Shoah - Vendetta - Demenza senile - Road movie. Dal 4 febbraio al cinema, Remember. Un thriller tra azione e attesa che dimostra fino a che punto la vecchiaia ci trasformi e consumi.
di Marzia Gandolfi
Seguendo i consigli del suo amico Max, un uomo anziano costretto sulla sedia a rotelle, Zev, settant'anni dopo Auschwitz e a dispetto della sua demenza, scappa da una clinica privata per identificare tra quattro uomini il nazista responsabile della morte della sua famiglia. A partire da una sceneggiatura che crediamo fornita di segnalazioni, e che viceversa conduce dove non ce l'aspettiamo, Atom Egoyan realizza un thriller che procede tra azione e attesa e dimostra (tra le altre cose) fino a che punto la vecchiaia ci trasformi e consumi.
L'agente dell'orrore in una storia sull'orrore appartiene alla realtà, la più comune: la terza età. Sorgente di terrore condivisa per una società che sogna la giovinezza eterna. Più il tempo passa, più la realtà delle atrocità si dissolve.
Una storia semplice che affronta problematiche terribilmente complesse. Così, mentre cerchiamo di sciogliere i nodi dell'intrigo, siamo esortati a interrogarci sulla natura della giustizia, della vendetta, della memoria storica. Cocktail molotov che bilancia materiale infiammabile (Shoah - vendetta - demenza senile - road-movie) ed è fornito di innesco (il protagonista 'avvolto' al collo del passato), Remember viaggia spedito dalle parti di This Must Be the Place, di cui reitera la relazione vittima-carnefice producendo però alla fine uno scarto che resiste al cliché e preserva l'etica.
Perché Remember con una rovesciata narrativa evita in extremis l'ostacolo, l'equivalenza temuta tra l'anziano ebreo che diventa assassino e il nazista che si fa bersaglio. E tutto incredibilmente nel rispetto di un modus operandi che assimila il vendicatore alla sua preda. Una novità e una prodezza in questo contesto. Una novità e una prodezza in questo contesto. Il deficit è colto (soltanto) e agito (pertanto) dalla vera vittima, Max, motore del film bloccato sulla sedia ma animato nello spirito.