La legge del mercato

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giusy paesano j. lunedì 2 novembre 2015
un film che fa male Valutazione 4 stelle su cinque
84%
No
16%

"La loi du marchè" è un film durissimo.Un film che ci guarda-ci vede-senza più speranza,vittime sacrificali di quel "cinismo del mercato" che è in realtà un concetto astratto ed esistente sol nella mente di chi ci vuole controllabili, manipolabili, condiscendenti e servi dominati dal bisogno.Un film retto quasi interamente dalle spalle larghe-larghissime- e dalla sensibilità " muscolare" di Vincent Lindon.Un film di silenzi, di sguardi, di disperazioni sottaciute,di amarezze rapprese,fino al liberatorio epilogo " dardenniano".
Un film grigio, in assenza quasi totale di colonna sonora perchè grigio è il mondo del non-lavoro con le sue leggi spietatissime. [+]

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zarar lunedì 2 novembre 2015
la legge del mercato e la legge morale Valutazione 4 stelle su cinque
77%
No
23%

Una storia di ordinaria miseria in tempi di crisi economica: un uomo di mezza età tecnico disoccupato, stanco di lottare, alla disperata ricerca di lavoro, preso in giro negli uffici di collocamento, umiliato nei colloqui di lavoro, respinto quando chiede un prestito, ridotto a frequentare corsi in cui un deficiente ti spiega che è una questione di postura, sguardo, tono di voce se non trovi un posto di lavoro, ebbene quest’uomo, Thierry, che ha una moglie cara e affettuosa e un amato e non patetico figlio disabile, trova finalmente un lavoro, che gli assicurerà il suo bravo stipendio e finalmente anche il prestito della banca. Thierry diventa sorvegliante anti-furto in un supermercato. [+]

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maurizio meres sabato 31 ottobre 2015
più che attuale Valutazione 4 stelle su cinque
69%
No
31%

Film di notevole intensità,la figura dell'essere umano travolta da un progresso inesorabilmente crudele,che offende la dignità delle persone,in un mondo non più nascosto in continua guerra per la sopravvivenza. La trama mette in evidenza oltre che la disorganizzazione del lavoro,anche l'egoismo di chi pur lavorando non riesce ad essere se stesso,rispetto ,dignità ,essere comprensivo ,sono tutte parole cancellate dai propri dizionari. Il film mette in risalto la personalità di un uomo qualunque,come tanti e con problemi di tutti i giorni,che vuole vivere dignitosamente pur conoscendo le difficoltà che incontra quotidianamente,indifeso verso l'ignoranza di alcune persone ,manipolate da un mercato del lavoro che volutamente crea un disagio sociale che si manifesta nella non fiducia del prossimo. [+]

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alex2044 domenica 1 novembre 2015
vincent lindon un fuoriclasse , il film così così Valutazione 3 stelle su cinque
58%
No
42%

Come si deve giudicare un film come questo pieno di buone intenzioni e che propone dei dubbi importanti sul sistema economico nel quale viviamo ? Bene in ogni modo o dobbiamo osservarlo con spirito critico per come è stato svolto ?
Penso di no . Un film è un film e questo non  è riuscito completamente e non tanto per la sua lentezza che descrive correttamente il modo di pensare ed anche di vivere del protagonista quanto per l'incapacità del regista di attrarre l'attenzione dello spettatore facendo accadere i fatti in modo piatto e scontato senza mai un lampo neppure nel finale . Come vedere un giallo di cui si sa già chi è l'assassino . [+]

[+] io, invece........ (di francesco2)
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pier delmonte venerdì 30 ottobre 2015
diversamente cinema Valutazione 3 stelle su cinque
60%
No
40%

Decisamente lento (i passi di danza durano almeno 4 minuti!) ma questo tipo di film ha un pregio, farti entrare senza eccessivo voyeurismo nella vita altrui, nella quotidianità altrui, nella disperazione altrui. La buona recitazione degli attori (credo non professionisti!) aiuta il regista (stephane brize’) a confezionare un prodotto utile, crudo e preciso nei passi (non quelli di danza rock, quelli no!) E poi se Sacro Gral ha vinto quello che ha vinto, beh, questo merita l’oscar!

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felicity sabato 1 aprile 2023
incisivo, sentito e storicamente rilevante Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

La legge del mercato, gran bel film, più che mostrare il disagio, lo filma come effetto sulle reazioni del protagonista. Lindon è l’unico attore professionista in mezzo ad altri che non lo sono: agenti della sicurezza, banchieri, cassiere. E la sfera professionale convive anche con quella umana. La dimensione intima prevale prima di tutto. Vincent Lindon è come un cavaliere che si muove nel deserto. Recita ancora più con i gesti e i silenzi che con le parole. Solo Jean Gabin, prima di lui, era capace di farlo con questa naturalezza. Ma è anche un pugile che riceve colpi ma poi non si tira indietro per darli.

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nanni giovedì 5 novembre 2015
la legge del mercato Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Ai tempi della crisi globale perdere il lavoro a 50 anni sta diventando "normale" e, come molti affermano, siamo solo all'inizio. Thierry è uno dei tanti e sconterà sulla propria pelle che il prezzo da pagare alla ricollocazione come vigilante in un supermarcato non sarà solamente la ricontrattazione al ribasso della propria forza lavoro e la perdita progressiva e inarrestabile??? di dignità non un trascurabile danno collaterale. Vincent Lindon nei panni del protagonista è misurato, perfetto, con una recitazione senza sbavature e senza enfasi ci restituisce la cifra esatta del dramma epocale che stiamo attraversando. Una Stephani Brizè lucidissima e affilatissima ci racconta che quando la crisi affonda i denti nella carne viva delle persone la perdita della coscienza collettiva è solamente il primo passo e l'isolamento personale il successivo, come condizione imprescindibile affinchè l'umiliazione progressiva e scientifica, dispiegando tutta la sua geometrica potenza, realizzi oltre al furto dei corpi anche quello, forse, più difficile per molti da sopportare, delle anime. [+]

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filippo catani giovedì 5 novembre 2015
dilemmi etici dei giorni nostri Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Un padre di famiglia ha perso da mesi il proprio posto di lavoro e non sa come fronteggiare le spese della famiglia e soprattutto quelle per il figlio disabile. L'uomo riesce però a farsi assumere come vigilante in un supermercato dove dovrà fare i conti con la propria coscienza.
Un po' Dardenne un po' Loach ma quì il regista è un bravissimo Brizè che con occhio lucido e nel breve volgere di 90 minuti ci mette davanti a una situazione tipica delle attuali leggi di mercato. Il ritmo è lento e compassato ma proprio per fare immergere lo spettatore nella pesantezza della vita del protagonista che, lasciato a casa dopo anni di lavoro nella sua vecchia azienda, si ritrova a doversi reinventare come vediamo in uno dei primi dialoghi al centro per l'impiego. [+]

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flyanto venerdì 6 novembre 2015
la durezza della realtà contemporanea Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Già il titolo "La Legge del Mercato" fa subito intuire che la tematica presentata nel film è dura e piuttosto spietata.
Il protagonista (Vincent Lindon) è un uomo di 51 anni che da un anno e mezzo, in quanto ha perso la propria occupazione, cerca un lavoro stabile. Armato di buona volontà, egli è costretto a scontrarsi con la dura realtà economica e sociale contemporanea e pertanto con la difficoltà, per di più in un' età più che matura, a trovare nuovamente un'occupazione stabile. Dopo svariate ed assidue ricerche egli viene impiegato come sorvegliante in un grande magazzino col compito di scoprire e fermare i possibili ladri. [+]

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guiddi sabato 7 novembre 2015
un film verità lento con un finale interpretabile Valutazione 2 stelle su cinque
50%
No
50%

A parte la tematica interessante ma che comunque è già stata vista e rivista in altri film. L'interpretazione del protagonista è quasi assente. A parte una scena all'inizio e la scena della vendita del motorhome per tutto il film ci si limita a sguardi, mezze parole e poco più. Rimanere svegli è veramente un'impresa titanica. E il finale che arriva all'improvviso quando pensi che il film finalmente stia ingranando lasciandoti come un ebete a chiederti: si sarà licenziato? aveva finito il turno? continuerà a fare quel lavoro per campare perchè la società lo ha imbrigliato in un ruolo (mutuo da estinguere, figlio disabile, auto in panne da sostituire, ecc....) che non gli permette di variare in meglio la sua posizione attuale? Insomma mi aspettavo molto di più o almeno un po' più di speranza.

[+] i finali interpretabili... (di francesco2)
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