dai capelli rossi (che qui viene mostrata, a differenza del fumetto che è solo citata) di cui si è innamorato. E, sì, alla fine Charlie Brown diventa l’eroe della situazione, viene riconosciuto socialmente, cosa che nei fumetti non avviene mai, e l’unica cosa che Schulz ci vuole dire è di rimanere ancorati ai propri sentimenti, di rimanere fedeli ai propri ideali anche se utopici, di vivere la quotidianità, apparentemente senza alcun senso, rimanendo insieme agli amici.
Quello che c’è di buono, anzi, ottimo in questo film è la comicità slapstick e l’ironia genuina ripresa da Schulz, che si oppone a quella stupida, infantile e fracassona degli esserini gialli – permettetemi adesso un’incursione in prima persona in questa recensione: sì, sto parlando proprio dei minion, eloquente sintomo di una comicità d’animazione sempre più banale e che, almeno per me, non fa realmente ridere e che è solamente fine a se stessa.
Ci vogliono più film di questa genuinità, semplicità e che ci riportano al vero significato dell’animazione: narrare storie apparentemente semplici, facili, ma che vogliono avere la funzione di dirci qualcosa in più sulla vita, di farcela conoscere quasi meglio di quando la si vive, facendoci sedere al cinema insieme ai nostri figli, senza la paura di vedere sullo schermo accozzaglie di scorregge e pernacchie, che alla lunga diventano banali, e stufano, facendoci capire che queste “volgarità” non devono diventare un luogo comune dell’animazione e che possono essere evitate per non fare abituare il pubblico dei piccini a ridere solamente con esse.
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giorpost
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mercoledì 11 novembre 2015
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l'amore ai tempi delle noccioline
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Pochi giorni prima che ci lasciasse, Charles M. Schulz comunicò al mondo che la striscia a fumetti dei Peanuts non avrebbe avuto seguito per volere della famiglia, ma agli albori degli anni 2000 non era ancora diffusa la regola del film tratto da una serie e, puntualmente, il dazio viene pagato anche dalle “noccioline”, meglio note, in originale, come le "cosucce".
Le storie di questi personaggi creati nel 1950, entrati nell'immaginario collettivo quasi come amici di famiglia, si svolgono nella tipica provincia americana durante il classico inverno innevato; l' allegra e scanzonata brigata di ragazzini di età compresa tra 4 e 8 anni trascorre le giornate tra problemi da risolvere, compiti in classe e nuove amicizie, con la scuola elementare che fa da sfondo a tutto quanto.
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Pochi giorni prima che ci lasciasse, Charles M. Schulz comunicò al mondo che la striscia a fumetti dei Peanuts non avrebbe avuto seguito per volere della famiglia, ma agli albori degli anni 2000 non era ancora diffusa la regola del film tratto da una serie e, puntualmente, il dazio viene pagato anche dalle “noccioline”, meglio note, in originale, come le "cosucce".
Le storie di questi personaggi creati nel 1950, entrati nell'immaginario collettivo quasi come amici di famiglia, si svolgono nella tipica provincia americana durante il classico inverno innevato; l' allegra e scanzonata brigata di ragazzini di età compresa tra 4 e 8 anni trascorre le giornate tra problemi da risolvere, compiti in classe e nuove amicizie, con la scuola elementare che fa da sfondo a tutto quanto. In un ambiente nel quale gli adulti non vengono mai mostrati (e per i medesimi non esistono voci fuori campo ma soltanto fastidiosi suoni afoni), Charlie Brown, ovvero l' alunno più sfortunato e imbranato d' America, s' innamora follemente della “ragazzina dai capelli rossi”, senza tuttavia riuscire nemmeno ad avvicinarla a causa della sua proverbiale timidezza.
Mentre da un lato il fedele Snoopy cerca in ogni modo di aiutare l' amico-padroncino trovando ispirazione nella sua fervida immaginazione (la fantasia ricorrente è quella di essere l' antagonista del Barone Rosso della Grande Guerra, pilotando una cuccia volante), dall'altro i suoi amici rappresentano ora un ostacolo per gli obiettivi che Ciccio si prefigge, ora una valida sponda cui affidarsi nelle difficoltà. Questi ultimi, dal canto loro, affrontano le inquietudini della vita da bambino ogni uno a modo proprio: Linus con l' inseparabile coperta (il suo oggetto transizionale), Pig-Pen nella sua polvere perenne, Lucy col suo chiosco dei consigli da 5 cents e via discorrendo.
I messaggi che l' opera vuole trasmettere sono certamente semplici e positivi: si parte con l' eterna convinzione che le donne vengano attratte da maschi di successo che coprono un ruolo rilevante nella società salvo finire con l' innamorarsi della tenerezza dei gesti e la dolcezza delle parole. Il pretesto è sempre lo stesso, ovvero far colpo sulla lei inarrivabile sudando le proverbiali sette magliette gialle con striscia nera a zig-zag, ma l' insicuro bambino dalla testa tonda riuscirà (e ci mancherebbe altro) nel suo intento, pur tra mille vicissitudini e mantenendo quasi inviolati altri tabù che lo accompagnano dalla notte dei tempi, come non riuscire in nessun modo a far volare un aquilone. In pratica, come sempre è avvenuto anche per il fumetto originale, si affronta la vita di tutti i giorni, ma con una leggerezza che non teme il tempo.
Il bello della pellicola è l' assoluta assenza di dispositivi tecnologici tant'è che il cane, per catturare le sue avventure, utilizza una macchina da scrivere mentre Charlie, per commentare Guerra e Pace di Tolstoy, usa un semplicissimo taccuino: altro che tablet!
Snoopy & Friends (USA, 2015) avrà pure un titolo italiano fuorviante (il simpatico beagle non è il protagonista ma la spalla, peraltro perfetta, di Brown) e l' avranno anche creato per racimolare quattrini (vedi l'anticipazione del merchandising presente a metà del film quando Sally monetizza il successo del fratello vendendo tazze e gudget vari) ma Charlie Brown è uno dei personaggi più conosciuti che ci siano in circolazione e ritrovarlo sul grande schermo in un mix adeguato tra disegno moderno e tratto a matita fa commuovere.
La pellicola non è divertente come L' era glaciale (del medesimo regista di origini molisane, Steve Martino) e morale non verrà ampiamente colta dai bimbi di oggi, ma i genitori, loro si, potranno fare quel viaggio nostalgico nel passato tra i valori (oggi anacronistici) e le avventure di un tempo andato durante il quale le noccioline e i loro amori infantili li accompagnavano nei grigi pomeriggi del dopo-scuola. I Peanuts appartengono al mondo, il mondo appartiene ai Peanuts.
Voto: 6,5
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(di willywillywilly)
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giajr
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giovedì 12 novembre 2015
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mitici: snoopy, charlie brown, lucy, linus, patty
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Sono i mitici personaggi che hanno accompagnato la nostra crescita e lo fanno tuttora nella nostra maturità. Sono i portatori sani dei buoni sentimenti, quelli puri! Un film che non è stato minimamente intaccato da quegli oggetti che oggi sono d'uso comune: non compare un cellulare o un computer! È ancora presente il vecchio telefono a rotella, la storica macchina da scrivere di Snoopy! Tutto come era negli anni 80. Un film che sembra dedicato ai bambini ma che alla fine è fatto per gli adulti. Grazie Charlie Brown e a tutti i tuoi mitici amici che non moriranno mai e rimarranno per sempre gli arguti, pungenti, intelligenti, sensibili e fantastici bambini della nostra adolescenza, di quel mondo in cui gli adulti non esistono.
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chiccamareblu
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domenica 15 novembre 2015
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molto carino ma purtroppo non molto fedele all'or
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Trama molto dolce lo stesso ma putroppo non molto coinvolgente come mi aspettavo di più. Mancano parecchi spunti che erano nei fumetti di una volta. Per esempio, Mi ha sorpreso e deluso un po' vedere la ragazzina dai capelli rossi che stavolta si rivela completamente in faccia piuttosto che semi-nascosta. Manca lo stesso umorismo ironico che rendeva spesso sarcastiche e a volte pessimiste le memorabili vignette. Il resto è comunque buono e veramente dolce, specialmente con snoopy. Ma niente di che così speciale. Per me piu godibile per i bambini che per gli adulti nostalgici come. L'unico pregio più grande è la sua splendida grafica. Un piccolo gioiello d'animazione, ma non un grande capolavoro.
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Trama molto dolce lo stesso ma putroppo non molto coinvolgente come mi aspettavo di più. Mancano parecchi spunti che erano nei fumetti di una volta. Per esempio, Mi ha sorpreso e deluso un po' vedere la ragazzina dai capelli rossi che stavolta si rivela completamente in faccia piuttosto che semi-nascosta. Manca lo stesso umorismo ironico che rendeva spesso sarcastiche e a volte pessimiste le memorabili vignette. Il resto è comunque buono e veramente dolce, specialmente con snoopy. Ma niente di che così speciale. Per me piu godibile per i bambini che per gli adulti nostalgici come. L'unico pregio più grande è la sua splendida grafica. Un piccolo gioiello d'animazione, ma non un grande capolavoro. Un grande 6 e mezzo. Quasi un 7.
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willywillywilly
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giovedì 26 novembre 2015
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charlie brown....adorabile imbranato
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Alzi la mano chi almeno per una volta nella vita non sia stato o sentito come Charlie Brown, il timido, impacciato ed adorabile Charlie Brown.
La versione 2015 della fracassona combriccola dei Peanuts rimane fedele all'originale nei tratti dei vari personaggi. Ci sono proprio tutti, individualissimi e collegiali allo stesso tempo, ognuno con le proprie peculiarità.
Le vicende ruotano attorno al romantico Charlie ed al suo fedele Snoopy, totalmente all'opposto per sfrontatezza e coraggio rispetto al suo padroncino.
Il buon vecchio Charlie ne combina di tutti i colori, quello che tocca distrugge suo malgrado, riesce a rovinare ogni cosa, a trasformare in disastro tutto quello che di buono costruisce con grande impegno e dedizione.
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Alzi la mano chi almeno per una volta nella vita non sia stato o sentito come Charlie Brown, il timido, impacciato ed adorabile Charlie Brown.
La versione 2015 della fracassona combriccola dei Peanuts rimane fedele all'originale nei tratti dei vari personaggi. Ci sono proprio tutti, individualissimi e collegiali allo stesso tempo, ognuno con le proprie peculiarità.
Le vicende ruotano attorno al romantico Charlie ed al suo fedele Snoopy, totalmente all'opposto per sfrontatezza e coraggio rispetto al suo padroncino.
Il buon vecchio Charlie ne combina di tutti i colori, quello che tocca distrugge suo malgrado, riesce a rovinare ogni cosa, a trasformare in disastro tutto quello che di buono costruisce con grande impegno e dedizione.
E per questo è evitato quasi da tutti i suoi compagni ( tranne Linus che lo adora e lo consiglia ), non è apprezzato, non ha apparentemente nessuna qualità di rilievo, non suona il piano, non eccelle nello sport, non è bravo nei compiti, è un fifone, etc etc.
E'l'antieroe per antonimasia... che vuole a tutti i costi emergere dalla mediocrità in cui è caduto a causa della sua innata goffagine.
Ma Charlie, se lo desidera veramente, sa essere GRANDE: sa tirare fuori il meglio di se dimostrando capacità enormi di intelligenza e coraggio. Sa essere generoso come non mai e sincero nell'amore come nell'amicizia.
L'impressione tuttavia è che il film nel suo complesso, non raggiunga vette elevatissime, sebbene si lasci guardare fino alla fine divertendo e facendo riflettere con leggerezza.
Alcune gag infine sembrano un pò forzate. La battaglia volante tra il barone rosso e snoopy per esempio , non mi è piaciuta. E' sembrata un pò stucchevole, scontata, noiosa.
Ma tutto sommato qualche piccolo peccato veniale lo si può perdonare quando si parla dei Peanuts.
La
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annalisarco
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martedì 18 aprile 2017
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charlie schulz!
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Sono passati 65 anni dalla prima importante pubblicazione della striscia di fumetti creata da Charles M.
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Sono passati 65 anni dalla prima importante pubblicazione della striscia di fumetti creata da Charles M. Schulz, e per celebrare questo piccolo grande mondo, Blue Sky Studios e 20th Century Fox hanno fatto le cose in grande. Non solo, anche la città di New York ha messo del suo, ponendo al centro dell’annuale parata del ringraziamento proprio loro, i Peanuts. È bello immaginare il primo tratto di matita di Mr.Charles su un foglio bianco, consapevole che ció che stava per creare era molto più di un semplice disegno: era se stesso, messo a nudo in tutte le sue insicurezze ed esperienze. La prima vera pubblicazione avvenne nel 1947 su un quotidiano minore della città natale dell’autore, ma la consapevolezza della grandezza di ció che era stato appena creato è stato da subito evidente a tutti, e difatti il successo non tardó ad arrivare. Se dopo più di 60 anni questa formula continua a funzionare, il merito è della soggettiva scelta per raccontare la vita: i bambini. I tempi cambiano, sembrano lontano quegli anni 50, 60, 70. Sembra un’altra storia, eppure, Snoopy&Friends riesce a catturare il pubblico anche nel 2015. Perché? Perché i bambini sono bambini; sono semplici, sono puri, si immedesimano e si riconoscono in Charlie Brown e i suoi amici. E gli adulti… beh, sono gli stessi che qualche anno fa leggevano quelle strisce sui giornali. La nostalgia di un tempo più semplice e spensierato è una motivazione sufficientemente convincente per amare questo film. La trama scelta racchiude le più importanti e memorabili micro-storie della collezione: Charlie Brown, ragazzino di buon cuore ma non molto fortunato, si innamora della nuova arrivata, la ragazzina dai capelli rossi. Anche solo parlarle sembra essere il gesto più impossibile. Di tutt’altro stampo è il suo fedele cane Snoopy, intento a combattere il Barone Rosso al fianco del suo fidato compagno di avventura Woodstock. La trama apparentemente semplice nasconde dei personaggi fortemente costruiti nella loro psicologia, forti e consapevoli di essere l’espressione di una ben precisa etichetta sociale. Charlie Brown è fin troppo adulto per la sua età, è un bambino preoccupato di prendersi cura della ragazzina dai capelli rossi nel modo “giusto” – come lui stesso afferma – e il semplice svolgimento di un compito in classe da condividere con la sua cotta, diventa l’incipit di una serie di pensieri di ineguatezza degni di un adulto. Ma Charlie è solo un bambino, che per di più non sa di essere speciale. La colpa non è esclusivamente del caso che, certo ci mette del suo; anche gli altri bambini – fatta eccezione per pochi – cercano di demolirlo in ogni situazione, etichettandolo come il combina-guai. La reputazione costruita dalle chiacchiere altrui è, purtroppo, molto più forte di qualsiasi qualità vera e pura. Se agli occhi di tutti Charlie Brown è un imbranato, poco importa quanto dolce, sensibile, educato, coraggioso, testardo sia. L’unico in grado di vederlo per chi veramente è, è proprio Snoopy. Milioni di parole della comunità per etichettare una persona, mentre Snoopy riesce ad inquadrarlo senza dire una parola. C’è di più rispetto all’intento di raccontare l’amicizia tra un bambino e il suo cane: è il voler denunciare le troppe parole che creano le etichette, in favore del silenzio, del non giudicare, del guardare con il cuore. Snoopy riesce dove Charlie si blocca: è sicuro di se, impavido, ha una grande immaginazione che gli permette di vivere le più grandi avventure senza muoversi dal suo giardino di casa. È un personaggio di cultura e ció che conserva nella sua casetta ne è la prova: dai quadri di van Gogh ai numerosi libri. È un osservatore che trae spunto da ció che lo circonda, da quello che accade al suo padroncino. É curioso e attento e in piú, ha un mezzo importante: una macchina da scrivere. Cosí la sua cuccia diventa un aeroplano, la vasca da bagno colma d’acqua è un mare in tempesta, Woodstock il suo fedele compagno di avventure; “Guerra e Pace” – il libro letto da Charlie – diviene lo sfondo perfetto per le sue avventure e l’amore (anche qui ispirato da Charlie e il suo sentimento per la ragazzina dai capelli rossi) il fulcro di tutto. La coppia Charlie-Snoopy, così opposti e così indispensabili l’uno per l’altro è da quasi 70 anni la forza dei Peanuts. Ognuno di loro ha una sua colonna personale, qualcuno in grando di riempire le carenze dell’altro; cosí Charlie ha bisogno di Snoopy come Snoopy ha bisogno di Woodstock e cosí via. E tutti loro lanciano un messaggio fondamentale: non arrendersi mai. Tutti gli altri personaggi sono ben strutturati e rispettano il loro ruolo nella societá: Lucy con la sua estrema sicurezza rappresenta la pericolosità dell’ignoranza, che decide se creare miti o distruggerli senza un reale criterio, ma basandosi sulle mode del momento e ponendosi in una posizione di leader che viene seguito e ascoltato come se sapesse realmente di cosa parla; Piperita Patty è la voce fuori dal coro, la donna che non bada ad una società prevalentemente in favore degli uomini (soprattutto ai tempi delle prime pubblicazioni) e che rimane se stessa conquistandosi il suo giusto posto; Shroeder, il bambino virtuoso del piano, a dimostrazione del fatto che poco importa se si tratta di un pianoforte vero o di un giocattolo: il talento nasce con noi e si manifesta fin da subito, mostrandoti la strada giusta da intraprendere nella tua vita; Linus, con la sua immancabile coperta, simbolo di un’infanzia a cui non vuole rinunciare. E questo è il punto di tutta questa storia: Peanuts, ovvero “noccioline”, intese come piccolezze, altro non sono che le storie di ogni giorno, quelle piccole avventure che tutti da piccoli abbiamo vissuto e che ci sembravano importanti. Crescendo, ci siamo resi conto di quanto piccole e allo stesso tempo meravigliose fossero quelle storie, di come essere bambini sia la cosa più bella. Linus puó anche diventare grande, dispensare consigli come un adulto ed essere un immenso conoscitore di filosofia, ma la sua coperta resterà sempre la parte semplice ed essenziale di lui; senza quella, non potrebbe essere un adulto staccato dal gregge. Conservare e convivere con i nostri ricordi di infanzia è ciò che ci fa essere adulti migliori, perché perdere quella purezza e istintività significa amalgamarsi. Charlie e i suoi amici sono piccoli adulti, e il loro papà Charles Schultz ha creato qualcosa di immortale in cui tutti possiamo rispecchiarci. E ricordare.
Altre recensioni su www.annalisarcoblog.wordpress.com
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flyanto
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mercoledì 2 dicembre 2015
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evviva la banda dei peanuts!
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"Snoopy & Friends" costituisce la riuscita versione cinematografica delle celeberrime e divertenti strisce dei Peanuts, i personaggi bambini (ma parlanti e con le fobie come gli adulti) ideati dal defunto Charles M. Schultz. Nel corso di una trama molto semplice e divertente, vengono presentati ad uno ad uno tutti i personaggi "Noccioline" ed ognuno con le proprie caratteristiche: Charlie Brown, bimbo dal buon cuore ma un poco imbranato e profondamente timido, Lucy, bimba arrogante, presuntuosa e petulante, Linus, bimbo tranquillo e sempre accompagnato dalla sua inseparabile coperta, Snoopy, cane quanto mai originale, dai modi di fare quasi umani ed ovviamente molto simpatico, e molti altri ancora.
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"Snoopy & Friends" costituisce la riuscita versione cinematografica delle celeberrime e divertenti strisce dei Peanuts, i personaggi bambini (ma parlanti e con le fobie come gli adulti) ideati dal defunto Charles M. Schultz. Nel corso di una trama molto semplice e divertente, vengono presentati ad uno ad uno tutti i personaggi "Noccioline" ed ognuno con le proprie caratteristiche: Charlie Brown, bimbo dal buon cuore ma un poco imbranato e profondamente timido, Lucy, bimba arrogante, presuntuosa e petulante, Linus, bimbo tranquillo e sempre accompagnato dalla sua inseparabile coperta, Snoopy, cane quanto mai originale, dai modi di fare quasi umani ed ovviamente molto simpatico, e molti altri ancora.... Il valore di questo cartone animato consiste proprio nel fare conoscere alle nuove generazioni tali personaggi, forse poco o meno noti al pubblico infantile contemporaneo in quanto seguace di altri "beniamini" più moderni, e rammentarli con un poco di nostalgia alle generazioni di adulti che da bambini, invece, li seguivano con grande interesse e piacere. Il film, inoltre, è ben disegnato e ben assemblato negli episodi che compongono la vicenda generale e pertanto esso, ripeto, risulta quanto mai riuscito, perchè è fedele alla reale atmosfera dei personaggi e parecchio divertente
Consigliato a chi vuole rivivere i simpaticissimi "Peanuts".
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