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In Midnight Special – Fuga nella notte lo spettatore viene gettato proprio nel mezzo della sequenza finale che sta portando la storia verso la sua risoluzione.
Non esiste una ‘preparazione’ a questo momento qui, perché non ne abbiamo bisogno: abbiamo visto già abbastanza vicende simili a questa da riuscire a indovinarne almeno il profilo approssimativo, e lo sceneggiatore e regista non ha alcun interesse a visitare un terreno già esplorato o a perdere tempo con dettagli superflui.
Midnight Special - Fuga nella notte non è un film che punta sulla trama, invece, questa è una storia sulle emozioni che troppo spesso vengono ignorate in quei thriller di fantascienza a cui Midnight Special – Fuga nella notte si può accostare.
Sono le emozioni non solo dei personaggi sullo schermo, ma anche di noi che stiamo guardando.
Il risultato è così un dramma intensamente avvincente – pieno di colpi di scena intelligenti, riflessivi e personali su alcuni dei cliché familiari del cinema di fantascienza – sulle forze motrici della paranoia e dell’autoconservazione, ma anche sul potere dell’amore e della speranza.
Midnight Special – Fuga nella notte cattura magnificamente, sottilmente ma profondamente, la spiritualità non religiosa della fantascienza, quell’ottimismo che brama i suggerimenti di qualcosa di più di questo nostro piccolo mondo, ma qualcosa di più che non richiede necessariamente il soprannaturale.
Non vogliamo una fantasia, vogliamo solamente una realtà più grande e migliore.
Midnight Special – Fuga nella notte bisbiglia speranzoso che un mondo migliore sia alla nostra portata. Una sensazione che manca alla fantascienza sul grande schermo da molto tempo.
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