Titolo internazionale | The Never Ending Factory of the Duomo |
Anno | 2015 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 74 minuti |
Regia di | Massimo D'Anolfi, Martina Parenti |
Uscita | giovedì 31 marzo 2016 |
Distribuzione | Lab 80 Film |
MYmonetro | 3,06 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 15 aprile 2016
La storia della nascita e del continuo mantenimento del Duomo di Milano attraverso i secoli.
CONSIGLIATO SÌ
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Il film racconta la storia della nascita e del continuo mantenimento del Duomo di Milano attraverso i secoli e costituisce il primo atto di una quadrilogia dal titolo "Spira Mirabilis" che affronta il concetto di immortalità attraverso gli elementi della natura. In questo caso l'elemento è la terra.
A chi vive a Milano o comunque ci lavora può capitare di trovarsi in piazza del Duomo all'ingresso della Galleria Vittorio Emanuele ed assistere all'arrivo di turisti stranieri i quali, provenendo da piazza della Scala, si trovano di fronte alla cattedrale. Sul loro volto nella maggior parte dei casi si può leggere un misto di stupore e di ammirazione. Molto probabilmente avranno già visto immagini in proposito sulle loro guide super illustrate ma l'impatto con l'aspetto e le dimensioni reali dell'edificio resta comunque ineguagliabile. Molti di loro (e anche, purtroppo, molti milanesi) non hanno però la consapevolezza dell'incessante lavoro che sta dietro alla Fabbrica del Duomo. Colmano questa lacuna D'Anolfi e Parenti con un'opera che, nonostante qualche tempo morto (vedi insistite riprese della raccolta di erbacce nel deposito delle statue) si rivela preziosa non solo dal punto di vista della memoria e della documentazione. Perché quello che emerge dalla visione è il senso non solo della Storia (a cui si fa riferimento con interessanti didascalie) ma della continuità della presenza dell'opera dell'uomo e della indispensabile operatività artigianale in un tempo in cui tutto sembra dover essere delegato alle macchine. La quasi totale assenza di parole offre poi l'occasione per una riflessione profonda sul senso e sul mistero dell'arte con una sensibilità di sguardo che si rivela in grado di parlare sia a credenti che a non credenti.
Vengono in mente i versi del musical "Il gobbo di Note Dame": 'È questo il tempo delle cattedrali. La pietra si fa statua, musica e poesia'. Vedendo questo film si potrebbe aggiungere "... grazie al continuo lavoro delle generazioni di uomini i cui gesti si fanno arte e, forse inconsapevolmente, anche preghiera laica."