Un fidanzato per mia moglie

Il film di Davide Marengo e il remake di una commedia argentina del 2008 diretta da Juan Taratuto  intitolata "Un novio para mi mujer" che vede a garanzia di buon trattamento del materiale la mano esperta di Francesco Piccolo, notissimo sceneggiatore e scrittore. Geppi, Luca e Paolo sono un trio di comici al vetriolo: lei è Camilla, speaker radiofonica di successo, che lascia l'amata Sardegna per trasferirsi a Milano per sposare Simone. Ma ben presto il loro rapporto si deteriora in maniera tale da far prendere a Simone la decisione di ingaggiare il Falco, una specie di gigolò o di playboy a seconda dei punti di vista, che dovrebbe indurre Camilla al tradimento e dare un'ottima scusa a Simone per mandare a rotoli il matrimonio. Marengo approfondisce in maniera non banale la figura femminile interpretata dalla Cucciari nell'Italia contemporanea piena di piacioni, erotomani (Abbrescia è fantastico in tal senso!) e uomini, in generale, senza spina dorsale. Bravi gli attori, non solo i protagonisti ma anche il già citato Abbrescia e Ale & Franz in versione omosessuale (da scompisciarsi dalle risate!),  discreti i tempi comici, il film mette in risalto una Milano periferica, quasi un non luogo, simbolo di un intero paese e lo fa senza volgarità e meschinità gratuite. Ma va anche detto che da Marengo era lecito aspettarsi di più, un cinismo maggiore (con quei tre a disposizione soprattutto) e soprattutto un punto di vista un tantino più autoriale. Geppi carica il film della sua irregolarità, è lei più dei suoi due quotati colleghi la mina vagante della situazione, le sue idiosincrasie sono assolutamente vincenti assieme alla rubrica radiofonica da lei tenuta: "Cose che non sopporto della vita".