Lo chiamavano Jeeg Robot |
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Un film di Gabriele Mainetti.
Con Claudio Santamaria, Luca Marinelli, Ilenia Pastorelli, Stefano Ambrogi.
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Azione,
Ratings: Kids+13,
durata 112 min.
- Italia 2015.
- Lucky Red
uscita giovedì 25 febbraio 2016.
MYMONETRO
Lo chiamavano Jeeg Robot
valutazione media:
3,52
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Illusione e speranza. Magie del cinema.di DDenoFeedback: 100 |
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sabato 27 febbraio 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Tralasciando la trama che potete trovare ovunque andrei al sodo: La realizzazione di questo film ha richiesto coraggio e tanta bravura. Poteva tranquillamente essere un orrore, eppure, è uno dei film più sorprendenti che abbia visto negli ultimi mesi. Non sapevo bene cosa aspettarmi, ma alla fine volevo proprio quello che ho visto. Il film viaggia perfettamente su due binari: graduale presa di coscienza dei "poteri" da parte del protagonista (plot Marvell) con conseguente e travagliata scelta di metterli a disposizione della "gente" da cui prima il Nostro rifuggiva; ambientazione nelle periferie romane, con luce su traffici e violenza rese con realismo e crudezza in stile Gomorra. Insomma, un superhero movie, ma con un realismo decisamente italiano condito da un accento romano che era doveroso mantenere. Ad unire alla perfezione questa miscela è la recitazione notevole degli attori che fanno sembrare tutto facile. Già nella sceneggiatura, a sentire dalle interviste, i caratteri erano delineati con una profondità anche psicologica che gli attori hanno saputo rendere molto bene. Su tutti Luca Marinetti che dà corpo e faccia ad un cattivo che già dalle prime scene si imprime nella nostra mente. Grandissimo attore davvero. Sorprendente Ilenia Pastorelli, se Marinetti ci regala tensioni negative,su di lei sia si regge l'intera emotività sentimentale del film; in un paio di scene è struggente e dolce al tempo stesso. Travolgente. È lei che, come nei migliori Comics movie, accompagnerà nel suo percorso catartico il protagonista Santamaria. Con un cattivo e una tale compagna, quest'ultimo è bravo a non strafare. Non recita sopra le righe, resta sé stesso, umile e piano per tutto il film dimostrando una grande sicurezza. Dopotutto lui è Jeeg! La scena finale in cui osserva non Gotham city o New York dall'alto di un anonimo grattacelo, ma Roma dal bordo di un edificio iconico e simbolo universale dell'antichità (avrete capito) è esaltante! Il regista e gli sceneggiatori hanno lavorato talmente bene che non credo si riuscirà a bissare questo capitolo, e i riferimenti finali ad un possibile sequel sono, secondo me, un espediente tipico dei film con supereroi e quindi forse solo una chiusura narrativa perfetta più che una reale intenzione del regista. Ma, mai dire mai.
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