robbyreggy
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martedì 27 settembre 2016
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davvero bello
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A mio avviso il film italiano dell'anno , tanta aspettativa prima di vederlo per nulla tradita .
Grandissima interpretazione di marinelli , che seppur un aspetto a favore del film , oscura un po la figura del protagonista (Santamaria ) la quale risulta un pò cupa e se coerente con il copione in quanto il personaggio nella prima parte del film non è nulla che un egocentrico apatico , nella sua trasformazione morale , dopo la morte di alessia ( di cui la ottima interpretazione dell'attrice ) non si assiste ad una trasformazione anche espressiva e comportamentale , cambiano le azioni ma il ritmo e lo stile di recitazione non si accosta alla metamorfosi ma rimane inalterato .
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A mio avviso il film italiano dell'anno , tanta aspettativa prima di vederlo per nulla tradita .
Grandissima interpretazione di marinelli , che seppur un aspetto a favore del film , oscura un po la figura del protagonista (Santamaria ) la quale risulta un pò cupa e se coerente con il copione in quanto il personaggio nella prima parte del film non è nulla che un egocentrico apatico , nella sua trasformazione morale , dopo la morte di alessia ( di cui la ottima interpretazione dell'attrice ) non si assiste ad una trasformazione anche espressiva e comportamentale , cambiano le azioni ma il ritmo e lo stile di recitazione non si accosta alla metamorfosi ma rimane inalterato .
Questo aspetto se non specificatamente cercato la vedo come l'unica pecca perchè avrei voluto assistere ad una live trasformazione anche nella mimica e nella ritmica della recitazione che rimane cupa come in tutta la prima parte e come si addice alla interpretazioni generali di santamaria .
Comunque lo ho gia visto tre volte quindi oltre che un parere positivo razionale mi ha preso anche nella visione .
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vepra81
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venerdì 31 marzo 2017
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azione all italiana
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un vero film d'azione italiano. Finalmente arriva da noi un genere diverso dalle classiche commedie. Abituato ai film stranieri doppiati in italiano corrente, in questo film spesso, essendo del nord, ho fatto fatica a capire certi dialoghi. Effetti scenici ben studiati. Unico dubbio e andare allo stadio e non avere all ingresso e nelle vicinanze auto parcheggiate e gente che si sposta. Poco importa film carino guardabile con un suo messaggio.
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oscar77
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mercoledì 9 ottobre 2019
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una sorpresa riuscita a metà
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ieri sera con un certo scetticismo ho visto questa pellicola che mi incuriosiva molto. ho trovato un film che alza notevolmente l'asticella del cinema nostrano, ma conserva alcune delle sue tipiche pecche, a mio avviso la più grave è il doppiaggio. ci decidiamo a far doppiare gli attori da veri professionisti, con voci chiare e sopratutto belle? sembra cosa da poco, ma il doppiaggio è importantissimo! altro difetto che però emerge a tratti, in alcune sequenze il fi film sembra realizzato per la televisione, semplicemente scialbo, come colori e situazioni. per fortuna questo accade solo in poche sequenze.
passando ai (tanti) pregi, la maggior parte delle inquadrature e dell'ambientazione è azzeccata e regala un'atmosfera oscura,merito anche di una fotografia nel complesso ben curata.
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ieri sera con un certo scetticismo ho visto questa pellicola che mi incuriosiva molto. ho trovato un film che alza notevolmente l'asticella del cinema nostrano, ma conserva alcune delle sue tipiche pecche, a mio avviso la più grave è il doppiaggio. ci decidiamo a far doppiare gli attori da veri professionisti, con voci chiare e sopratutto belle? sembra cosa da poco, ma il doppiaggio è importantissimo! altro difetto che però emerge a tratti, in alcune sequenze il fi film sembra realizzato per la televisione, semplicemente scialbo, come colori e situazioni. per fortuna questo accade solo in poche sequenze.
passando ai (tanti) pregi, la maggior parte delle inquadrature e dell'ambientazione è azzeccata e regala un'atmosfera oscura,merito anche di una fotografia nel complesso ben curata. altro elemento importante è il commento musicale,a tratti favoloso. gli attori sono veri professionisti (ma appunto il doppiaggio non rende loro giustizia), la trama, anche se sà di "già visto" è corposa, dinamica e con un grado di crudezza e violenza che gli antagonisti Americani si sognano! le citazioni da altri film sono evidenti, il protagonista e la ragazza, non possono non ricordare il film "Leòn" di Lùc Besson , il cattivo di turno è un Joker all'italiana , ma perfetto e davvero da brivido! rimandi anche a "Gomorra" e in definitiva, a parte qualche difetto, il film è un buono ma poteva essere ottimo! cnsiglio comunque di vederlo almeno una volta.
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fabrizio friuli
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martedì 3 agosto 2021
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una manna dal cielo per la cinematografia italiana
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Nella Roma attuale , un ladruncolo dei bassi fondi chiamato Enzo Ceccotti fugge da due agenti di polizia che vogliono arrestarlo, ma dopo essere finito in un barile contenente delle scorie, , diventa un essere umano dotato di una forza sovraumana simile a quella di Superman , però, egli diventa un eroe allo stato puro solo quando la sua amata Alessia dipartisce sotto il suo sguardo , abbandonando l'idea di usare i suoi poteri per fini abietti ( ovvero i furti e giù di lì ) , ma quando c'è un eroe c'è anche un cattivo da sconfiggere , ed il suo antagonista è lo psicopatico Zingaro.
Oltre ad essere un film italiano differente dal solito ( per fortuna ) il suo protagonista non è un genio miliardario playboy e filantropo , non è un giustiziere notturno come un pipistrello , non è un giovane imbranato americano che diventa un eroe grazie al morso di un aracnide e non proviene neppure da un altro pianeta, bensì egli è un furfante dei bassifondi romani che diventa un vero eroe senza mantello e senza mezzi particolari, grazie ald un amore perduto, che gli permette di imboccare una strada migliore, ed oltre al protagonista principale è lecito doversi soffermare sia sulla protagonista femminile: una ragazza problematica ma buona di nome Alessia che, pur non essendo bella possiede una grande importanza , facendo diventare Enzo Ceccotti un eroe come Hiroshi Shiba , che sul cattivo della storia : Fabio Cannizzaro detto Lo Zingaro , un mafioso romano megalomane e squilibrato che ricalca il Joker di Heath Ledger .
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Nella Roma attuale , un ladruncolo dei bassi fondi chiamato Enzo Ceccotti fugge da due agenti di polizia che vogliono arrestarlo, ma dopo essere finito in un barile contenente delle scorie, , diventa un essere umano dotato di una forza sovraumana simile a quella di Superman , però, egli diventa un eroe allo stato puro solo quando la sua amata Alessia dipartisce sotto il suo sguardo , abbandonando l'idea di usare i suoi poteri per fini abietti ( ovvero i furti e giù di lì ) , ma quando c'è un eroe c'è anche un cattivo da sconfiggere , ed il suo antagonista è lo psicopatico Zingaro.
Oltre ad essere un film italiano differente dal solito ( per fortuna ) il suo protagonista non è un genio miliardario playboy e filantropo , non è un giustiziere notturno come un pipistrello , non è un giovane imbranato americano che diventa un eroe grazie al morso di un aracnide e non proviene neppure da un altro pianeta, bensì egli è un furfante dei bassifondi romani che diventa un vero eroe senza mantello e senza mezzi particolari, grazie ald un amore perduto, che gli permette di imboccare una strada migliore, ed oltre al protagonista principale è lecito doversi soffermare sia sulla protagonista femminile: una ragazza problematica ma buona di nome Alessia che, pur non essendo bella possiede una grande importanza , facendo diventare Enzo Ceccotti un eroe come Hiroshi Shiba , che sul cattivo della storia : Fabio Cannizzaro detto Lo Zingaro , un mafioso romano megalomane e squilibrato che ricalca il Joker di Heath Ledger . Tale meraviglia cinematografica vanta una sceneggiatura perfetta , esattamente come la regia di Gabriele Mainetti che ha generato un film rivoluzionario e utile per la cinematografia italiana che ha bisogno di essere risollevata dal decadimento attuale, inoltre , sono presenti degli attoroni sbalordivi, specialmente Luca Marinelli , che ha impersonato un cattivo iconico quasi quanto il Joker di Chistopher Nolan , sebbene la sua interpretazione sia ispirata all'attore che ha interpretato Buffalo Bill nel lungometraggio intitolato IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI ( Ted Levine ) . Per chiudere in bellezza: qualsiasi regista italiano alle prime armi dovrebbe avere Gabriele Mainetti come modello di riferimento e cercare di offrire nuove idee per il cinema italiano, perché le idee nuove vanno generate ed anche supportate , esattamente come il film in questione: LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT.
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no_data
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lunedì 5 settembre 2016
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abbiamo bisogno di eroi. ma di quali ?
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Un film riuscito a metà. Apprezzabilissimo, coraggiosissimo, interressantima l'idea di fare un film di supereroi - cosa mai vista prima in Italia, la patria del neorealismo e del cinema d'autore. Il risutalto però delude le aspettative. lo chiamavano geeg robot è un film che dichiara la necessità degli eroi, ma si rifiuta - con poco coraggio - di dirci di quali eroi abbiamo bisogno. Se è facile identificare nela figura di dante lucarelli un prodotto avariato di un mondo berlusconiano in pieno disfacimento (lui che canta anna oxa e rapina banche cantanto donatella rettore e sembra pensare che il successo coincida con l'apparire in televisione), è difficile leggere nell'eroe interpretato da Santamaria qualcosa di più un uomo comune dotato di buoni sentimenti.
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Un film riuscito a metà. Apprezzabilissimo, coraggiosissimo, interressantima l'idea di fare un film di supereroi - cosa mai vista prima in Italia, la patria del neorealismo e del cinema d'autore. Il risutalto però delude le aspettative. lo chiamavano geeg robot è un film che dichiara la necessità degli eroi, ma si rifiuta - con poco coraggio - di dirci di quali eroi abbiamo bisogno. Se è facile identificare nela figura di dante lucarelli un prodotto avariato di un mondo berlusconiano in pieno disfacimento (lui che canta anna oxa e rapina banche cantanto donatella rettore e sembra pensare che il successo coincida con l'apparire in televisione), è difficile leggere nell'eroe interpretato da Santamaria qualcosa di più un uomo comune dotato di buoni sentimenti. Film dotato di ironia (scelta fisiologica - visto che in Italia gli eroi non esistono e perciò non li possiamo raccontare senza riderci sù) non sempre riesce a gestire registro comico e drammatico con disinvoltura. Gli sceneggiatore si dimostrano sensibili all'importanza dei modelli culturali di riferimento - che creano valori e modelli di comportamento - e ci giocano su (simbolica e importante a questo proposito la scenand in cui il murales a tor bella monaca si trasforma da quello di geeg robot a quello del "supercriminale" che sradica il bankomat). Sembrano volerci dire che viviamo in un mondo ammalato di un vuoto valoriale profondo, e che quello che passa la televisione può decidere delle sorti di una persona (ciccotti passando dai dvd porno a geeg robot fa il salto dal criminale da strapazzo ad eroe). Curioso il ruolo della polizia, all'interno di questo mondo in preda a criminali: la polizia appare nel film, ma non è mai decisiva - o se lo è - lo è insenso negativo e funziona più da ostacolo che da strumento per il perseguimento della giustizia (vedere le scene in cui i poliziotti parcheggiando male la macchina causano l'incidente quasi mortale per madre e figlia, e quella in cui - ignari di tutto - tentano di fermare "hiroshi" che trasporta la bomba fuori dall'Olimpico). Insomma questo film ci vuole dire che di eroi abbiamo bisogno, ma evita accuratemente di correre i rischi (forse anche politici?) che sarebbero necessari per raccontarci di quali diamine di eroi abbiamo veramente bisogno. Se anche nella scena finale si ironizza ancora sul ruolo dell'eroe in contesto italiano ("ceccotti ha salvato un casino di romanisti, era della roma... mejo se facevamo senza" - si sente dire alle voci di fondo) il film finisce per svuotare completamente la figura del suo protagonista in una sorta di brutta controfigura in piccolo dei Comics americani (seppur devo dire è bellissima la scena finale in cui HIroshi campeggia sul colosseo contro il cielo - come il batman del cavaliere oscuro dalla torre di Hong Kong). Quando gli americani parlano di supereroi, ci credono veramente - gli autori di questo film - pur facendo di tutto per dire che di eroi abbiamo bisogno - si rifiutano di farlo, e trattandosi di cinema - e non di dichiarazioni politiche - io mi sento di fargliene una colpa. Volevo qualcosa di più di un mentecatto uscito da amici di Maria de Filippi per antagonista negativo, volevo qualcosa di più di un pornodipendente che smette di masturbarsi e comincia ad amare una donna in carne ed ossa per eroe protagonista.
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andrea1974
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martedì 3 gennaio 2017
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la vera protagonista è lei, la follia del sogno
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Film davvero intenso, cinematograficamente forte. La Roma di Tor Bella Monaca, dei tram, dei luna park deserti, dei centri commerciali tristi, dei canili e dei palazzi che crescono come funghi, dei parcheggi come deserti violenti, è una Roma iconica più vera della realtà. I protagonisti, con tre vite straordinariamente assurde, sono un dito puntato alle schizofrenie sociali attuali: vera protagonista è lei, Alessia, vestale del sogno del cinema e dell'eroe fantastico, icona della fuga dalla realtà contro il grigio della violenza subita, il nero del lutto e il bianco del non senso. E' lei a creare Jeeg Robot, un Claudio Santamaria straordinario, massiccio nella corporeità e nel blocco emotivo, è la loro storia umana a farne un film da supereroi.
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Film davvero intenso, cinematograficamente forte. La Roma di Tor Bella Monaca, dei tram, dei luna park deserti, dei centri commerciali tristi, dei canili e dei palazzi che crescono come funghi, dei parcheggi come deserti violenti, è una Roma iconica più vera della realtà. I protagonisti, con tre vite straordinariamente assurde, sono un dito puntato alle schizofrenie sociali attuali: vera protagonista è lei, Alessia, vestale del sogno del cinema e dell'eroe fantastico, icona della fuga dalla realtà contro il grigio della violenza subita, il nero del lutto e il bianco del non senso. E' lei a creare Jeeg Robot, un Claudio Santamaria straordinario, massiccio nella corporeità e nel blocco emotivo, è la loro storia umana a farne un film da supereroi. Come lo zingaro, villain con tutti i crismi della follia di Jocker di Batman, così narciso e angelo decaduto nell'Inferno dell'apparenza televisiva e di youtube, carnefice e vittima. E la violenza nel film è così esasperata da avere una catarsi, una purificazione: è una violenza alla quale ormai siamo troppo abituati. Un film che cita all'infinito uno, nessuno, centomila altri film: Pasolini e la Marvel, Tarantino e commedia all'italiana, mafia capitale e Gomorra, Giappone e neorealismo, realtà e cinema.
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sugark
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martedì 25 settembre 2018
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lo chiamavano jeeg robot
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Dopo che il cineasta Gabriele Mainetti ha partecipato diversi progetti come attore, realizza nel corso del tempo 6 cortometraggi come regista, produttore, sceneggiatore e compositore. Alcuni di questi cortometraggi hanno una loro importanza, su come riescano a intrattenere lo spettatore. Per poter fare un salto di qualità ancora maggiore, il giovane cineasta decide di realizzare un progetto interessante e atipico. Infatti nel 2016 esce Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti, con protagonisti Claudio Santamaria, Luca Marinelli e Ilenia Pastorelli. In questo film durante una fuga per un furto di un’orologio costoso, il ladruncolo Enzo Ceccotti finisce di nascondersi nelle acque del Tevere.
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Dopo che il cineasta Gabriele Mainetti ha partecipato diversi progetti come attore, realizza nel corso del tempo 6 cortometraggi come regista, produttore, sceneggiatore e compositore. Alcuni di questi cortometraggi hanno una loro importanza, su come riescano a intrattenere lo spettatore. Per poter fare un salto di qualità ancora maggiore, il giovane cineasta decide di realizzare un progetto interessante e atipico. Infatti nel 2016 esce Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti, con protagonisti Claudio Santamaria, Luca Marinelli e Ilenia Pastorelli. In questo film durante una fuga per un furto di un’orologio costoso, il ladruncolo Enzo Ceccotti finisce di nascondersi nelle acque del Tevere. Al momento in cui Enzo cerca di uscire dall’acqua cade improvvisamente dentro ai barili, che contengono delle sostanze radioattive da cui verrà in contatto. Da quell’evento inaspettato Enzo scoprirà di aver acquisito dei superpoteri, inizialmente lui utilizzerà i suoi poteri per rubare. Finché si troverà a dover proteggere Alessia dallo scatenato Zingaro, da cui lei crederà che Enzo sia Jeeg Robot d’acciaio. Infatti sarà lei a convincerlo di diventare un supereroe, mentre lo Zingaro andrà avanti per cercare di diventare un divo. Lo chiamavano Jeeg Robot diventa coinvolgente dall’inizio alla fine, di cui la narrazione viene raccontata fluidamente. L’atmosfera del film riesce a catturare l’attenzione dello spettatore, soprattutto nei momenti più inaspettati. Claudio Santamaria ha fatto un’ottima performance da Enzo Ceccotti, come un personaggio solitario e misantropo. Una volta che lui starà con Alessia, comprenderà di più sulle sue abilità per poi salvare le persone in pericolo. Verrà infatti spiegato il motivo del suo comportamento inizialmente negativo, rendendo il personaggio ancora più interessante. Luca Marinelli è riuscito a rappresentare lo Zingaro, come un personaggio che reagisce spietatamente nei momenti più inaspettati. Infatti lui è un personaggio che farà di tutto per diventare una grande star, commettendo atti estremi soprattutto se uno del suo gang osi a opporsi contro di lui. Un’ottima scelta di avere Ilenia Pastorelli nella parte di Alessia che rappresenta, come un personaggio di cui vive nel mondo legato alla serie di Jeeg Robot d’acciaio. Per quanto Alessia ha dei disturbi particolari come viene mostrato nel film, lei ha comunque un lato innocente da sembrare una piccola bambina. I monologhi e i dialoghi vengono elaborati da sorprendere lo spettatore, su come i personaggi agiranno nell’intera durata del film. La colonna sonora di Michele Braga e Gabriele Mainetti, riesce a mantenere l’atmosfera coinvolgente senza storcere neanche una nota musicale. Lo chiamavano Jeeg Robot è uno dei migliori film del 2016.
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felicity
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lunedì 8 aprile 2019
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un vero film di supereroi tutto italiano
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Lo chiamavano Jeeg Robot è la risposta italiana a "Unbreakable", nel senso che parla di supereroi senza costume, in maniera “realistica” e con un certo gusto dell’understatement. Ma, essendo un film italiano, è pieno di melodramma, sentimento, cuore.
È una via tutta italiana al genere ed è una spanna al di sopra di quell’esperimento malriuscito che è "Il ragazzo invisibile".
I meccanismi del genere supereroi e le scelte registiche, sostenuti da grinta ed energia, funzionano appieno: i piani dal basso a sottolineare la grandezza e la potenza del Jeeg nostrano, i movimenti interni alle inquadrature, il montaggio survoltato, le scene d'azione coinvolgenti.
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Lo chiamavano Jeeg Robot è la risposta italiana a "Unbreakable", nel senso che parla di supereroi senza costume, in maniera “realistica” e con un certo gusto dell’understatement. Ma, essendo un film italiano, è pieno di melodramma, sentimento, cuore.
È una via tutta italiana al genere ed è una spanna al di sopra di quell’esperimento malriuscito che è "Il ragazzo invisibile".
I meccanismi del genere supereroi e le scelte registiche, sostenuti da grinta ed energia, funzionano appieno: i piani dal basso a sottolineare la grandezza e la potenza del Jeeg nostrano, i movimenti interni alle inquadrature, il montaggio survoltato, le scene d'azione coinvolgenti. Ogni elemento, allo stesso tempo, supportato da trovate spassose e invenzioni visive, pare venato di una sottile ironia.
Effetti speciali senza strafare, ma molto ben fatti, sceneggiatura che dialettizza il canovaccio fumettistico e supereroistico e i dialoghi indolenti e cafoni a indicazione geografica tipica romana, interpreti in stato di grazia, ma davvero superlativo Luca Marinelli.
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ralphscott
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venerdì 26 febbraio 2016
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nunzia e la regina himika
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Sulla scia dei grotteschi eccessi romani degli ultimi tempi,Suburra il caso più recente,si inserisce questo film chimera,crudo e splatter,ma anche tenero e poetico. Il risultato è discontinuo,ma si assiste a qualcosa che sa di nuovo e che,anche grazie agli astuti riferimenti estetici,strizza decisamente l'occhio alla generazione nata nei primi anni '70 con uno dei più bei cartoni (il più bello?) giapponesi di quel periodo,ma anche con una colonna sonora da operazione nostalgia. Attori bravissimi,dal palestrato (per l'occasione) Santamaria,alla Pastorelli,toccante vittima di un padre violento e violentatore. Indimenticabile il personaggio di Nunzia.
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Sulla scia dei grotteschi eccessi romani degli ultimi tempi,Suburra il caso più recente,si inserisce questo film chimera,crudo e splatter,ma anche tenero e poetico. Il risultato è discontinuo,ma si assiste a qualcosa che sa di nuovo e che,anche grazie agli astuti riferimenti estetici,strizza decisamente l'occhio alla generazione nata nei primi anni '70 con uno dei più bei cartoni (il più bello?) giapponesi di quel periodo,ma anche con una colonna sonora da operazione nostalgia. Attori bravissimi,dal palestrato (per l'occasione) Santamaria,alla Pastorelli,toccante vittima di un padre violento e violentatore. Indimenticabile il personaggio di Nunzia. E che dire della trans? C'è di che divertirsi,anche se la contaminazione radioattiva di Luca Marinelli si sarebbe potuta evitare,per quanto presupposto ad un finale di pura azione.
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slevinkanevra
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domenica 6 marzo 2016
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il film perfetto
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Questo film mi è piaciuto cosi tanto da spingermi a recensirlo, di solito non lo faccio mai, ma volevo dare un mio piccolo contributo affinchè andassero a vederlo altre persone. Anche io ero prevenuto vedendo i trailers prima che uscisse. Credevo che questo film scimmiottasse i supereroi marvel, ma fortunamente mi sbagliavo. La storia ci narra le vicende di un supereroe diverso, metropolitano, che vive in un contesto di degrado sociale e criminale. La sceneggiatura riprende influenze tarantiniane e dei film di Sollima, Suburra su tutti, che rendono il film molto più somigliante ad un crime movie. La vera sorpresa è l'ironia e la comicità di molte scene, che rendono la storia davvero piacevole, come un volersi prendere non troppo sul serio.
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Questo film mi è piaciuto cosi tanto da spingermi a recensirlo, di solito non lo faccio mai, ma volevo dare un mio piccolo contributo affinchè andassero a vederlo altre persone. Anche io ero prevenuto vedendo i trailers prima che uscisse. Credevo che questo film scimmiottasse i supereroi marvel, ma fortunamente mi sbagliavo. La storia ci narra le vicende di un supereroe diverso, metropolitano, che vive in un contesto di degrado sociale e criminale. La sceneggiatura riprende influenze tarantiniane e dei film di Sollima, Suburra su tutti, che rendono il film molto più somigliante ad un crime movie. La vera sorpresa è l'ironia e la comicità di molte scene, che rendono la storia davvero piacevole, come un volersi prendere non troppo sul serio. Notevole il contributo degli attori, soprattutto i non potragonisti, che non conoscevo, hanno avuto un'interpretazione incredibile. In sintesi il film diverte ed emoziona. Impossibile non farsi coinvolgere. Complimenti, spero si facciano altri film della stessa qualità, invece delle solite commediucce.
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