La battaglia degli imperi - Dragon Blade

È un film che merita vedere.
Si parla di amicizia tra i popoli, della forza di Roma ma anche della violenza delle armi.
Roma Invicta stringe la mano alla Cina multietnica.
Bello, epico è adatto a chi ama Roma nel suo spirito antico e apprezza la cultura della Cina che ne rende merito.

La storia raccontata in Dragon Blade aveva tutte le potenzialità per essere la base di un film spettacolare, ma i troppi errori nella realizzazione di questa pellicola ne hanno drasticamente ridimensionato la qualità. Nel film si notano tantissimi tagli che rendono poco comprensibile la trama e poco fluido l'intero film. Il montaggio in certi casi sembra essere fatto quasi a casaccio, inoltre c'è un utilizzo a volte incomprensibile della slowmotion. Avendo visto il film doppiato in italiano non posso esprimermi sulla recitazione, ma si intuisce comunque che lo stile adottato dagli attori è quello tipico di moltissime pellicole cinesi che narrano di antiche bataglie tra eserciti. [+]

La storia raccontata in Dragon Blade aveva tutte le potenzialità per essere la base di un film spettacolare, ma i troppi errori nella realizzazione di questa pellicola ne hanno drasticamente ridimensionato la qualità. Nel film si notano tantissimi tagli che rendono poco comprensibile la trama e poco fluido l'intero film. Il montaggio in certi casi sembra essere fatto quasi a casaccio, inoltre c'è un utilizzo a volte incomprensibile della slowmotion. Avendo visto il film doppiato in italiano non posso esprimermi sulla recitazione, ma si intuisce comunque che lo stile adottato dagli attori è quello tipico di moltissime pellicole cinesi che narrano di antiche bataglie tra eserciti. In questi film i personaggi hanno un modo piuttosto tipico di recitare anche attraverso i movimenti del  corpo, ma in Dragon Blade c'è un problema, infatti se un certo modo di recitare è perfetto per i personaggi cinesi, non va altrettanto bene per quelli occidentali che invece necessitavano di una caratterizzazione ben differente. L'ultimo degli errori che ho notato ha invece una responsabilità tutta italiana, infatti il doppiaggio è indecente. Tra le parti buone di questo film ci sono invece le scene di combattimento curate dallo stesso Jackie Chan ed il messaggio di fondo che si basa sull'evitare ad ogni costo la violenza e sullo spirito di sacrificio per i propri compagni e per chi si ama. [-]

Incoraggiato dal commento di Mymnovies che gli dava qualche chance ho provato a guardarlo. Dopo un'ora ho interrotto la visione. I primi 60' erano privi di trama, assurdo il disegno del carattere del personaggio principale, incredibile la ricostruzione storica (ma come fanno scritto "tratto da una storia vera"?) già visti mille volte i combattimenti di J. Chan, qui anche privato di quel minimo di ironia che lo rende sopportabile. Fosse almeno spettacolare o grandioso, ma solo i paesaggi sono davvero maestosi in un film mal riuscito.

Nell'originale due giovani archeologi scoprono una città romana in Cina: quel che segue è un po' un sogno di pace.
Gli archeologi ritornano alla fine del film decidendo di lasciare ancora per duemila anni splendere questo sogno senza rivelarlo.
Il senso del film, senza queste due parti, è cambiato, diventa un film distopico, una storia inventata, invece che una grande metafora di convivenza.

25 minuti di tagli, partendo da un film di 127 minuti in cui erano già presenti nel montaggio stacchi piuttosto pesanti nella parte centrale: città ricostruite che improvvisamente sono distrutte, il protagonista e la sua famiglia arrestati non si sa in seguito a quali passaggi narrativi.
La trama è una favoletta buonista del tutto accettabile, le scene sono splendide, buona la musica - l'inno romano creato da un musicista cinese è perfetto -, belle le scene di duello e congruenti i personaggi.
Quello che non funziona è la narrazione, quindi la sceneggiatura, che lo rende una macedonia poco armonica.
Noi occidentali abbiamo poi poco chiara l'importanza della via della seta e l'importanza di controllarla almeno in parte: Cinesi e Romani non si sono mai incontrati direttamente proprio per volontà dei Parti di non lasciare ad altri uno snodo cruciale del commercio; questo rende quasi credibile un desiderio dei Romani da una parte e dei Cinesi dall'altra di eliminare gli inermediari, ma il discorso andrebbe almeno un po' accennato. [+]

25 minuti di tagli, partendo da un film di 127 minuti in cui erano già presenti nel montaggio stacchi piuttosto pesanti nella parte centrale: città ricostruite che improvvisamente sono distrutte, il protagonista e la sua famiglia arrestati non si sa in seguito a quali passaggi narrativi.
La trama è una favoletta buonista del tutto accettabile, le scene sono splendide, buona la musica - l'inno romano creato da un musicista cinese è perfetto -, belle le scene di duello e congruenti i personaggi.
Quello che non funziona è la narrazione, quindi la sceneggiatura, che lo rende una macedonia poco armonica.
Noi occidentali abbiamo poi poco chiara l'importanza della via della seta e l'importanza di controllarla almeno in parte: Cinesi e Romani non si sono mai incontrati direttamente proprio per volontà dei Parti di non lasciare ad altri uno snodo cruciale del commercio; questo rende quasi credibile un desiderio dei Romani da una parte e dei Cinesi dall'altra di eliminare gli inermediari, ma il discorso andrebbe almeno un po' accennato. Per il resto un grande inno scenografico di unità tra tutti i popoli che abitano la Cina e alla loro unità nel segno della Pace, Pace di cui in questi tempi abbiamo proprio bisogno... [-]