Inside Out |
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Un film di Pete Docter.
Con Amy Poehler, Phyllis Smith, Mindy Kaling, Lewis Black, Bill Hader.
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Titolo originale Inside Out.
Animazione,
Ratings: Kids,
durata 94 min.
- USA 2015.
- Walt Disney
uscita mercoledì 16 settembre 2015.
MYMONETRO
Inside Out
valutazione media:
4,03
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Viaggio prodigioso dentro una bambina
di Emiliano Morreale L'Espresso
La Pixar torna ai suoi momenti migliori: alla regia, forse non a caso, c'è Pete Docter, che aveva firmato due capolavori come "Up" e "Monsters & co". La struttura è quella classica del viaggio, comune a tutte le fiabe di questa casa di produzione, e la morale quasi didascalica. All'interno di una bambina ci sono cinque emozioni (Rabbia, Gioia, Paura, Tristezza, Disgusto) che interagiscono; ma quando si deve cambiare casa e l'adolescenza è alle porte, l'equilibrio salta, Gioia scompare e bisogna andare a cercarla. Il procedimento è quello dell'allegoria, in cui le emozioni, i vizi e le virtù vengono personificati senza mediazioni. Alla base c'è il legame tra emozioni e memoria, l'idea che alla base del Sé e delle sue trasformazioni ci sia la capacità di rielaborare il proprio passato. Nel loro viaggio interiore, le emozioni trovano infatti un mondo composto soprattutto di elementi del passato, tinti a secondo delle sfumature emotive (ricordi personali, jingle pubblicitari), e tutti somigliano un po' ai vecchi super8, idealtipo visivo del tempo passato.
Le isole della propria identità sono fragili, raggruppate per temi (la famiglia, lo sport), in costante movimento, in una concezione problematica dell'identità personale. Ma è la sequela delle gag, delle singole trovate, a fare la forza del film: un fuoco di fila di intuizioni insieme narrative, visive, concettuali. Il "viaggio nel mondo del pensiero astratto", secondo la vecchia lezione di Tex Avery e Chuck Jones, trasforma le immagini in un balletto d'avanguardia. Il regno dei sogni, che è semplicemente il cinema, mette in scena i materiali della vita ordinaria. E così via.
Il prodigio di "Inside Out" è dunque l'accoppiata di consapevolezza comunicativa e profondità filosofica, che lo rende perfettamente fruibile (e, a tratti, per le stesse ragioni) da bambini e adulti. Come spesso nei film della Pixar, si ride e sì piange tanto, grandi e piccoli, maschi e femmine. Ma l'efficacia del film (e, supponiamo, la sua durevolezza) viene anche dal radicamento nel proprio tempo. Se il percorso sembra essere tutto dall'interno all'esterno, per cui è dall'individuo che si passa alla realtà esterna, sullo sfondo sì intravede un racconto dell'America desolato, di incertezza, sradicamento, voglia di tornare in una casa perduta per sempre.
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