daneg
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mercoledì 18 novembre 2015
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un velo di attualità
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Si cambia completamente registro rispetto al capitolo precedente. Mentre in Hunger Games: Il canto della rivolta parte 1 c'era da lamentarsi per la lentezza del film e la mancanza di azione, qui, nell'ultimo capitolo della saga, non accade affatto. Si dall'inizio siamo aggrediti da una molteplicità di eventi di non poca importanza per l'intera storia. In questa parte succedono talmente tante cose che, alla fine del film, oltre che a una grande soddisfazione, si è invasi da una grandissima confusione.
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Si cambia completamente registro rispetto al capitolo precedente. Mentre in Hunger Games: Il canto della rivolta parte 1 c'era da lamentarsi per la lentezza del film e la mancanza di azione, qui, nell'ultimo capitolo della saga, non accade affatto. Si dall'inizio siamo aggrediti da una molteplicità di eventi di non poca importanza per l'intera storia. In questa parte succedono talmente tante cose che, alla fine del film, oltre che a una grande soddisfazione, si è invasi da una grandissima confusione.
Dopo il depistaggio di Peeta, l'unico desiderio di Katniss è la morte del presidente Snow. E così la pellicola racconta la sua strada per arrivare appunto alla villa del presidente. Gli Hunger Games ora si sono spostati in guerra, Katniss e la sua squadra infatti dovranno affrontare numerose trappole proprio come quelle che si trovavano nell'arena. Certo, uno dei punti forti di questo film è l'azione, ma diversamente da tutti gli altri film dello stesso genere, qui ci si trova a dover riflettere su una realtà che è quella della guerra civile. Anche in questo caso riaffiorano le influenze classiche delle Collins: La guerra civile non è vista in positivo, anzi, entrambi i fronti sono portati a perdere qualcosa. Infatti, come poi si vedrà, non ci sarà nessun vincitore effettivo, né il presidente Snow, né la presidente Coin e neppure Katniss. Anzi, probabilmente Katniss, con la morte di persone a lei care, perde più di tutti gli altri. Insomma... non c'è un vero e proprio lieto fine. La non completa finitezza della storia, a mio parere, vuole apppunto sottolineare questo: La guerra, la lotta per il potere non ha mai fine, infatti non sapremo mai se la guerra civile è terminata oppure no e in quali modalità è andata avanti.
Non si può non riflettere anche sui mezzi con cui si vuole giungere alla vittoria. Da una parte abbiamo Gale e la presidente Coin secondo i quali il fine giustifica i mezzi e tutti coloro che sono alleati col nemico possono essere uccisi senza batter ciglio. Dall'altra c'è Katniss, inorridita dalle scelte di Gale su come stanare i lealisti del distretto due e da quelle della Coin su come usare la figura della Ghiandaia Imitatrice a proprio piacimento per poi volerla morta fisicamente o anche solo psicologicamente alla fine. Qui Katniss si rende conto che Coin e Snow non sono poi tanto diversi: Entrambi usano gli stessi mezzi, entrambi ucciderebbero qualsiasi persona pur di salire al potere e mantenerlo. Verso la fine del film ci si accorge che il bene e il male non stanno tutti da una parte, che non sempre chi si ribella a un governo evidentemente sbagliato e vuole prendere il potere è migliore di chi lo ha preceduto. Anche questo tema molto attuale.
Le morti di questo capitolo sono soppesate con grande astuzia e avvengono proprio nel momento giusto. Un punto a favore della Collins per questo. Altro punto a favore per gli sceneggiatori che si sono attenuti perfettamente al libro e questo ai fan della saga non dispiace mai. Ma ora passiamo agli attori. Naturalmente volti come Jennifer Lawrence, Julianne Moore, Philip Seymour Hofmann e Donald Sutherland non deludono, ma ammirevole è l'interpretazione di Josh Hutcherson nel ruolo di un Peeta che è continuamente in battaglia con il suo io interiore. Al contrario di Liam Hemsworth che ha avuto la stessa identica espressione sin dall'inizio della saga, Josh in questi film è cresciuto senza dubbio: Basta ricordare la sua performance in The Hunger Games e metterla a confronto con questa. Qualcosa di assolutamente eccezionale che purtroppo con il doppiaggio italiano perde un po' di significato.
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revine1995
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venerdì 20 novembre 2015
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katniss torna più anticonformista che mai
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Katniss Everdeen (J. Lawrence) torna più anticonformista che mai nel quarto capitolo della saga che ha fatto innamorare milioni di persone in tutto il mondo. Distinguendosi dal precedente episodio (Il Canto Della Rivolta pt. 1), per velocità e presenza di azione, l’ultimo film della serie tratta dai libri di S. Collins, porta tensione e adrenalina in sala.
J. Lawrence si riconferma l’eroina “no global”, amata da tutti noi, contesa tra il panettiere, Peeta Mellark (Josh Hutcherson), e il soldato-cacciatore, Gale (Liam Hemsworth).
Peeta ritrova sé stesso dopo il depistaggio subito a Capitol City, portando sullo schermo un ottimo J. Hutcherson cresciuto molto dal primo film della serie; Gale delude sia le aspettative di Katniss, dimostrandosi pronto ad usare qualsiasi mezzo per giungere l’obiettivo, che le nostre, non cambiando espressione facciale per ben due ore di film.
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Katniss Everdeen (J. Lawrence) torna più anticonformista che mai nel quarto capitolo della saga che ha fatto innamorare milioni di persone in tutto il mondo. Distinguendosi dal precedente episodio (Il Canto Della Rivolta pt. 1), per velocità e presenza di azione, l’ultimo film della serie tratta dai libri di S. Collins, porta tensione e adrenalina in sala.
J. Lawrence si riconferma l’eroina “no global”, amata da tutti noi, contesa tra il panettiere, Peeta Mellark (Josh Hutcherson), e il soldato-cacciatore, Gale (Liam Hemsworth).
Peeta ritrova sé stesso dopo il depistaggio subito a Capitol City, portando sullo schermo un ottimo J. Hutcherson cresciuto molto dal primo film della serie; Gale delude sia le aspettative di Katniss, dimostrandosi pronto ad usare qualsiasi mezzo per giungere l’obiettivo, che le nostre, non cambiando espressione facciale per ben due ore di film.
In definitiva, un bel film, con molti buoni attori (tra cui ricordiamo: Elizabeth Banks, Woody Harrlenson e Donald Sutherland), che tiene attaccati allo schermo con frequenti colpi di scena e una cadenza di scene che non lascia spazio alla noia. #RV1995
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jacopo b98
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lunedì 23 novembre 2015
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il miglior adattamento possibile!
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Katniss (Lawrence) e i ribelli del distretto 13, guidati dalla presidente Alma Coin (Moore), si preparano ad attaccare Capitol City. Il presidente Snow (Sutherland) dalla sua si arrocca nel proprio palazzo e rende la capitale inaccessibile tramite un complesso sistema di trappole: è la guerra, è la fine. Peter Craig e Danny Strong adattano fedelmente l’ultima parte del terzo e ultimo romanzo di Suzanne Collins, alla regia, per la terza volta, ritroviamo l’affermato e acclamato Francis Lawrence. Insomma: la squadra è sempre la stessa e, con grande sollievo di tutti, anche il risultato è stato degno dei film precedenti. Infatti non solo Il canto della rivolta – Parte II è un finale emozionante ed efficace ma probabilmente è secondo solo a La ragazza di fuoco come bellezza filmica all’interno della saga.
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Katniss (Lawrence) e i ribelli del distretto 13, guidati dalla presidente Alma Coin (Moore), si preparano ad attaccare Capitol City. Il presidente Snow (Sutherland) dalla sua si arrocca nel proprio palazzo e rende la capitale inaccessibile tramite un complesso sistema di trappole: è la guerra, è la fine. Peter Craig e Danny Strong adattano fedelmente l’ultima parte del terzo e ultimo romanzo di Suzanne Collins, alla regia, per la terza volta, ritroviamo l’affermato e acclamato Francis Lawrence. Insomma: la squadra è sempre la stessa e, con grande sollievo di tutti, anche il risultato è stato degno dei film precedenti. Infatti non solo Il canto della rivolta – Parte II è un finale emozionante ed efficace ma probabilmente è secondo solo a La ragazza di fuoco come bellezza filmica all’interno della saga. Dopo un terzo capitolo eccellente ma interlocutorio, finalmente esplode l’atto finale della saga. Gli scenari di guerra sono emozionanti e monumentali, la scene d’azione sono le migliori dell’intero franchise (eccezionale quella dell’onda di petrolio che invade una piazzetta di Capitol City) e il film come sempre non rinuncia alla profonda riflessione psicologica, morale e politica che è propria della saga: se il tema della Parte I era il dolore, che si stagliava impietoso sul volto disperato di Jennifer Lawrence, qui Katniss deve trovare la propria riconciliazione, attraverso un percorso che via via la priva di tutto ciò che la attornia a livello umano (famigliari, amici, compagni…) per lasciarla sola, nelle lande del distretto 12, dove solo allora di ritroverà finalmente padrona di se stessa e alle dipendenze di nessuno. Un ultimo capitolo eroico ed emozionante dunque, che passa con disinvoltura dall’azione eroica (l’uccisione della presidente Coin) ad un finale che non potrebbe essere più sommesso. Dietro tutto ciò la riflessione sui media passa per via meno esplicita questa volta: Capitol è la grande arena delle tragedie, piena di telecamere che subito proiettano in TV le violenze della guerra in quella che ancora una volta pare l’ennesima edizione degli Hunger Games (come dice esplicitamente Finnick [Claflin]). Aspetto fortissimo come sempre è la feroce satira che qui è ben rappresentata dalle magnifiche sequenze in cui la popolazione di Capitol abbandona le proprie case e scappa in costume dalla guerra: tutti imparruccati, truccati, riccamente vestiti. Hunger Games non è una saga che tratti temi complessi in maniera complessa: tratta cose abbordabili (e attualissime: difficile non notare le decine di richiami all’attualità disseminati nel film) in maniera semplice, ma lo fa al meglio. E non dimentichiamo che si tratta di film rivolti principalmente ad una generazione che ha sempre vissuto nella più totale amoralità cinematografica. Il messaggio è semplice, forte e chiaro: il meglio che ci potessimo aspettare. Lawrence dirige ancora una volta con grazia e realizza una regia raffinata e geometrica, mai confusa o caotica, sempre puntuale, e utilizza il numero minimo possibile di inquadrature, cosa che rende l’azione più decifrabile che nel 90% dei moderni blockbuster. La fotografia di Jo Willems, tutta sui toni del grigio, è ancora una volta eccellente e così anche le belle musiche di James Newton Howard. Ancora una volta gli attori sono eccezionali: da segnalare, oltre alla sempre superba Jennifer Lawrence, è la grande crescita interpretativa di Josh Hutcherson che, alle prese con un Peeta più confuso e combattuto che mai, ci dona un’interpretazione complessa e intensa, capace di picchi notevolissimi.
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mickey97
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lunedì 23 novembre 2015
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il fuoco brucerà per sempre
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Siamo arrivati alla fine della saga ideata da Suzanne Collins eppure il fuoco brucerà per sempre. La Ghiandaia Imitatrice ha lasciato il segno, un bellissimo ricordo che rimarrà vivido in tutti noi, Jennifer Lawrence è stata straordinaria sin dal primo film, un'attrice senza dubbio poliedrica in seguito all'aver colto le numerose sfaccettature di un personaggio chiamato ad intercalarsi in contesti critici, abilissima nell'elaborare il dramma e a metterlo in atto usufruendo sopratutto di una capacità espressiva da dieci e lode ha ricevuto il grande consenso del pubblico e non solo. Josh Hutcherson merita una menzione in particolare vista la sua crescita verificatasi nel corso della saga, in quest'ultimo atto nobilita il suo personaggio grazie ad una grande interpretazione, la quale lo ha portato a cogliere, al pari della Lawrence anche se in minor misura rispetto a quest'ultima, le sfumature del suo Peeta Mellark.
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Siamo arrivati alla fine della saga ideata da Suzanne Collins eppure il fuoco brucerà per sempre. La Ghiandaia Imitatrice ha lasciato il segno, un bellissimo ricordo che rimarrà vivido in tutti noi, Jennifer Lawrence è stata straordinaria sin dal primo film, un'attrice senza dubbio poliedrica in seguito all'aver colto le numerose sfaccettature di un personaggio chiamato ad intercalarsi in contesti critici, abilissima nell'elaborare il dramma e a metterlo in atto usufruendo sopratutto di una capacità espressiva da dieci e lode ha ricevuto il grande consenso del pubblico e non solo. Josh Hutcherson merita una menzione in particolare vista la sua crescita verificatasi nel corso della saga, in quest'ultimo atto nobilita il suo personaggio grazie ad una grande interpretazione, la quale lo ha portato a cogliere, al pari della Lawrence anche se in minor misura rispetto a quest'ultima, le sfumature del suo Peeta Mellark. Julianne Morre e Donald Sutherland sono una garanzia, sopratutto la prima in questo film è stata bravissima a rappresentare un personaggio così enigmatico. L'intero Cast eccelle fatta eccezione per Liam Hemsworth, il quale magari non dispiace ma è incapace di cambiare espressione e sembra non inserito benissimo all'interno dell'intero contesto. In Hunger Games il canto della rivolta parte 2 lo spettatore può dirsi completamente coinvolto nel connubio fra dramma e pathos elaborato più volte dai protagonisti stessi nel corso della vicenda, la quale li porta a soppesare le proprie fragilità ( in special modo Peeta ) e la qualità delle proprie convinzioni ( principalmente Katniss ), Francis Lawrence mette in luce tutto questo con grande lucidità e ci conduce, con l'intento di tenere desta la nostra attenzione, alla conclusione di questa celeberrima saga. Quest'ultima apparendo già matura al suo esordio ed evolutasi sul piano della storia, nella presentazione delle dinamiche scaturite dalle conseguenze di un regime malato e corrotto, ha da sempre presentato tematiche e contesti cosi forti da scuotere ogni personaggio sino a fargli acquisire la consapevolezza di sè e l'importanza del proprio ruolo affinchè possano scrivere essi stessi, la loro storia. Il Fuoco brucerà per sempre perchè il ricordo della Ghiandaia è indelebile.
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maviseco
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mercoledì 25 novembre 2015
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commento il film e non l'interpretazione del libro
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Ho precisato nel titolo della mia recensione che commenterò il film (perché il libro non l'ho letto) . Credo sia giusto specificare perché sono ovviamente due visioni totalmente diverse ed è giusto che, per chi leggesse le recensioni per decidere di vederlo o meno, se è qualcuno che ha letto il libro magari non troverà utile questa recensione, se qualcuno non l'ha letto potrà leggere la recensione con qualche risultatò!
Dunque giudico il film da utente medio: bellissimo film, tanta suspanse, ansia, insomma le solite emozioni che si cercano nei film horror-thriller. Questo lo rende uno splendido film, riesce a coinciliare sfera emotiva, paurosa, avventura, d'azione, drammatico in soli due ore! Amo anche la peculiarità della saga ovvero il ruolo delle donne, non più indifese ma in prima linea nella battaglia! Bel film, contiene la giusta dose di moralità, penso sia un ottimo film educativo!
SPOILER:
Solo una scena non mi è piaciuta ma è roba di poco conto, pochi minuti che non alterano il buon giudizio del film: la scena finale di lei con i bambini.
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Ho precisato nel titolo della mia recensione che commenterò il film (perché il libro non l'ho letto) . Credo sia giusto specificare perché sono ovviamente due visioni totalmente diverse ed è giusto che, per chi leggesse le recensioni per decidere di vederlo o meno, se è qualcuno che ha letto il libro magari non troverà utile questa recensione, se qualcuno non l'ha letto potrà leggere la recensione con qualche risultatò!
Dunque giudico il film da utente medio: bellissimo film, tanta suspanse, ansia, insomma le solite emozioni che si cercano nei film horror-thriller. Questo lo rende uno splendido film, riesce a coinciliare sfera emotiva, paurosa, avventura, d'azione, drammatico in soli due ore! Amo anche la peculiarità della saga ovvero il ruolo delle donne, non più indifese ma in prima linea nella battaglia! Bel film, contiene la giusta dose di moralità, penso sia un ottimo film educativo!
SPOILER:
Solo una scena non mi è piaciuta ma è roba di poco conto, pochi minuti che non alterano il buon giudizio del film: la scena finale di lei con i bambini. Banaluccia
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franky108
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venerdì 20 novembre 2015
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non all' altezza
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All'annuncio di un finale spezzettato in due film avevo storto il naso. La decisione presa urlava 'operazione commerciale' a gran voce anche perché come li fai due film decenti se il libro ha poco più di 400 pagine. In ogni caso ho deciso di fidarmi e vedere entrambi i film anche per dare un senso di conclusione alla storia da me scoperta proprio grazie al primo epico capitolo.
Inutile purtroppo dire che la delusione é stata tanta.
Se il canto della rivolta pt.1 toppava terribilmente nella intenzione di creare carica emotiva verso quello che nella seconda parte sarebbe stato l'ultimo definitivo hunger game,tramite una serie di dialoghi inutili e ripetitivi e una lentezza disarmante, la parte 2 pecca di fretta ingiustificata.
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All'annuncio di un finale spezzettato in due film avevo storto il naso. La decisione presa urlava 'operazione commerciale' a gran voce anche perché come li fai due film decenti se il libro ha poco più di 400 pagine. In ogni caso ho deciso di fidarmi e vedere entrambi i film anche per dare un senso di conclusione alla storia da me scoperta proprio grazie al primo epico capitolo.
Inutile purtroppo dire che la delusione é stata tanta.
Se il canto della rivolta pt.1 toppava terribilmente nella intenzione di creare carica emotiva verso quello che nella seconda parte sarebbe stato l'ultimo definitivo hunger game,tramite una serie di dialoghi inutili e ripetitivi e una lentezza disarmante, la parte 2 pecca di fretta ingiustificata.
L'azione è l'adrenalina torna a farla da padrone e questo é un fatto ma manca tutto il resto. Manca una caratterizzazione più oscura, reale e adulta di Katniss, eroina dei nostri tempi, donna simbolo di una rivoluzione inconsciamente iniziata ma segnata dagli eventi degli ultimi anni.
Non serve aver letto i libri per capire che il suo personaggio é fortemente traumatizzato dagli eventi passati e che quindi poca rilevanza hanno i discorsi su chi dei due pretendenti sceglierà. La storia d'amore dovrebbe essere il sottofondo non il pezzo centrale. La rivoluzione, la presa di capitol city, l'incertezza politica sulla Coin e i sacrifici finali dei suoi compagni sono i veri punti fondamentali del canto della rivolta. Lawrence non é riuscito a catturare nulla di tutto questo. Il film risulta prevedibile e deludente. Le reazioni di Katniss sono scomposte e a tratti insensate. Manca una struttura solida in parte colpa della divisione e in parte colpa di mancanze della sceneggiatura. Il finale poi é stato la ciliegina sulla torta che ha definitivamente distrutto quello che poteva essere un finale epico. Nel punto di massima tensione tutto finisce, così senza senso e motivazione apparente. Anche in sala la gente si guardava in torno con aria sbigottita e un'espressione del tipo:ma quando é successo che hanno vinto la guerra?
Senza contare che i colpi di scena presenti nel libro sono stati buttati lì tanto per, senza dare la giusta rilevanza emotiva.
Insomma ne risulta un film d'azione a metà, senza struttura e creato da chi evidentemente non é fan della saga e comunque non l'ha capita.
Gli attori tutti bravi nelle loro parti. Jennifer Lawrence spettacolare e unico vero motivo per apprezzare questo film.
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filippo catani
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lunedì 23 novembre 2015
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una buona chiusura per una buona saga
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Dopo varie peripezie e preparativi è arrivato il momento per Katniss di guidare la rivolta dei distretti contro la capitale del presidente Snow.
Giunge al termine la saga di Hunger Games con un finale che nella prima mezz'ora per lentezza ricorda la prima parte del finale ma che fortunatamente poi svolta. I colpi di scena non sono esattamente inaspettati ma comunque il film resta gradevole e con belle scene d'azione. A questo punto è possibile tracciare un bilancio della saga che è comunque positivo. Iscritto al genere young/adult riesce a coinvolgere entrambe le platee. Come spesso accade il primo episodio è quello che abbiamo gradito di più specialmente per tante tematiche di attualità che affrontava pur nella finzione della trama.
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Dopo varie peripezie e preparativi è arrivato il momento per Katniss di guidare la rivolta dei distretti contro la capitale del presidente Snow.
Giunge al termine la saga di Hunger Games con un finale che nella prima mezz'ora per lentezza ricorda la prima parte del finale ma che fortunatamente poi svolta. I colpi di scena non sono esattamente inaspettati ma comunque il film resta gradevole e con belle scene d'azione. A questo punto è possibile tracciare un bilancio della saga che è comunque positivo. Iscritto al genere young/adult riesce a coinvolgere entrambe le platee. Come spesso accade il primo episodio è quello che abbiamo gradito di più specialmente per tante tematiche di attualità che affrontava pur nella finzione della trama. Insomma si può essere soddisfatti anche per il cast guidato dalla splendida Lawrence e che si è arricchito strada facendo. Il nostro personalissimo premio va a Stanley Tucci e al suo terrificante personaggio del giornalista e intervistatore.
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francesco df
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lunedì 23 novembre 2015
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rovinato tutto dal finale
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Dopo la mezza delusione patita con la metà precedente, realizzata chiaramente al solo scopo di guadagnare qualche dollaro in più, mi ero aspettato che tutto il meglio venisse riservato a questo capitolo e, in effetti, fino a quando si concentra sulle peripezie della Ghiandaia e del suo gruppo di ribelli, il film funziona ed emoziona, grazie a un'azione incessante capace di assicurare suspense e scene di notevole impatto visivo. Ero già pronto ad un finale esplosivo e invece... Proprio sul più bello, quando i protagonisti stanno per penetrare nella tana del lupo, sembra quasi che il regista (ma forse sarebbe più corretto dire l'autrice del libro) sembra quasi che abbia paura a elaborare una emozionante sfida finale, e decida così di "svicolare" e saltare direttamente alla conclusione, sprecando così tutto il potenziale accumulato all'inizio.
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Dopo la mezza delusione patita con la metà precedente, realizzata chiaramente al solo scopo di guadagnare qualche dollaro in più, mi ero aspettato che tutto il meglio venisse riservato a questo capitolo e, in effetti, fino a quando si concentra sulle peripezie della Ghiandaia e del suo gruppo di ribelli, il film funziona ed emoziona, grazie a un'azione incessante capace di assicurare suspense e scene di notevole impatto visivo. Ero già pronto ad un finale esplosivo e invece... Proprio sul più bello, quando i protagonisti stanno per penetrare nella tana del lupo, sembra quasi che il regista (ma forse sarebbe più corretto dire l'autrice del libro) sembra quasi che abbia paura a elaborare una emozionante sfida finale, e decida così di "svicolare" e saltare direttamente alla conclusione, sprecando così tutto il potenziale accumulato all'inizio. Da qui in poi, a mio avviso, il film scade e continua a cadere. Non solo alcuni punti lasciati in sospeso vengono risolti frettolosamente (vedi la competizione tra Gale e Peeta), ma la carica drammatica del film viene incrementata al punto tale da renderlo pesante più che commovente. Alla fine, insomma, si esce dalla sala ben contenti di essersi lasciati alle spalle le vicissitudini di Katniss, piuttosto che lieti della vita che è riuscita a ricostruirsi. Un vero peccato visto che l'intreccio dei due capitoli precedenti faceva sperare in un conclusione di ben altro spessore.
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[+] severo!
(di maviseco)
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(di dani467)
[ - ] concordo in pieno
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flatout
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mercoledì 9 dicembre 2015
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e anche qui è arrivata la fine
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Quattro anni fa un ragazzino di 13 anni uscì folgorato dalla visione di un film per lui affascinante. Veniva iniziato al genere distopico, che poi lo porterà alla conoscenza di un tale Orwell e a tutto ciò che ne consegue. Il primo film della saga era fortemente innovativo (anche se remake non dichiarato di 'battle royale'). L'innovazione consisteva nel portare un genere nuovo nel mondo degli adolescenti. Dargli una visione del mondo più completa. Certo, non era un capolavoro ma si portava appresso un fortissimo messaggio sociale, accompagnato da una perfetta regia e da atmosfere molto dark e ansiogene. Anno dopo anno questa serie si è trasformata in qualcosa di diverso da quelli che originariamente sembravano gli intenti del primo film.
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Quattro anni fa un ragazzino di 13 anni uscì folgorato dalla visione di un film per lui affascinante. Veniva iniziato al genere distopico, che poi lo porterà alla conoscenza di un tale Orwell e a tutto ciò che ne consegue. Il primo film della saga era fortemente innovativo (anche se remake non dichiarato di 'battle royale'). L'innovazione consisteva nel portare un genere nuovo nel mondo degli adolescenti. Dargli una visione del mondo più completa. Certo, non era un capolavoro ma si portava appresso un fortissimo messaggio sociale, accompagnato da una perfetta regia e da atmosfere molto dark e ansiogene. Anno dopo anno questa serie si è trasformata in qualcosa di diverso da quelli che originariamente sembravano gli intenti del primo film. Un progressivo appiattimento, una banalizzazione, un involuzione da tutti i punti di vista: tutto ciò che in origine era fantastico viene trasformato e diventa il triangolo amoroso, l'edulcorazione della violenza, il messaggino scontato e buonista appiccicatogli appresso. Non resta più niente, la tensione non esiste più, lasciando il posto ad un melenso già visto allungato all'inverosimile. Un Harry Potter all'inverso. Concentrandosi solo sull'ultimo capitolo c'è da dire che qualcosa nella montagna di banalità l'ho vista. Ed è ciò che 'salva' il film. Quando ormai stavo per gettare la spugna definitvamente si apre uno spiraglio sottoforma di rifornimenti per bambini. Ma un finale non basta per salvare un film piatto e ripetitivo. La Lawrence non riesce ad esprimere il suo potenziale, come la maggior parte del cast. Uno dei più grandi esempi di occasione sprecata degli ultimi anni.
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flaw54
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lunedì 23 novembre 2015
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ormai è guerra
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La saga si conclude: il capitolo finale rientra negli schemi dei film di guerra con i buoni contro i cattivi e con un colpo di scena finale che tale sicuramente non è. Comunque il film mantiene una certa tensione anche se è ormai lontano dalla novità contenutistica e cromatica delle prime storie. Poco credibile la Moore e ridicola ed evitabile la caduta nell'horror ( il cinema americano non riesce ad allontanarsi da molti stereotipi). Jennifer Lawrence è ormai jn'icona e ha già dimostrato di sapersi liberare dal ruolo di Katniss.
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