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Jean-Marc Vallée, tra mainstream e indie

Con Demolition - Amare e vivere il regista canadese torna a stupire con un personaggio in bilico, il Davis di Jake Gyllenhaal.
di Roy Menarini

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In foto Jake Gyllenhaal e Naomi Watts in una scena del film di Jean-Marc Vallée Demolition - Amare e vivere.
lunedì 19 settembre 2016 - Focus

Film dopo film, si rivela il disegno complessivo del cinema di Jean-Marc Vallée, in particolare nella sua filmografia hollywoodiana: personaggi in crisi psicologica o fisica, trascinati fuori dalla propria condizione umana e professionale fino a diventare outsider assoluti nella comunità americana.

Un cinema, il suo, fortemente introspettivo eppure segnato dal confronto continuo con segmenti della società che permettono di osservare da un prisma inedito le dinamiche del mondo statunitense.
Roy Menarini

E se in opere come Dallas Buyers Club il tema civile e la forza dell'exemplum trascinano con sé le luci dei riflettori, è nei film apparentemente minori che Vallée sembra in verità osare di più, come accade certamente in Wild e in Demolition.
L'interesse di quest'ultima prova, per esempio, risiede nell'atmosfera densa ed emotiva impressa al racconto, e nell'intelligenza della sceneggiatura (firmata da Bryan Sipe), che per fortuna non si accontenta di fornire elementi metaforici al lutto (distruzione e ricostruzione della propria identità) ma si propone come narrazione consapevole delle proprie metafore. In effetti, tutti i personaggi altro non fanno che spiegarsi ciò che fanno, a cominciare dallo smontaggio sistematico degli oggetti che contrappuntano la vita del protagonista Davis, per proseguire con lo svelamento delle identità delle figure secondarie (Chris il ragazzino reca le tracce di un altro film di Vallée, C.R.A.Z.Y.), per finire con le demolizioni che danno il titolo al film. L'allegoria si trova tra le righe dello script, ma è anche lo strumento esplicito attraverso il quale i personaggi in crisi cercano di reagire al presente e interpretare il mondo, almeno nell'immediato.


Jake Gyllenhaal in una scena del film di Jean-Marc Vallée Demolition - Amare e vivere.
Il protagonista Jake Gyllenhaal in una scena del film di Jean-Marc Vallée Demolition - Amare e vivere.
Jake Gyllenhaal in una scena del film di Jean-Marc Vallée Demolition - Amare e vivere.

C'è, insomma, una certa onestà di fondo in questo modo di proporsi allo spettatore, che permette ai ganci sentimentali, alle svolte melodrammatiche e alle epifanie più grossolane (che qua e là rischiano di minare il film) di subentrare legittimamente nel racconto, rafforzando - e non ridicolizzando - il contesto emozionale.

Tutti i personaggi di Vallée sono in fase di passaggio, trasformazione, metamorfosi, ma non per questo mancano la lucidità, anzi mettono in atto percorsi (lotte, viaggi, fratture professionali) frutto della consapevolezza che nulla può essere più come prima.
Roy Menarini

Ed è questo processo che, in Demolition come in altri film, cozza contro le tipologie cogenti della cultura americana, legata a strutture di classe e di organizzazione sociale che non sembrano mai sbriciolarsi nemmeno di fronte ai traumi più evidenti - e le macerie su cui insiste la storia non possono che evocare il ricordo dell'11 settembre.
Continua a stupire, di un cinema americano che tutti sembrano definire monolitico e legato a formule fisse, quanto invece nella realtà la produzione mista tra mainstream e "indie" sia poco prevedibile, varia e suggestiva. Tutto questo si riconosce perfettamente nella recente filmografia di Jake Gyllenhaal, che sta privilegiando a sua volta un cinema outsider rispetto alla produzione ufficiale. I suoi personaggi oscillano sempre più tra equilibrio e psicosi, solidità e crollo, affidabilità e anarchia, offrendo elementi di ambiguità che sono piuttosto rari nell'attorialità contemporanea. Il suo Davis è parente stretto del ben più disturbato Louis di Lo sciacallo - Nightcrawler, del controverso agente di End of Watch, del sosia/doppio di Enemy, del fantasmatico Tony di Animali notturni e così via. Vallée lo ha compreso e lo ha inglobato nella galleria dei suoi personaggi scissi.


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In foto una scena del film di Jean-Marc Vallée Demolition - Amare e vivere.
Jake Gyllenhaal e Naomi Watts in una scena del film di Jean-Marc Vallée Demolition - Amare e vivere.
In foto una scena del film di Jean-Marc Vallée Demolition - Amare e vivere.

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