alex2044
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sabato 17 ottobre 2015
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tenero , intimo , malinconico
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Tenero , intimo. malinconico . Due giovani uomini, un attore, la cui breve carriera sta deflagrando ed un fotografo che sta cercando l'occasione della vita , si incontrano , si perdono , si ritrovano per costruire un servizio fotografico per LIfe che farà epoca . New York sotto la neve è bellissima . Broadway scintillante di luci ed anche sotto la pioggia ma il vero protagonista è lui James Dean . Un attore che in pochi film ha costruito una leggenda di cui ancora oggi si parla . In mezzo la loro vita , con i loro amori e le loro delusioni che li portano ad uno scambio di opinioni descritte con scene molto belle . Imperdibile quella sul vagone ristorante ma anche il soggiorno nella fattoria di famiglia .
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Tenero , intimo. malinconico . Due giovani uomini, un attore, la cui breve carriera sta deflagrando ed un fotografo che sta cercando l'occasione della vita , si incontrano , si perdono , si ritrovano per costruire un servizio fotografico per LIfe che farà epoca . New York sotto la neve è bellissima . Broadway scintillante di luci ed anche sotto la pioggia ma il vero protagonista è lui James Dean . Un attore che in pochi film ha costruito una leggenda di cui ancora oggi si parla . In mezzo la loro vita , con i loro amori e le loro delusioni che li portano ad uno scambio di opinioni descritte con scene molto belle . Imperdibile quella sul vagone ristorante ma anche il soggiorno nella fattoria di famiglia ., con una descrizione della vita rurale che spiega , meglio di un trattato di psicanalisi il lato intimo dei due protagonisti . Il film è bello , ben fatto , fotografato magistralmente , le musiche sono evocative del periodo , gli attori bravi ed intensi con una nota di merito per Robert Pattinson una spanna sopra gli altri . Piccolo neo il trucco di Dane DeHaan non convincente in tutte le scene . Un film minimalista e forse per questo sottovalutato che si guarda con piacere anche perchè è una piccola oasi di poesia e di tenerezza in mezzo al frastuono ,qualche volta troppo invadente , di film in uscita che fanno del rumore parossistico e della violenza a go go un dato caratteristico e qualche volta solo quello . Vederlo fa bene , naturalmente non solo all'udito ma più di tutto al cuore ed alla mente .
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vanessa zarastro
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domenica 11 ottobre 2015
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ribelle o conservatore?
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Il film è tratto dalla storia vera del rapporto che si instaura tra James Dean e il suo fotografo Dennis Stock, conosciutisi tra le riprese di “La Valle dell’Eden” e di “Gioventù Bruciata”.
Il fotografo propone alla sua agenzia Magnum un servizio fotografico off set su questo giovane emergente che potrebbe rappresentare il simbolo dell’anti-divo e, dopo varie peripezie viene pubblicato sulla prestigiosa rivista Life.
Il volto scavato di James Deen in Life risulta più annoiato che angosciato, non riesce ad essere trasgressivo perché lo si vede nella fattoria di famiglia nell’Indiana molto conservatore e convenzionale, esibendosi e parteciando con entusiasmo al ballo del diploma, e accettare con gioia la torta del compleanno (ci mancava solo la festa a sorpresa!!).
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Il film è tratto dalla storia vera del rapporto che si instaura tra James Dean e il suo fotografo Dennis Stock, conosciutisi tra le riprese di “La Valle dell’Eden” e di “Gioventù Bruciata”.
Il fotografo propone alla sua agenzia Magnum un servizio fotografico off set su questo giovane emergente che potrebbe rappresentare il simbolo dell’anti-divo e, dopo varie peripezie viene pubblicato sulla prestigiosa rivista Life.
Il volto scavato di James Deen in Life risulta più annoiato che angosciato, non riesce ad essere trasgressivo perché lo si vede nella fattoria di famiglia nell’Indiana molto conservatore e convenzionale, esibendosi e parteciando con entusiasmo al ballo del diploma, e accettare con gioia la torta del compleanno (ci mancava solo la festa a sorpresa!!). Ma chi era allora James Deen? Era forse un’invenzione il suo essere ribelle e dannato?
Sicuramente il film non lo spiega e Dan DeHaan non riesce a farci empatizzare né con il personaggio né con la persona.
Nonostante le belle musiche e la fotografia che ricreano l’atmosfera degli anni Cinquanta, il film è girato con molta lentezza e finisce per annoiare.
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giulio vivoli
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martedì 13 ottobre 2015
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il lato b di jamesdean,ovvero perche' j divento' d
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Ritratto di James Dean visto dal lato meno conosciuto e stereotipato nell’ultimo anno della sua vita, il 1955, epilogo della carriera di attore-meteora e di una vita altrettanto breve e intensa. Questo film intimista che vuole rivelarne la personalità in tutte le sue sfaccettature, da quella ribelle e naif a quella fragile e malinconica, spiega e dimostra perché James divenne Dean, cioè in virtù di quali premesse individuali e condizioni materiali di partenza. Siamo nell’ America conservatrice e maccartista dei primi anni ’50, in cui vige anche per i divi il rispetto di certe tradizionali regole di comportamento sociale: James ha un fascino nuovo per quanto spontaneamente disincantato e anticonformista e viene notato da un fotografo anche lui in cerca di un soggetto diverso dai soliti cliché commissionatigli; colpito dalla forza naturale che emana questo giovane venuto dalla provincia, decide di seguirlo verso il suo debutto alla notorietà del primo grande film, nella speranza di realizzare nel frangente un servizio fotografico da copertina per la rivista Life.
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Ritratto di James Dean visto dal lato meno conosciuto e stereotipato nell’ultimo anno della sua vita, il 1955, epilogo della carriera di attore-meteora e di una vita altrettanto breve e intensa. Questo film intimista che vuole rivelarne la personalità in tutte le sue sfaccettature, da quella ribelle e naif a quella fragile e malinconica, spiega e dimostra perché James divenne Dean, cioè in virtù di quali premesse individuali e condizioni materiali di partenza. Siamo nell’ America conservatrice e maccartista dei primi anni ’50, in cui vige anche per i divi il rispetto di certe tradizionali regole di comportamento sociale: James ha un fascino nuovo per quanto spontaneamente disincantato e anticonformista e viene notato da un fotografo anche lui in cerca di un soggetto diverso dai soliti cliché commissionatigli; colpito dalla forza naturale che emana questo giovane venuto dalla provincia, decide di seguirlo verso il suo debutto alla notorietà del primo grande film, nella speranza di realizzare nel frangente un servizio fotografico da copertina per la rivista Life. La vicenda risulta vera e autentica, grazie alla perfetta ambientazione scenografica di quell’epoca e ai ritmi volutamente e a volte troppo lenti e freddi del film, che vogliono permettere allo spettatore di entrare con naturalezza nella storia senza l’aiuto di effetti speciali di sorta, ma semplicemente lasciando al rapporto di scambio umano e professionale fra i due artisti la funzione di incuriosire ed evocare. Sia Robert Pattinson alla prima esperienza dopo Twilight che Dane DeHann sono perfetti come ostinato fotografo e insofferente attore, ma è in realtà Anton Corbijn il vero artefice del film, come regista e prima ancora come autore nella vita precedente di scatti memorabili agli U2 e ai Depeche Mode per le riviste Vogue e Rolling Stone negli anni ’80, dimostrando di maneggiare perfettamente la materia e di saper cogliere l’essenza della relazione artistica tra i due protagonisti.
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dandy
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mercoledì 10 marzo 2021
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aldilà delle foto.
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Dopo "Control",il regista torna a raccontare la personalità tomentata di un altro ribelle famoso,il giovane dannato per eccellenza James Dean,in occasione dei 60 anni trascorsi dalla sua tragica e prematura scomparsa.Viene mostrata l'amicizia tra questi e il fotografo Dennis Stock,che immortalò l'attore prima che diventasse un'idolo e catturò alcuni degli scatti più belli ritraendolo nella sua spontaneità(tra le quali quella dove Dean cammina sotto la pioggia a Times Square,mostrata con tutte le altre foto durante i titoli di coda).Si pone l'accento sulla similarità tra i due personaggi,entrambi insofferenti alle costrizioni della loro epoca e alle imposizioni ipocrite e materialistiche dei rispettivi ambienti lavorativi,e la loro amicizia destinata a terminare in fretta è descritta in modo semplice ed efficace.
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Dopo "Control",il regista torna a raccontare la personalità tomentata di un altro ribelle famoso,il giovane dannato per eccellenza James Dean,in occasione dei 60 anni trascorsi dalla sua tragica e prematura scomparsa.Viene mostrata l'amicizia tra questi e il fotografo Dennis Stock,che immortalò l'attore prima che diventasse un'idolo e catturò alcuni degli scatti più belli ritraendolo nella sua spontaneità(tra le quali quella dove Dean cammina sotto la pioggia a Times Square,mostrata con tutte le altre foto durante i titoli di coda).Si pone l'accento sulla similarità tra i due personaggi,entrambi insofferenti alle costrizioni della loro epoca e alle imposizioni ipocrite e materialistiche dei rispettivi ambienti lavorativi,e la loro amicizia destinata a terminare in fretta è descritta in modo semplice ed efficace.Ma a differenza del precedente film su Ian Curtis,il tutto resta intrappolatoto in un livello piattamente televisivo,con la puntuale ricostruzione storica accurata(e comparse per Nicholas Ray,Nathalie Wood ed Elia Kazan)e scarsa sostanza a livello emotivo.Soprattutto,stona l'idea di rendere Dean un maledetto per vocazione,come inconsciamente al corrente della sua vita di breve durata.Convincenti i due interpreti.Alessandra Mastronardi è Pier Angeli ma non resta molto in scena.
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flyanto
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lunedì 19 ottobre 2015
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il sodalizio che si instaurò tra hames dean e denn
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"Life" racconta la conoscenza ed il viaggio che negli anni '50 il fotografo Dennis Stock dell'agenzia Magnum fece ed intraprese insieme all'astro nascente James Dean. Avendo egli intuito che l'attore sarebbe divenuto un mito nella storia del cinema sebbene, appunto, fosse ancora agli esordi ed avesse girato solamente "Gioventù Bruciata" e stesse per uscire "La Valle dell'Eden", decise di immortalarlo fotograficamente e vendere le proprie foto alla rivista "Life" che in un primo momento non sembrò affatto interessata. Poichè James Dean non era un personaggio facile con cui trattare, per Stock il compito di riprenderlo si verificò ovviamente più arduo del previsto: l'attore infatti si dimostrò essere troppo lunatico, capriccioso e molto spesso più desideroso di stare da solo che con gli altri, ma ciò nonostante quest'ultimo sviluppò col fotografo una sorta di empatia sino al punto di proporgli improvvisamente di seguirlo in un viaggio nella natia Indiana, ospite a casa dei propri zii, dove finalmente il servizio fotografico, le cui foto ancor oggi noi ammiriamo, poté essere realizzato e di conseguenza pubblicato, sebbene non nella prima pagina di "Life".
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"Life" racconta la conoscenza ed il viaggio che negli anni '50 il fotografo Dennis Stock dell'agenzia Magnum fece ed intraprese insieme all'astro nascente James Dean. Avendo egli intuito che l'attore sarebbe divenuto un mito nella storia del cinema sebbene, appunto, fosse ancora agli esordi ed avesse girato solamente "Gioventù Bruciata" e stesse per uscire "La Valle dell'Eden", decise di immortalarlo fotograficamente e vendere le proprie foto alla rivista "Life" che in un primo momento non sembrò affatto interessata. Poichè James Dean non era un personaggio facile con cui trattare, per Stock il compito di riprenderlo si verificò ovviamente più arduo del previsto: l'attore infatti si dimostrò essere troppo lunatico, capriccioso e molto spesso più desideroso di stare da solo che con gli altri, ma ciò nonostante quest'ultimo sviluppò col fotografo una sorta di empatia sino al punto di proporgli improvvisamente di seguirlo in un viaggio nella natia Indiana, ospite a casa dei propri zii, dove finalmente il servizio fotografico, le cui foto ancor oggi noi ammiriamo, poté essere realizzato e di conseguenza pubblicato, sebbene non nella prima pagina di "Life".
La genesi di un rapporto di amicizia e di un conseguente servizio fotografico costituisce la materia interessante trattata in questa pellicola, tesa così a ricordare il personaggio singolare e controverso del bravo e prematuramente compianto attore James Dean. Riproponendone allo spettatore principalmente il suo privato, il regista Anton Corbijn consegna senza alcun dubbio un ritratto del tutto inedito o, per lo meno, poco conosciuto di questo attore, mostrandolo in tutte le sue sfaccettature e e nei suoi umori altalenanti che tanto ai tempi fecero discutere ma, purtroppo, la sua regia si dimostra assai lenta ed addirittura prolissa in alcune parti, compromettendo notevolmente l'opera stessa. Inoltre, a mio parere, la scelta dell'attore Robert Pattinson per il personaggio del fotografo Dennis Stock non si è dimostrata troppo felice a causa della sua scarsa espressività. Risulta sicuramente più convincente, invece, l'attore Dane De-Haan nel ruolo del tormentato e distaccato James Dean, ma anche da questo punto di vista egli, per quanto abbia cercato di dare il meglio di sè, si rivela ben lontano dalla personalità del vero Dean.
Insomma, nel complesso il film è interessante proprio per l' argomento trattato ma nulla di più e fortunatamente ancor oggi, dopo tantissimi anni, possono essere invece ancora ammirate le reali fotografie di Dennis Stock come dei veri, unici e suggestivi capolavori per ciò che concerne il settore dell' immagine.
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sippetta94
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martedì 13 ottobre 2015
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bello ma...
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Da come se ne parlava sembrava più un biopic su James Dean (cioè un film incentrato sulle parti salienti della sua vita) piuttosto di un film in cui raccontava solo l'ultimo anno di vita dell'ex-divo e, in particolare, della sua amicizia (travagliata) col fotografo Dennis Stock. In ogni caso, il film non è male, si comprende il carattere ribelle della star e questo suo - diciamo così - "non voler essere omologato alla massa" in campo artistico. Non è, però, affatto un capolavoro perchè manca un ruolo femminile che abbia costanza in tutto il film, e lo sguardo non viene praticamente mai spostato dai due protagonisti Dane Dehaan e Robert Pattinson.
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Da come se ne parlava sembrava più un biopic su James Dean (cioè un film incentrato sulle parti salienti della sua vita) piuttosto di un film in cui raccontava solo l'ultimo anno di vita dell'ex-divo e, in particolare, della sua amicizia (travagliata) col fotografo Dennis Stock. In ogni caso, il film non è male, si comprende il carattere ribelle della star e questo suo - diciamo così - "non voler essere omologato alla massa" in campo artistico. Non è, però, affatto un capolavoro perchè manca un ruolo femminile che abbia costanza in tutto il film, e lo sguardo non viene praticamente mai spostato dai due protagonisti Dane Dehaan e Robert Pattinson. Parlando di interpretazioni degli attori, Dane Dehaan non lo conoscevo e (anche se non è che assomigli tantissimo, fisicamente, a James Dean) direi che ha saputo interpretare bene il suo ruolo non certo semplice (aveva un bel peso sulle spalle) ed è risultato convincente. Quanto a Robert Pattinson, la bravura c'è, ma in qualche scena ho notato mancanza di pathos. Menzione speciale alla Mastronardi, il cui personaggio necessitava sicuramente molto più spazio nella pellicola di quello che gli è stato dato, la quale interpreta la famosa e bellissima ex-attrice Anna Maria Pierangeli (morta anche lei, come James Dean, davvero troppo presto). La Mastronardi, ancora agli inizi della sua carriera oltreoceano, ha saputo bene integrarsi nel cast ed ha regalato una buonissima interpretazione dell'ex-diva (anche il suo ruolo aveva il suo peso). Nel complesso il film è abbastanza buono, non lo definirei esattamente noioso, però avrei fatto di meglio.
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