Lo chiamavano Jeeg Robot

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dandy domenica 8 ottobre 2017
er supereroe de noartri. Valutazione 3 stelle su cinque
75%
No
25%

Dopo gli interessanti corti "Basette" e "Tiger Boy",il regista esordisce con un progetto tra i più atipici degli ultimi 20 anni(non per niente sono stati innumerevoli i rifiuti di produrlo,prima di ottenere un budget striminzito di nemmeno 2 milioni di euro).In parecchi si aspettavano una mega-trashata,ma il risultato è invece una piacevole sorpresa.Un pò un "Romanzo criminale" con svolta supereroistica.Sebbene faccia più il verso ai blockbusters americani che all'anime di Go Nagai,per i primi tre quarti  c'è una cupezza notevole,che nessun regista d'oltreoceano si sarebbe mai sognato di utilizzare in un prodotto di genere. [+]

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rob8 sabato 28 luglio 2018
le periferie romane narrate con originalità Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Una storia di delinquenza e redenzione nelle periferie romane narrata con approccio originale e nessuna remora a miscelare i generi cinematografici: tra fantasy e Suburra, tra splatter e action movie.
Il tutto sorretto da buon ritmo e una prova d’attori convincente; nonché da un uso spregiudicato della macchina da presa e degli effetti speciali (a basso costo).
Sforbiciato di qualche sequenza pleonastica e (forse) del finale, il film ne avrebbe guadagnato in compattezza: ma il risultato finale è comunque meritevole dei premi (e degli incassi) guadagnati.

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tot�96 giovedì 3 marzo 2016
jeeg-robot: tra gangsta-movie(yakuza) e supereroi Valutazione 4 stelle su cinque
53%
No
47%

Un film totalmente originale: un mix tra gangsta-movie italiani, yakuza-movie giapponesi , supereroi classici , commedia romana e dramma sociale. Il poter mischiare manga di nicchia, superori all'americana e cultura italiana in un unica pellicola mi è sempre sembrato un azzardo che non sarebbe mai sbarcato nei nostri cinema per almeno altri 30 anni.  Mainetti&Co hanno anticipato i tempi creando un film stupendo, pieno di colpi di scena , cambi di direzione, divertente e nello stesso tempo con una poetica melodrammatica che fa quasi scender la lacrima. Un film riuscitissimo che apre un nuovo modo di fare cinema in italia. Quest'opera diventerà presto un cult-movie di spessore internazionale. [+]

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antimorly giovedì 3 marzo 2016
e' mainetti il vero jeeg ! Valutazione 5 stelle su cinque
56%
No
44%

Al cinema per vedere questo film ci sono andato carico come poche altre volte e per varie ragioni: il nome... il supereoe italiano... Roma... gli attori...
In queste occasioni il rischio di vedere disattese le proprie aspettative è grande. Qui non è andata così! La storia è semplice, ma autenticamente coinvolgente, non c'è spazio per iperboli ammerigane, non ci sono lustrini, c'è una città che lacrima sangue e che con esso continua ad abbeverare chiunque abbia cattiveria e sete. Roma è per gli arroganti, per i potenti, per i meschini, per chiunque sia disposto a vendere la sua dignità pur di salire un gradino. [+]

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raffiraffi sabato 5 marzo 2016
la cultura popolare grande ricchezza di roma Valutazione 5 stelle su cinque
54%
No
46%

Un film autenticamente figlio dell’eredità neorealista nello sguardo interiore, nel linguaggio iconografico, nei contenuti politici.
Nell’immaginario collettivo (dei romani senza dubbio) Roma non è territorio del pensiero borghese (come alcuni celeberrimi film italiani degli ultimi decenni, in fondo in fondo, vorrebbero che fosse!). La città eterna è soprattutto il luogo in cui il pensiero popolare si afferma su tutto il resto, autodeterminato a non lasciarsi schiacciare dalla vita, violento quando privato (senza avere opzione di scelta se non subire) dell’istruzione e del lavoro (la criminalità non si genera e prolifera su questi capisaldi?), sempre generoso verso una società che dopo averlo manipolato e abusato lo guarda con disprezzo, ma soprattutto disposto a continuare a sognare (l’amore e una vita migliore) e pronto, laddove sia messo in condizione di farlo, ad avere un ruolo positivo all’interno della società civile. [+]

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gabrykeegan sabato 5 marzo 2016
lo stavamo aspettando da tempo Valutazione 4 stelle su cinque
53%
No
47%

Il film di Gabriele Mainetti è una ventata di freschezza nel panorama del cinema italiano. Già dal titolo che fa pensare a B-movie, abbiamo invece una geniale criptocitazione di un cult delle generazioni nate tra gli anni ‘70 e ‘80, “Lo chiamavano Trinità”. Ci voleva l’inventiva di una generazione cresciuta a pane, fumetti e film fantascientifici per ridare luce all’industria cinematografica italiana e proporre qualcosa di nuovo e originale. Originale perché, pur essendo una pellicola su un supereroe, l’Opera di Mainetti, Guaglianone e Menotti non si basa su una persona di sani principi o su un miliardario annoiato che vuole cambiare il mondo. Il protagonista è infatti un’eremita della nostra società contemporanea, che vive mangiando budini, guardando film porno e sopravvivendo grazie alla vendita della merce rubata per qualche decina di euro. [+]

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enzo70 sabato 19 marzo 2016
una ventata d'ossigeno per il cinema italiano Valutazione 4 stelle su cinque
52%
No
48%

Tra Batman e Superman, della DC e Spiderman e Capitan America, che ci fa un supereroe a Roma, a Tor Bella Monaca, tra palazzoni malmessi, piccoli spacciatori ed un amore impossibile per una ragazza che vive nel mondo fatato di Jeeg Robot e di un mondo immaginifico? Da oggi ci fa, perché questo film di Mainetti merita di essere preso in considerazione come uno dei più intelligenti prodotti del cinema italiano degli ultimi anni. E’ un cinema classico, se di supereroi si deve parlare allora comparandoli con i prodotti americani bisognerebbe pensare ad un film degli anni sessanta, super poteri ma senza effetti speciali. Ma è proprio nella semplicità del linguaggio che emergono le straordinarie interpretazioni dei tre protagonisti, il supereroe, Enzo Ciccotti, interpretato da Claudio Santamaria, che entra perfettamente in una parte difficile, cupa ed interiore; poi c’è il cattivo, il Joker de noartri, lo Zingaro, Luca Marinelli, istrionico e folle nella sua malvagità; e grandissima Ilenia Pastorelli, la ragazzina stralunata, fragile ma decisa nelle sue visioni che dà un senso ad un film di grande intensità. [+]

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giorgiolaporta giovedì 28 aprile 2016
una speranza per il cinema italiano Valutazione 3 stelle su cinque
57%
No
43%

L'ho visto quasi casualmente ed è stata una piacevole sorpresa. Mi spiace che la musica finale che sta sui titoli di coda non sia stata inserita all'interno del film, magari durante la morte della ragazza. Davvero bella canzone. Il film è piacevole, non amo il genere suburra e la violenza delle scene e ogni tanto in sala vedevo gente coprirsi gli occhi. Non so se il romanesco così forte sia comprensibile in tutta italia e mi dispiacerebbe se in alcune sale dovesse andare coi sottotitoli. Non immagino poi cosa avverrebbe con il doppiaggio in altre lingue. Non era il caso di farlo direttamente in italiano? Nel complesso però un buon lavoro, finalmente un bel film made in italy.

[+] 2 riflessioni (di gybbyr)
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fabius domenica 18 settembre 2016
splendido mix tra fantasia e noir italiano Valutazione 5 stelle su cinque
67%
No
33%

In un'atmosfera romana sempre cupa, anche quando c'è il sole, la storia di catarsi e riscatto di un ladruncolo che diviene un (super)eroe: perchè un eroe è chi fa qualcosa per gli altri a suo rischio quando non ne ha nessun vantaggio. Ed è una storia degli ultimi: Jeeg (sì: è Jeeg, lo conferma la maschera finale) è appunto un borgataro che vive di microcrimine; acquista i poteri sfuggendo alla polizia; la sua "beatrice" è una ragazza che rimane orfana, dal passato spaventosamente doloroso e ritenuta anche mentalmente "borderline"; e che per di più, per questo suo ruolo muore miseramente e violentemente. Ed il suo "antagonista" è un delinquente di bassa tacca ma spietato ed ossessionato dal concetto di "celebrità". [+]

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fabius domenica 18 settembre 2016
splendido mix tra fantasia e noir italiano Valutazione 4 stelle su cinque
67%
No
33%

In un'atmosfera romana sempre cupa, anche quando c'è il sole, la storia di catarsi e riscatto di un ladruncolo che diviene un (super)eroe: perchè un eroe è chi fa qualcosa per gli altri a suo rischio quando non ne ha nessun vantaggio. Ed è una storia degli ultimi: Jeeg (sì: è Jeeg, lo conferma la maschera finale) è appunto un borgataro che vive di microcrimine; acquista i poteri sfuggendo alla polizia; la sua "beatrice" è una ragazza che rimane orfana, dal passato spaventosamente doloroso e ritenuta anche mentalmente "borderline"; e che per di più, per questo suo ruolo muore miseramente e violentemente. Ed il suo "antagonista" è un delinquente di bassa tacca ma spietato ed ossessionato dal concetto di "celebrità". [+]

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