Il ponte delle spie |
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Un film di Steven Spielberg.
Con Tom Hanks, Mark Rylance, Amy Ryan, Sebastian Koch, Alan Alda.
continua»
Titolo originale Bridge of Spies.
Thriller,
Ratings: Kids+16,
durata 140 min.
- USA 2015.
- 20th Century Fox Italia
uscita mercoledì 16 dicembre 2015.
MYMONETRO
Il ponte delle spie
valutazione media:
3,60
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Fanfare for the common man - 1di Des EsseintesFeedback: 3758 | altri commenti e recensioni di Des Esseintes |
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lunedì 4 gennaio 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Grande regia e attori bravissimi, merita. Ma c'è sempre di mezzo quella solita morale americana che piace tanto a Spielberg: "E' l'uomo comune piccolo ma tenace che rimetterà il mondo sui binari giusti dai quali alcuni non meglio identificati rischiano continuamente di farlo deragliare". Perché per gli americani, e in generale per il pubblico ormai definitavamente bovinizzato, la società sarebbe buona dato che la natura umana ha tanti difettucci ma di fondo è tenera e affettuosa, solo che ci stanno dei cattivi che la rendono un luogo feroce dove regnano il dominio e lo sfruttamento; e chi è il rappresentante del "mondo buono"? Ma ovviamente la classe media che guarda caso è proprio quella che paga il biglietto per andare a vedere i film...voglio dire, se uno ci pensa non è che possano dire altro sennò perdono i clienti...Quindi o c'è un capro espiatorio ben definito che è il classico "villain" o, come in questo film, c'è l'irrazionalità e la paura, la "perdita del lume della ragione" che viene espressamente metaforizzata nella scena in cui al tribunale, la folla ingiustamente sdegnata perché la spia russa viene trattata con tutte la garanzie giuridiche della Costituzione Americana, calpesta disordinatamente delle lampadine fulminate. Ma il "common man" Tom Hanks, ostinato e onesto avvocato del ramo assicurativo - epitome dell'uomo che con mezzi culturali e sociali scarsi riesce a fronteggiare qualsiasi minaccia o nemico - armato della sua sola tenacia, richiamandosi con fede indefettibile alla Costituzione, riporterà la razionalità nel mondo. Un uomo di classe media, uno "stoico mugiko" (stoico contadino russo) - come lo definisce la spia da lui difesa in tribunale nell'edizione inglese - che ovviamente non metterà mai in discussione il sistema, non si chiederà mai se un'altra società è possibile, non si interrogherà mai sui reali rapporti sociali fra dominanti e subalterni; per lui la guerra, lo sfruttamento, le disuguaglianze sono degli "errori" dovuti o a degli specifici colpevoli facilmente eliminabili o alla fragilità dell'uomo che, ahimè, troppo spesso - come si dice nel finale - "non segue la logica". Non si chiederà mai lo stoico mugiko se per caso tutti quegli "errori" non siano precisamente il mezzo con cui una élite al potere esercita il proprio dominio e sfruttamento per perpetuare e incrementare la disuguaglianza. Non si chiede il "common man" del ramo assicurativo se la sua mentalità di uomo di classe media e il suo attaccamento a determinati valori tipici della "middle class" in realtà non siano semplicemente la visione del mondo imposta a un vassallo della classe dominante la cui vita, la cui famiglia e il cui lavoro sono a sua quasi totale insaputa al solo servizio della élite dominante. Non si chiede se non sia proprio lui il delegato dei "potenti" a esercitare e perpetuare il dominio e lo sfruttamento mantenendo "in forma" il sistema e garantendo il consenso politico della maggioranza silenziosa in cambio del benessere economico medio borghese.
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