alexfioravanti
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giovedì 27 agosto 2020
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un buon film
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Quando si ha a che fare con i film di mafia vengono subito in mente De Palma e Coppola non c'è niente da fare. Come se i film di questi grandi del cinema abbiano creato e allo stesso tempo demolito il genere del "gangster movie". Da amante del Padrino e Scarface devo dire che in parte questa linea di pensiero è vera però va dato merito agli altri film che hanno deciso di intraprendere questo filone.
Questo film sicuramente non brilla di pathos e di epicità, sembra quasi un film autobiografico sul criminale irlandese.......eppure la recitazione dei personaggi principali e non mi ha convinto. Johnny Deep con questo ruolo credo che abbia toccato tutti i punti possibili e immaginabili.
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Quando si ha a che fare con i film di mafia vengono subito in mente De Palma e Coppola non c'è niente da fare. Come se i film di questi grandi del cinema abbiano creato e allo stesso tempo demolito il genere del "gangster movie". Da amante del Padrino e Scarface devo dire che in parte questa linea di pensiero è vera però va dato merito agli altri film che hanno deciso di intraprendere questo filone.
Questo film sicuramente non brilla di pathos e di epicità, sembra quasi un film autobiografico sul criminale irlandese.......eppure la recitazione dei personaggi principali e non mi ha convinto. Johnny Deep con questo ruolo credo che abbia toccato tutti i punti possibili e immaginabili. Dal pirata, ad Edward con le mani di forbice, fino a Willi Wonka. Per questo non delude mai. Forse un po forzate le lenti a contatto, si poteva prendere un attore con gli occhi chiari, era palese che fossero lenti azzurre. Detto questo do tre stelle perchè l'interesse per vedere come andava a finire tra lui e il suo amico/agente dell'FBI io l'ho avuto e devo dire che il film è scivolato via senza neanche accorgemene. Non do di piu perche qualche scena d'azione, qualche sparatoria invece che solo omicidi a sangue freddo ci potevano anche essere.
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sellerone
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lunedì 16 luglio 2018
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molto black poco mass
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Gangster movie che non mi cattura, storia interessante, ma Deep catalizza l'attenzione su di sè, sopratutto a causa della trasformazione a cui è stato sottoposto per interpretare uno dei protagonisti della vicenda. Non sono patito del genere e questo film conferma i miei gusti.
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iuriv
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martedì 15 maggio 2018
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già visto.
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Gangster movie di stampo piuttosto classico, Black Mass ci racconta la storia (vera dicono) di James Bulger e di come, con l'aiuto dell'FBI, sia riuscito a costruirsi un impero criminale in quel di Boston.
E' talmente classico questo film che, sotto il pesante trucco, Johnny Depp ricorda vagamente Ray Liotta. Una volta tanto, comunque, l'attore americano abbandona le macchiette che troppo spesso l'hanno caratterizzato in questi ultimi anni, per darsi a una recitazione più quadrata.
Del resto quello messo su per questa pellicola è un buon cast.
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Gangster movie di stampo piuttosto classico, Black Mass ci racconta la storia (vera dicono) di James Bulger e di come, con l'aiuto dell'FBI, sia riuscito a costruirsi un impero criminale in quel di Boston.
E' talmente classico questo film che, sotto il pesante trucco, Johnny Depp ricorda vagamente Ray Liotta. Una volta tanto, comunque, l'attore americano abbandona le macchiette che troppo spesso l'hanno caratterizzato in questi ultimi anni, per darsi a una recitazione più quadrata.
Del resto quello messo su per questa pellicola è un buon cast. Seppur con qualche attore fuori posto (credo poco a Dakota Johnson in quei panni, devo dire la verità), la forza propulsiva dei caratteri principali dona un buon impulso alla trama. Menzione di spicco in questo senso va a Joel Edgerton, bravo a impersonare il poliziotto doppiogiochista che perde la rotta.
Per il resto non c'è nulla di nuovo sotto il sole. Una sceneggiatura piuttosto lineare, basta sulla solita imprevidibilità del capo criminale con l'ormai ovvia scena di finta minaccia, fa da sfondo a una regia ordinata e non particolarmente guizzante.
Vero è che, quantomeno, non gioca sull'epica del crimine, furbizia usata fin troppo spesso al cinema e in TV. Peccato che sia un gesto d'onestà che non paga più di tanto.
Black Mass è un film che si fa guardare e scivola via bene grazie alla giusta gestione del ritmo. Ma in un mondo nel quale esistono le opere di Martin Scorsese, questa pellicola rischia di non lasciarsi dietro nulla di importante.
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veronica
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mercoledì 15 febbraio 2017
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benvenuta noia
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Mi fa rabbia che una storia reale e cruda come quella del secondo criminale più ricercato dall'FBI, sia stata raccontata in modo così insipido, castrata emozionalmente da una sceneggiatura priva di struttura, esaltata da una regia lenta e allo stesso tempo eccessivamente veloce nella descrizione di eventi fondamentali per lo spettatore. Si assiste a gente che viene picchiata,ammazzata e torturata; niente di nuovo e neanche così tanto macabro da crearti orrore, sotto questo punto di vista, fa più effetto una puntata di 40 minuti di The Walking Dead che 2 ore di Black Mass .
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Mi fa rabbia che una storia reale e cruda come quella del secondo criminale più ricercato dall'FBI, sia stata raccontata in modo così insipido, castrata emozionalmente da una sceneggiatura priva di struttura, esaltata da una regia lenta e allo stesso tempo eccessivamente veloce nella descrizione di eventi fondamentali per lo spettatore. Si assiste a gente che viene picchiata,ammazzata e torturata; niente di nuovo e neanche così tanto macabro da crearti orrore, sotto questo punto di vista, fa più effetto una puntata di 40 minuti di The Walking Dead che 2 ore di Black Mass .I personaggi non vengono compresi pienamente e il dito non va puntato sugli attori ma indubbiamente su Cooper e i due sceneggiatori Jez Butterworth e Mark Mallouk , colpevoli di aver dato priorita' ad una violenza gratuita e inutile, privando i personaggi dello spessore che meritavano.
Il buon cast è capitanato da un glaciale Deep che con i denti marci, gli occhi malvagiamente azzurri e la testa stempiata, emana con discreta bravura l'anima nera e tormentata di Whitey.
Joel Edgerton impersona l'ambizioso agente dell'FBI Jonh Connoly. Ammirato nei panni di Tom Buchanan nel Il Grande Gatsby , Edgerton padroneggia con disinvoltura un personaggio ambiguo, forse alle volte troppo sopra le righe nell'interpretazione ma pur sempre potente.
Kevin Bacon è il nevrotico agente dell'FBI a capo dell'ufficio dei presunti guardiani di Boston, mentre Benedict Cumberbatch ( The Imitation Game ) interpreta il fratello di Bulger : personaggio dal forte legame con il protagonista ma raccontato con una certa freddezza; Cumberbatch e il suo Bill Bulger, uomo politicamente corretto, risulta quasi superfluo all'interno dalla trama del film di Scoot Cooper ( Crazy Heart ).
Un uomo come Bulger, che per anni ha giostrato a suo piacimento l'FBI, a tal punto da riuscire non solo a diventare il Capo dei Capi alle loro spalle, ma anche di sparire per più di 15 anni, manca totalmente di credibilita'.Nonostante si percepisca in alcuni frammenti del film la sua mente contorta, sofferente e indirizzata verso il male, anche in questo caso il regista non riesce a delinearne i contorni, rendendo tutto molto sbiadito.
Stesso discorso per gli scagnozzi della Winter Hill Gang, ignorati pur essendo indispensabili alla trama.
La parte più interessante sono le immagini dei veri protagonisti che accompagnano i titoli di coda. L'unica emozione provata alla fine é il rammarico che qualcuno possa aver sprecato
così tanto potenziale per vendere noia ... PECCATO!
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(di alexlaby)
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onufrio
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martedì 20 settembre 2016
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the boss of south boston
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White Bulger (J.Depp) è un gangster di South Boston con alle spalle 9 anni di carcere ad Alcatraz, la sua banda è in continua lotta con la mafia italiana, e la proposta del suo amico d'infanzia John Connolly ,divenuto agente, di diventare un informatore dell'FBI al fine di scovare ed arrestare la banda degli italiani porta Bulger ad approfittarsene e creare un suo impero incontrastato con tanto di protezione delle forze dell'ordine, divenendo così uno dei Boss più importanti. Strutturalmente indiscutibile, il film manca di adrenalina, i personaggi mantengono un profilo basso e ciò non crea quell'arricchimento che per forza di cose un cinema dal genere gangster ne necessita.
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White Bulger (J.Depp) è un gangster di South Boston con alle spalle 9 anni di carcere ad Alcatraz, la sua banda è in continua lotta con la mafia italiana, e la proposta del suo amico d'infanzia John Connolly ,divenuto agente, di diventare un informatore dell'FBI al fine di scovare ed arrestare la banda degli italiani porta Bulger ad approfittarsene e creare un suo impero incontrastato con tanto di protezione delle forze dell'ordine, divenendo così uno dei Boss più importanti. Strutturalmente indiscutibile, il film manca di adrenalina, i personaggi mantengono un profilo basso e ciò non crea quell'arricchimento che per forza di cose un cinema dal genere gangster ne necessita. Sull'attore principale c'è poco da dire, ennesima interpretazione perfetta.
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filippo catani
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martedì 29 marzo 2016
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buon gangster movie con un valido depp
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Boston. Un pericolosissimo gangster senza scrupoli arriva a sfruttare l'FBI per eliminare i propri rivali in affari ricevendo protezione nei suoi affari.
Una storia tosta quella messa in scena da Cooper che si gioca su due piani. Il primo è quello concentrato sul protagonista, il terribile boss Bulger uno dei criminali più ricercati d'America. In famiglia si prende cura della madre e del figlio ma in affari è spietato specialmente con chi lo tradisce o parla con la polizia. L'uomo allo stesso tempo gode della protezione offertagli non solo dal fratello senatore ma anche e soprattutto da un vecchio amico d'infanzia desideroso di fare carriera nell'FBI ma avido di ricchezze.
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Boston. Un pericolosissimo gangster senza scrupoli arriva a sfruttare l'FBI per eliminare i propri rivali in affari ricevendo protezione nei suoi affari.
Una storia tosta quella messa in scena da Cooper che si gioca su due piani. Il primo è quello concentrato sul protagonista, il terribile boss Bulger uno dei criminali più ricercati d'America. In famiglia si prende cura della madre e del figlio ma in affari è spietato specialmente con chi lo tradisce o parla con la polizia. L'uomo allo stesso tempo gode della protezione offertagli non solo dal fratello senatore ma anche e soprattutto da un vecchio amico d'infanzia desideroso di fare carriera nell'FBI ma avido di ricchezze. Alla fine Bulger sarà costretto ad anni di latitanza fino a qualche anno fa quando una soffiata ne permise l'arresto. Insomma un buon film di genere ma la notizia migliore se vogliamo è rivedere Depp recitare un ruolo intenso e con bravura dopo i filmetti spesso flop degli ultimi anni.
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themaster
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giovedì 10 marzo 2016
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la rappresentazione del male insito nella società
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Dopo i bellissimi Crazy Heart e Out Of The Furnace-Il Fuoco della Vendetta,Scott Cooper si cimenta in questo gangster movie che si ispira allo Scorsese dei primordi,in cui la cattiveria e la glacialità delle trame e dei personaggi la facevano da padrone,tuttavia questo mestierante ha apportato una propria impronta allo stile nettamente scorsesiano,infatti Cooper non porta mai i suoi spettatori a provare empatia per i personaggi che risultano tutti difettosi e incredibilmente umani,cosa che a mio parere manca allo Scorsese di The Departed che cerca ancora di indirizzare lo spettatore del film verso una simpatia nei confronti dei suoi personaggi.
Johnny Depp è stato l'aspetto più chiacchierato di questo film,mentre poi è il fattore meno riuscito,la sua interpretazione infatti è di mestiere e,nonostante faccia molto bene il suo lavoro a parte un paio di scene in cui risulta veramente inquietante,risulta anche abbastanza sottotono,anche a causa del trucco posticcio che caratterizza il personaggio di James Whitey Bulger.
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Dopo i bellissimi Crazy Heart e Out Of The Furnace-Il Fuoco della Vendetta,Scott Cooper si cimenta in questo gangster movie che si ispira allo Scorsese dei primordi,in cui la cattiveria e la glacialità delle trame e dei personaggi la facevano da padrone,tuttavia questo mestierante ha apportato una propria impronta allo stile nettamente scorsesiano,infatti Cooper non porta mai i suoi spettatori a provare empatia per i personaggi che risultano tutti difettosi e incredibilmente umani,cosa che a mio parere manca allo Scorsese di The Departed che cerca ancora di indirizzare lo spettatore del film verso una simpatia nei confronti dei suoi personaggi.
Johnny Depp è stato l'aspetto più chiacchierato di questo film,mentre poi è il fattore meno riuscito,la sua interpretazione infatti è di mestiere e,nonostante faccia molto bene il suo lavoro a parte un paio di scene in cui risulta veramente inquietante,risulta anche abbastanza sottotono,anche a causa del trucco posticcio che caratterizza il personaggio di James Whitey Bulger.
Jesse Plemons,direttamente dalla quinta stagione di Breaking Bad porta in scena un personaggio veramente inquietante che dall'inizio del film rientra nella cerchia di Whitey tra i membri più fidati,inoltre il suo personaggio,Kevin Weeks,è stato uno dei membri chiave per la cattura del criminale e la distruzione del suo racket.
Gli altri attori fanno molto bene il loro lavoro,tranne Joel Edgerton e Benedict Cumberbatch che sono semplicemente perfetti.
Cooper conosce bene i suoi limiti e non cerca mai di strafare,gioca infatti molto di regia e di montaggio restituendo una sensazione di fredda cronaca,che disturba e non poco,anche grazie alla violenza abbastanza esplicita che viene messa in gioco,questo è il vero elemento distintivo di Black Mass,non sembra quasi mai di assistere ad un cinema di intrattenimento,ma ad una cronaca,una sorta di ritratto crudissimo della violenza che l'uomo esercita,Cooper con Black Mass mette in scena la rappresentazione del male insito nella società e della corruzione delle forze dell'ordine,inoltre è interessante capire la ragione del titolo,i racket e i maneggiamenti di James Bulger infatti inglobano tutto e tutti come una massa nera,una macchia di pece,tutto ciò a cui Johnny Depp mette mano nel film si annichilisce,come una sorta di Re Mida al contrario,incluse le carriere del fratello senatore Billy Boy(Cumberbatch) e di John Connolly(Edgerton),che finiranno inglobati in questo sistema malato e permeato da un sadismo quasi patologico.
La fotografia è glaciale e rende ancora più cruda la violenza messa in gioco,se pur a tratti un pò patinata.
In sintesi,Black Mass è sicuramente un gangster movie riuscito,non è un grande film,sicuramente non è un capolavoro,ma è proprio un bel film,due ore e dieci che sembrano venti minuti,scritto discretamente e girato,montato e fotografato benissimo da uno Scott Cooper che si riconferma essere un mestierante che sa il fatto suo e,pur senza eccedere in tecnica e virtuosismi offre la classica regia invisibile,in senso però positivo,un'impianto tecnico che nasconde e occulta tutte le trovate forti e incisive di cui è pregno in favore della fruizione del film da parte di un pubblico più ampio,invece il film è stato gradito poco e non ha fatto un gran successo e temo che Cooper prima che faccia un'altro film dovrà aspettare un po di tempo. Black Mass rimane un film forte che se pur naviga nel mare del già visto lo fa in manierà stilosa e sinuosa e si insinua lentamente nella pelle dello spettatore che riesce a coglierne la bellezza e la forza. Cattivo e realistico. Voto 7,5/10
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biso 93
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venerdì 29 gennaio 2016
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delusione
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Un film realizzato bene, ma il piu' triste tra i gangster movie. Cio' che rende questo filone magico, e' sempre stata l'anima stessa del gangster, pregi difetti sentimenti e vita di questi fuorilegge, tanto leggendari quanto reali e palpabili. In Black mass tutto questo manca. Non vi e' immedesimazione con i personaggi...sono vuoti, stereotipati e indecifrabili, tante uccisioni violente senza un reale motivo., il personaggio di Depp e' talmente poco interessante che tutti i personaggi secondari risultano gradevoli, tra i quali spicca il sorprendete agente doppio- giochista interpretato da joel edgerton, qui in gran forma. Nessuna scena cult, nessuna emozione rilevante.
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Un film realizzato bene, ma il piu' triste tra i gangster movie. Cio' che rende questo filone magico, e' sempre stata l'anima stessa del gangster, pregi difetti sentimenti e vita di questi fuorilegge, tanto leggendari quanto reali e palpabili. In Black mass tutto questo manca. Non vi e' immedesimazione con i personaggi...sono vuoti, stereotipati e indecifrabili, tante uccisioni violente senza un reale motivo., il personaggio di Depp e' talmente poco interessante che tutti i personaggi secondari risultano gradevoli, tra i quali spicca il sorprendete agente doppio- giochista interpretato da joel edgerton, qui in gran forma. Nessuna scena cult, nessuna emozione rilevante. Depp ci prova lo ammetto, ma a parte il trucco, il suo e' uno dei gangster piu' dimenticabili visti al cinema. Sconsigliato fortemente.
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kondor17
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lunedì 9 novembre 2015
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minestra riscaldata
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Il buon Scott Cooper racconta questa volta - e credo nessuno ne avesse bisogno - le grandi imprese dell'ennesimo John Dillinger o Padrino di sorta, questa volta non a Chicago o New York ma nella Boston degli anni 80. Jimmy è appena uscito di galera, ormai cinquantenne (il truccatore di Depp sarebbe da lapidare!), ma la sua fama lo precede. Assieme a quattro sbandati irlandesi mette su un giro di traffici e protezione in un quartiere di periferia. Ma i soldi e il potere non gli bastano mai. Grazie a un amico d'infanzia che lavora all'FBI, che lo protegge, riesce ad allargare il raggio d'azione consegnando nelle mani del Büro il capomafia italiano di cui rileva il territorio.
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Il buon Scott Cooper racconta questa volta - e credo nessuno ne avesse bisogno - le grandi imprese dell'ennesimo John Dillinger o Padrino di sorta, questa volta non a Chicago o New York ma nella Boston degli anni 80. Jimmy è appena uscito di galera, ormai cinquantenne (il truccatore di Depp sarebbe da lapidare!), ma la sua fama lo precede. Assieme a quattro sbandati irlandesi mette su un giro di traffici e protezione in un quartiere di periferia. Ma i soldi e il potere non gli bastano mai. Grazie a un amico d'infanzia che lavora all'FBI, che lo protegge, riesce ad allargare il raggio d'azione consegnando nelle mani del Büro il capomafia italiano di cui rileva il territorio. Ma un cambiamento negli uffici dell'agenzia farà saltare la copertura e scattare interrogatori e mandati d'arresto. Questo topo di fogna la fece franca fino al 2011, quando venne arrestato e condannato a due ergastoli dopo una lunga latitanza. Ma un ottantaduenne non se li farà mai.
Potrei raccontare anche tutta la trama, finale e scene comprese, e forse dovrei farlo, per risparmiare all'ignaro spettatore due ore di noia mortale. Non so come si faccia ancora a dire che Depp sia un grande attore, sempre che lo sia mai stato, ma in questo film secondo me è il peggiore del cast. Manca di grinta, non incute paura a nessuno, a parte quando prende per il collo, minacciandola, la moglie dell'amico poliziotto. Sai che forza. E parlando di poliziotti, non se ne vede uno che sia uno in tutto il (lungo) film. Anzi uno si, che gli chiede patemte e libretto. Ma dai.
La macchina hollywoodiana fa ancora miseramente cilecca sia nel messaggio che nella qualità dello stesso. Abbiamo visto Gli Intoccabili, Il Padrino, C'era una volta in America, Quei bravi ragazzi, LA Confidential. Ci siamo fatti una cultura di questi spot romanzati del mondo criminale d'oltreoceano e delle inefficienze della macchina da guerra, della complicità degli agenti corrotti, di prestanome collusi, di talpe, di alias.
Lontano dalla sufficienza. Buona la regia e la musica. Pessima la sceneggiatura.
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francesca
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giovedì 5 novembre 2015
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deludente e piatto
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Un gangster senza personalità in un banale documentario spassionato.Jhonny Depp delude come anche la regia. Grandi attori non bastano a fare un film.
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