Io e lei |
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Un film di Maria Sole Tognazzi.
Con Margherita Buy, Sabrina Ferilli, Fausto Maria Sciarappa, Domenico Diele.
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Commedia drammatica,
Ratings: Kids+13,
durata 97 min.
- Italia 2015.
- Lucky Red
uscita giovedì 1 ottobre 2015.
MYMONETRO
Io e lei
valutazione media:
2,46
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Federica e Marina un amore normale in un paese che cambia
di Paolo D'Agostini La Repubblica
Anche la composizione di un cast dà la misura della capacità creativa e perfino innovativa di un autore ciematografico. L'assortimento voluto da Maria Sole Tognazzi per Io e lei, sua quinta regia, ne è un esempio. L'accostamento tra Margherita Buy e Sabrina Ferilli era imprevedibile e, andando indietro negli anni, addirittura impensabile. Invece è stato un colpo di creatività comporre questa coppia e una conferma il suo risultato così convincente, così naturale e fluido. Tanto più che le due attrici, nei rispettivi personaggi, non risparmiano a se stesse la sottolineatura se non perfino una sorniona canzonatura delle proprie caratteristiche diciamo "storiche", reali o generalmente percepite. Buy la sofisticata, rognosa, supponente. Ferilli la popolana, ruspante, senza peli sulla lingua. Ma, qui il bello, riservando la sorpresa di risvolti che mettono in crisi lo schema rivelando più sottili complessità. Per entrambe questo film costituisce una tappa interessante della loro ormai abbastanza lunga marcia nel mestiere. Di cui hanno ragione di sentirsi soddisfatte e appagate.
Federica e Marina (Margherita e Sabrina) sono due cinquantenni. Le conosciamo che già da anni hanno compiuto il passo impegnativo di vivere insieme, formare una coppia. La prima è architetta, l'altra ha un passato da attrice di cui non va particolarmente fiera e oggi gestisce una soddisfacente attività (di catering, pare di capire). La prima è molto borghese, la seconda no. La prima è stata sposata (con Ennio Fantastichini, un piccolo capolavoro il suo ex marito un po' cialtrone ma premuroso) e ha un figlio di ventiquattro anni. La seconda non ha mai avuto altra identità sessuale, o comunque non lo sappiamo. Federica si comporta con un certo impaccio che spaccia per riservatezza ma che alla compagna provoca dolore perché vi riconosce una punta di vergogna. Marina non fa alcun mistero del proprio stile di vita, l'altra si trova di continuo a dover svicolare legittime quanto ignare attenzioni maschili. Arriva il momento in cui, mentre Marina accetta con disinvoltura, almeno inziaie o apparente, l'inatteso richiamo su un set da parte di un produttore un po' naif ma ammirato di lei, Federica ritrova un'antica fiamma maschile che mette alla prova la sua scelta di vita.
Siamo dentro alle regole della commedia sentimentale, cui la scrittura di Francesca Marciano e Ivan Cotroneo apporta il contributo di modernità nel rispetto e nella conoscenza della regola che è lecito aspettarsi dai rispettivi profili e curricula. Ma la bravura della regista fa sì che fin quasi all'ultimo appaia tutt'altro che scontata l'aspettativa di uno scioglimento in linea con le regole di una commedia sentimentale. Ogni possibile piega rimane aperta, fin quasi sulla soglia del finale.
Che il contenuto prescelto riguardi un sentimento, un amore, omosessuale naturalmente, importa. Fa parte del necessario bagaglio di antenne e sensibilità di un facitore di commedie (specialmente nella scuola italiana) il saper cogliere novità e mutamenti sociali. Secondo il giusto dosaggio che avvicina questo tipo dì cinema a un pubblico vasto. Non troppo a rimorchio ma neanche troppo in anticipo sulla società. Ma, senza arrivare a dire che si tratta di una verniciatura modaiola e opportunistica, perché così non è, non esageriamo neanche nella sopravvalutazione e nel considerarlo un tratto rivoluzionario. Nella sua molto più accentuata spigolosità era più spiazzante il francese La vita di Adele: infatti quella non era una commedia. Un bel film, una buona commedia, che centra i suoi personaggi (forse qualche sbavatura c'è ma ininfluente sull'esito complessivo) e azzecca le interpretazioni favorendo, per Ferilli soprattutto, una bella occasione e prova di versatilità.
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