flyanto
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martedì 4 ottobre 2016
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come si fa a tenere nascosta una bambina?
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Non tutte le persone amano i bambini e sognano un futuro con la loro presenza, ed è ciò che in pratica succede nella pellicola "Se Permetti non Parlarmi di Bambini" dove il protagonista si innamora di una ex-compagna di classe reincontrata anni dopo la scuola, la quale però mal sopporta la presenza dei bambini. Al fine di conquistarla e soprattutto poi frequentarla l'uomo le nasconde di avere una bambina di nove anni, frutto di un matrimonio precedente, che peraltro egli adora e con la quale ha un rapporto di felice intesa e molto affettuoso. Pertanto per un certo periodo egli riesce a nascondere alla donna questa "scomoda" realtà, ma col passare delle settimane essa prende sempre di più il sopravvento facendo scoprire l'esistenza della piccola e sveglia figliola.
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Non tutte le persone amano i bambini e sognano un futuro con la loro presenza, ed è ciò che in pratica succede nella pellicola "Se Permetti non Parlarmi di Bambini" dove il protagonista si innamora di una ex-compagna di classe reincontrata anni dopo la scuola, la quale però mal sopporta la presenza dei bambini. Al fine di conquistarla e soprattutto poi frequentarla l'uomo le nasconde di avere una bambina di nove anni, frutto di un matrimonio precedente, che peraltro egli adora e con la quale ha un rapporto di felice intesa e molto affettuoso. Pertanto per un certo periodo egli riesce a nascondere alla donna questa "scomoda" realtà, ma col passare delle settimane essa prende sempre di più il sopravvento facendo scoprire l'esistenza della piccola e sveglia figliola. Dopo svariati litigi ed allontanamenti, la coppia di innamorati, riesce alla fine ad unirsi nuovamente e la donna riuscirà anche a superare la sua forte "avversione" per i bambini, grazie anche al caratterino simpatico e singolare della ragazzina in questione.
Commedia argentino-spagnola del regista Ariel Winograd che punta tutto sulla simpatia dei tre protagonisti principali, quella della bimba "in primis", e sulle situazioni esilaranti, sebbene al limite della probabilità, in cui i personaggi si vengono via via a trovare. Anche i personaggi di contorno con le proprie singolari caratteristiche contribuiscono coralmente alla riuscita della pellicola, fornendo allo spettatore un'opera divertente e pertanto molto piacevole da seguire. Sicuramente il soggetto in sè non presenta nulla di nuovo e sin dall'inizio si può già anche percepire il finale quanto mai plausibile, ma quello su cui poggia principalmente il film risiede appunto nell'atmosfera generale di simpatia e sintonia che vige tra tutti i protagonisti, sostenuta peraltro da dialoghi brillanti e ben costruiti, con la giovanissima Guadalupe Manent, nella parte della bambina, che troneggia particolarmente su tutti per personalità.
Adatto come scaccia pensieri.
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chicco75
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venerdì 7 ottobre 2016
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sin hijos
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Sono passati quindici anni da quando Maribel Verdú faceva perdere la testa agli esordienti Bernal e Diego Luna nel bellissimo Y tu mamá también – Anche tua madre del messicano Alfonso Cuarón. Adesso è una donna single, matura e girovaga, che ha una particolare fobia: quella per i bambini. L’argentino Ariel Winograd la butta sulla commedia romantica, nella quale un padre super protettivo fa di tutto per nascondere l’esistenza della figlia alla donna che ha sempre amato e della quale adesso si è perdutamente innamorato. Certo, la storia è semplice, a tratti inverosimile, ma la bravura della debuttante Guadalupe Manent nei panni di Sofia fa passare in secondo piano anche le sbavature di sceneggiatura, regalandoci una bambina forse più matura della sua età.
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Sono passati quindici anni da quando Maribel Verdú faceva perdere la testa agli esordienti Bernal e Diego Luna nel bellissimo Y tu mamá también – Anche tua madre del messicano Alfonso Cuarón. Adesso è una donna single, matura e girovaga, che ha una particolare fobia: quella per i bambini. L’argentino Ariel Winograd la butta sulla commedia romantica, nella quale un padre super protettivo fa di tutto per nascondere l’esistenza della figlia alla donna che ha sempre amato e della quale adesso si è perdutamente innamorato. Certo, la storia è semplice, a tratti inverosimile, ma la bravura della debuttante Guadalupe Manent nei panni di Sofia fa passare in secondo piano anche le sbavature di sceneggiatura, regalandoci una bambina forse più matura della sua età. Quando si dice che una commedia può essere piacevolmente godibile nonostante la sua fragilità: campione d’incassi in Argentina, Se permetti non parliamo di bambini! sa toccare le corde giuste senza troppa enfasi e con quel messaggio che farebbe bene non solo agli adulti, ma anche ai bambini.
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