Lacrime di San Lorenzo

"Le Lacrime di San Lorenzo" vede il debutto alla macchina da presa dell'esordiente Giampiero Caira, che con la sua opera prima si afferma competente regista dalla grande sensibilià. L'opera narra la rocambolesca e drammatica vicenda di una coppia alle prese con la malattia rara del figlioletto: un viaggio nei meandri dell'indifferenza nella sanità convenzionale che condurrà i genitori alla disperata ricerca di una valida soluzione, fino alla scoperta della medicina alternativa. Gli avvenimenti si concateneranno tra rapimenti e fughe, sino alla finale presa di coscienza del protagonista, con una postuma ed amara rivelazione. Il tutto viene narrato tramite la tecnica del flashback, che rende piacevole ed accativamente lo scorrere della pellicola, per una ammirabile resa finale. Le prestazioni attoriali risultano tuttavia altalenanti, probabilmente a causa della diversa estrazione degli interpreti, mentre l'intreccio rallenta a tratti il passo rispetto al carisma della vicenda principale, così come la fotografia avrebbe necessitato di una maggiore continuità. Ciò che colpisce invece con l'impeto di una vera e propria rivelazione nel panorama cinematografico italiano risulta lo sguardo che Caira ci dona attraverso la macchina da presa, elaborate simmetrie e sapienti movimenti riescono a penetrare in profondità, ed è questa la vera forza comunicativa de "Le lacrime di San Lorenzo"; che riesce ad abbattere lo spesso muro della sospensione d'incredulità con la semplicità e raffinatezza d'una poesia spontanea, lasciando che lo spettatore s'identifichi in un dramma autentico, non artefatto dalle imperanti sovrastrutture continuamente propinate. Il film vive inoltre in uno stato di costante dualità, tra la narrazione e la volontà comunicativa di un coraggioso messaggio sociale. Lo spettatore da "grande schermo" potrà godere di una sceneggiatura dal sapore autentico, il cineasta incallito rimarrà sorpreso da una promessa in parte mantenuta; ed entrambi si troveranno a riflettere, forse tra un'alzata di sopracciglio ed un sorriso cosciente, sul coraggioso messaggio riguardante la medicina alternativa. "Le lacrime di San Lorenzo" risulta dunque essere un opera prima da osservare con stupore e Caira un regista da tenere d'occhio.