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domenica 13 novembre 2022
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non sono d'accordo
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Si ma lei e' andata in Italia di sua iniziativa,non ha senso che lui debba capire la sua nostalgia.il Cile non si trova dietro l'angolo e poi non hai scritto la cosa più importante;lei e' scappata con il figlio.
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giovanni
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domenica 3 luglio 2022
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bel film, coinvolgente, ma con qualche perplessità
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Ometto i commenti critici (ce n'è già abbastanza) ed espicito due mie perplessità.
1) Ma che razza d'avvocato è Marco? E' più ingenuo di una matricola di giurisprudenza.
2) Martina fugge in Cile a bordo di una nave-traghetto. Non mi risulta che vi siano collegamenti marittimi per persone tra Bari e Santiago del Cile.
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giovedì 17 dicembre 2020
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bellissimo
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Primo film italiano Che piace davvero Complimenti.
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pedro
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venerdì 7 febbraio 2020
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dialoghi imbarazzanti
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Un film ambiguo.
Ambiguo anche nelle valutazioni.
Il tema e importante e interesante. Concordo.
Ma lo svolgimento cinematrogafico mi sembra, umilmente, pessimo.
Con una sceneggiatura terribile, inconcepibile.
Solo un esempio.
E’ possibile che il padre, dopo tante peripezie, una volta l‘avvocato gli comunica che hanno rintracciato il figlio, risponda solo “avete chiamato la polizia”? Non chiede come sta, dove sta, con chi era. No. “avete chiamato la polizia”. Chi ha scritto i dialoghi, deve forse cambiare mestiere.
Il film ne risente ovunque. Non credo sia sufficentemente sviluppato e spiegato l’odio della madre cilena.
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Un film ambiguo.
Ambiguo anche nelle valutazioni.
Il tema e importante e interesante. Concordo.
Ma lo svolgimento cinematrogafico mi sembra, umilmente, pessimo.
Con una sceneggiatura terribile, inconcepibile.
Solo un esempio.
E’ possibile che il padre, dopo tante peripezie, una volta l‘avvocato gli comunica che hanno rintracciato il figlio, risponda solo “avete chiamato la polizia”? Non chiede come sta, dove sta, con chi era. No. “avete chiamato la polizia”. Chi ha scritto i dialoghi, deve forse cambiare mestiere.
Il film ne risente ovunque. Non credo sia sufficentemente sviluppato e spiegato l’odio della madre cilena. E’ impensabile l’accanimento della giustizia cilena.
Alla fine resta un film imbarazzante, pur occupandosi di un tema importante.
Peccato.
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lunedì 10 settembre 2018
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complimenti
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Complimenti per l'equilibrio e obbiettività del suo commento. Il protagonista è un "maschio latino" sprovveduto e arrogante, pieno di disinteresse per la compagna, e merita di finire rovinato e distrutto per la sua cecità emotiva e" chi la fa l'aspetti". La donna invece poverina ha tutto il diritto sentendosi infelice in italia di rapire il figlio sottrarlo per sempre al rapporto col padre violando la legge e creando un trauma al figlio. Se non fosse per lei avrei rischiato di provare dispiacere per questo uomo. Grazie!
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letizia
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mercoledì 5 settembre 2018
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quale il messaggio?
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mah.... il film è ben recitato nel complesso, ma mi sfugge la morale... è la storia di una madre che rapisce il figlioletto e lo porta all'altro capo del mondo, e il padre viene arrestato e processato per questo senza aver fatto nulla di male.. fin qui è una vicenda giudiziaria paradossale e ce ne sono di peggio nella realtà... ma la regìa che fa, assolve la rapitrice invece di condannarla? no perchè il finale è scarsamente comprensibile, dal lato umano intendo..
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martedì 4 settembre 2018
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finale irrisolto
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Ma come finisce il film? Marco sceglie di obbedire alla sentenza del tribunale brasiliano? O il finale è aperto? Boh! Adesso che l’ha trovato la legge italiana non potrebbe farlo rientrare? Boh! Chiederó a un amico avvocato, ma il film è irrisolto
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franco
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martedì 4 settembre 2018
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come volevasi dimostrare
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Come si vede che è scritto da una donna. La fuga tradendo marito e rapendole il figlio. Le false accuse della madre scompaiono dando invece un apparenza di emancipazione e felicità raggiunta. Una distorsione mistificatoria ragguardevole.
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sellerone
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lunedì 23 luglio 2018
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mogli e buoi dei paesi tuoi
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Dramma straziante che tocca un numero sempre maggiore di persone. Fino a che punto è giusto che la legge si intrometta in maniera esclusivamente burocratica in un dramma come questo? Strumentalmente si tratta di un padre avvocato che ha la forza di lottare per suo figlio, ma quanti genitori non riescono o si arrendono troppo presto? Al di là della denuncia, rimane un'interpretazione magistrale di Scamarcio che sa quali film lo mettono in risalto e giustamente si presta.
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stefanocapasso
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domenica 18 giugno 2017
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una separazione che può far crescere
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Marco e Martina vivono a Bari ed hanno un figlio di 7 anni. Lui avvocato sempre occupato dal lavoro, lei sola in un paese straniero, viene dal sud America. Il loro rapporto è ormai gelido, e Martina pensa solo a tornare ne suo paese. Ma c’è il problema del bambino che il padre non vuole assolutamente lasciare andare. Martina decide di fuggire con il figlio e per Marco comincerà un lungo viaggio alla sua ricerca.
Film avvincente questo di Vincenzo Marra, che parla di un dramma abbastanza comune, quello delle separazioni e della ricaduta sui figli. Il tono narrativo rimane sempre molto asciutto, raccontando in modo neutro, senza mai prendere le parti dei protagonisti, il dramma esistenziale di due persone che si trovano ad affrontare un periodo della vita cosi complicato come quello della separazione.
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Marco e Martina vivono a Bari ed hanno un figlio di 7 anni. Lui avvocato sempre occupato dal lavoro, lei sola in un paese straniero, viene dal sud America. Il loro rapporto è ormai gelido, e Martina pensa solo a tornare ne suo paese. Ma c’è il problema del bambino che il padre non vuole assolutamente lasciare andare. Martina decide di fuggire con il figlio e per Marco comincerà un lungo viaggio alla sua ricerca.
Film avvincente questo di Vincenzo Marra, che parla di un dramma abbastanza comune, quello delle separazioni e della ricaduta sui figli. Il tono narrativo rimane sempre molto asciutto, raccontando in modo neutro, senza mai prendere le parti dei protagonisti, il dramma esistenziale di due persone che si trovano ad affrontare un periodo della vita cosi complicato come quello della separazione. Momento difficile che può diventare anche un periodo di crescita interiore, come succede per il protagonista che alla fine riesce a capire quanto sia importante l’ascolto dell’altro e tentare di vivere in armonia con le differenze esigenze di chi gli sta vicino. Cambiando cosi il modo di soddisfare i propri bisogni
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