Filmstudio, mon amour

FILMSTUDIO, MON AMOUR di Toni D'Angelo: IL VIAGGIO IN UN PASSATO CHE R(E)SISTE NEL PRESENTE di Cony Ray Il tempo è quello delle mani del malaffare sulla città eterna, di una città che si scopre indifesa, sporcata nella sua bellezza, nella sua grandezza, nella sua creatività anche la più sommersa. Che tenta - a stento - di attirare attenzione, rispetto, amore. Nel segno di ciò che di buono può dare ancora, che rimane e che sfida il costume delle mode. Atti di inutile vanità. Dal viale del tramonto di CINECITTA’, come un dente cariato per cattiva igiene mentale dei poteri forti, il tempo è quello di una città in Festa per il Cinema, una città funambola, come in bilico tra finzione e realtà nel tempo in cui le sale cinematografiche chiudono e resistono a fatica nei cinema all’aperto, dal centro alla periferia della città, di una Estate Romana ritrovata. Il tempo è nel tempo che batte il tempo di una cronaca quotidianamente amara, di nuove generazioni che da una profonda crisi sociale trovano il coraggio per una nuova energia di riscatto, voglia di idee originali e innovative in nome di un Bene Comune, di una nuova identità credibile che si specchi in una sana ed equa società. E’ in questo tempo, che in una sera di Ottobrata romana, da una sala di un cinema - quella del Greenwich, a Testaccio - dal buio della sala, irrompe sullo schermo Filmstudio, Mon Amour, il film. Si perché è un film quello di Toni D’Angelo, a dispetto del minutaggio imposto ad un documentario per volere delle Feste del Cinema come dei Festival. E’ un film nell’accezione di "opera", poiché racchiude in sé molte altre arti: da quella di Toni D'Angelo con il suo stile originale nel narrarci tra immagini e parole una bella grande storia è così – come sospese nel nostro tempo - tutte quelle arti che hanno animato i 40 anni di attività del Filmstudio di Roma. Nel racconto, la voce di Toni D’Angelo ci introduce e ci guida in un suo viaggio lucido, un tuffo, il suo, che immerge il pubblico nel mare della genialità, della ribellione, nella poesia di un mondo sotterraneo, "underground" che sa sorprendere e attrarre ancora. Come rapiti dall’immaginazione e ancora sorprendente energia creativa, di quella che sa resistere potente e che sfida un Potere che ha paura. Agli occhi degli spettatori, l’ombra si veste - dal passato - di un presente di disperata vitalità. Si aggira nelle menti a cui sollecita riflessione sui tempi cambiati e trasformati. E' queste sono caratteristiche proprie della letteratura, della migliore che resisterà nel tempo prossimo. Filmstudio, Mon Amour è paziente opera di scavo nel passato. Impresa difficile già il pensare e agire nella scelta dell’imponente materiale che l’archivio del Filmstudio ha fornito, che la passione di Armando Leone a messo a disposizione, per restituirci - nell'impresa e con la sensibilità di Toni D'Angelo - una storia di nuova luce, quella di una dei Cineclub tra i più importanti d’Italia e non solo, che resiste alle intemperie dei tempi, alla crisi economica ma soprattutto alle istituzioni in crisi, cieche e distratte, che non sanno ascoltare il "richiamo" a fornire con convinzione gli strumenti e le risorse necessarie per diffondere e promuovere cultura. Quello di Toni D’Angelo è, e rimarrà nel tempo, un atto d’amore, personale si , ma profondamente sentito, da condividere con altrettanta passione, poiché atto necessario. Cony Ray CONY RAY è tra i poeti protagonisti del docufilm POETI(Italia 2009)di Toni D'Angelo