Il coraggio di seguire una strada nuova, imparando dai percorsi seguiti dai più grandi del 'genere' ma senza ricalcarli in carta carbone. "Lo chiamavano Jeeg Robot" è una ventata di aria fresca nel panorama cinematografico italiano, impantanato da decenni nella commediola dei cinepanettoni e degli Zalone o nel cinema d'autore più di nome che di fatto. Qualcuno può vedervi uno Spiderman di Tor Bella Monaca, la borgata romana in cui è ambientato, un mix tra Pulp Fiction, Romanzo Criminale ed un film Marvel. In ogni caso è qualcosa che prima non si era mai tentato di realizzare, almeno in Italia. Attori davvero in stato di grazia, con Santamaria, Marinelli e Pastorelli, davvero da applausi. La visione nella sala cinematografica esalta al meglio lo stupendo audio del film. La colonna sonora che ammicca agli anni '80, è la chicca in più. Meravigliosa, infine, la versione di Claudio Santamaria della sigla di "Jeeg Robot d'acciaio"; per gustarla bisognerà attendere metà dei titoli di coda. Non abbandonate la sala troppo in fretta quindi....
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