Amy - The Girl Behind the Name |
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Un film di Asif Kapadia.
Con Amy Winehouse, Yasiin Bey, Mark Ronson, Tony Bennett, Pete Doherty.
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Titolo originale Amy.
Documentario,
Ratings: Kids+13,
durata 90 min.
- Gran Bretagna 2015.
- Good Films
uscita martedì 15 settembre 2015.
MYMONETRO
Amy - The Girl Behind the Name
valutazione media:
3,59
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Interessante, ma fino ad un certo punto.di IuriVFeedback: |
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mercoledì 27 luglio 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Vado un po' controtendenza, ma non sono un grande amante dei lavori di Kapadia. Quando uscì il documentario su Senna lo trovai mistificatorio, teso a costruire una figura angelica attorno al pilota brasiliano e a trasformare Alan Prost in una sorta di principe del male. Inoltre fu un lavoro poco approfondito, che non rivelò nulla di davvero interessante sulla figura di Ayrton. Il mio atteggiamento di fronte a Amy, quindi, partiva da una posizione prevenuta. Effettivamente anche qui il regista si preoccupa di costruire un personaggio positivo, piuttosto che documentare la realtà dei fatti. Whinehouse non sembra mai davvero responsabile dei propri errori, quanto vittima di un entourage parassitario che tenta di succhiarne il fluido vitale per trasformarlo in denaro contante. C'è sicuramente del vero in questa rappresentazione, ma rimane il dubbio di trovarsi di fronte a un fiction piuttosto che a una rappresentazione realistica dei fatti. Ad ogni modo, per affrontare questa storia Kapadia rinuncia alla narrazione esterna di raccordo e si lancia completamente nel found footage, andando a pescare filmati editi e inediti della cantante e miscelandoli insieme per raccontarne la breve esistenza. Un'operazione simile crea un certo effetto e da l'impressione di avere la protagonista letteralmente a due centimetri, quasi che basti allungare una mano per toccarla e portarla via dalla rutilante sequela di avvenimenti destinati ad ucciderla. Oltre a una straordinaria empatia, il regista è capace di offrire una sensazione di realismo tangibile alla sua pellicola. Ogni cosa che accade sullo schermo sembra pura verità, ogni frammento che il film regala allo spettatore pare una parte autentica della vita di Amy. Eppure la mano di Kapadia si nota: è il regista a scegliere cosa mostrarci e cosa no ed è sempre lui a selezionare con cura la sequenza degli avvenimenti per ottenere la Amy Winehouse che vuole. Pur non conoscendo troppo a fondo le vicissitudini della cantante inglese, questa attitudine a sbilanciare il racconto si nota piuttosto chiaramente. Mi ha fatto pensare ad un'opera destinata esclusivamente ai fan più appassionati di Amy Whinehouse. Interessante, ma fino ad un certo punto.
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