Forza maggiore

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Un film di Ruben Östlund. Con Johannes Kuhnke, Lisa Loven Kongsli, Clara Wettergren, Vincent Wettergren, Kristofer Hivju.
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Titolo originale Force Majeure. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 118 min. - Francia, Danimarca, Germania 2014. - Teodora Film uscita giovedì 7 maggio 2015. MYMONETRO Forza maggiore * * * - - valutazione media: 3,00 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
zarar domenica 10 maggio 2015
la forza maggiore dell'istinto di sopravvivenza Valutazione 3 stelle su cinque
75%
No
25%

In un’atmosfera alla Bergman di ‘Scene da un matrimonio’, il regista svedese Ruben Östlund mette in scena un tema psicologicamente forte: quale frattura può generare in una coppia lo scoprire che il tuo partner amato, il tuo eroe, bello, biondo, forte e protettivo,  è  una creatura che di fronte ad un pericolo che sembra mortale,  afferra – nota bene - il telefonino, e scappa, lasciandosi dietro te e i vostri bambini? E poi, intimamente umiliato, ferito dagli sguardi pieni di interrogativi tuoi  e dei vostri figli, cerca di rimuovere, rifiuta di riconoscere una vigliaccheria per cui si odia,  poi è costretto a prenderne atto come tu esigi, e allora ti sembra sempre più estraneo, alieno, finché – sull’orlo di una spaccatura insanabile – qualcosa succede che lasciamo scoprire allo spettatore? E’ il caso di Tomas e Ebba, che in una stazione sciistica delle Alpi francesi, mentre mangiano tranquilli con i due figli sulla terrazza panoramica di un ristorante che affaccia su una grandiosa cerchia di montagne innevate, vengono investiti dal pulviscolo di neve generato da una valanga controllata che di fatto si risolve in nulla, ma in quell’attimo ha tutto l’aspetto di una massa che ti travolgerà inesorabilmente. [+]

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no_data mercoledì 20 maggio 2015
istinto di sopravvivenza in tutti e contro tutti Valutazione 3 stelle su cinque
73%
No
27%

....la scena finale, del rientro in autobus sui tornanti delle montagne innevate e a strapiombo gli uni sugli altri, mi ha colpito perchè mi ha fatto provare la stessa sensazione di pericolo che avevo già provato inizialmente con la " valanga ", dove il Padre si mette in salvo incurante della sua famiglia.
Questa scena finale suscita nello spettatore la stessa ansia di pericolo e di paura di quella iniziale; Questa volta, però, è la madre, angosciata dal senso di imminente pericolo, che si precipita al volante e costringe l'autista a fermare l'autobus dal quale Lei scende precipitosamente in strada, incurante dei figli che nel frattempo erano rimasti seduti al loro posto in fondo al pulman. [+]

[+] indulgenza (di angelo umana)
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enrico danelli lunedì 25 maggio 2015
ansiogena apoteosi del nucleo famigliare Valutazione 4 stelle su cinque
65%
No
35%

Prendi un po' del disagio claustrofobico di Shining e una dose delle urbane conversazioni di Carnage; attingi a piene mani all'epica del matrimonio di Eyes Wide Shut. Ottieni questo ottimo film svedese che nella scena finale (autobus sui tornanti di montagna) dispiega tutta la sua morale sorprendentemente molto più latina che scandinava: nella famiglia tutto si ricompone e chi si prende certe libertà corre rischi imprevedibili. Infatti la Famiglia (padre madre e due figli piccoli sono realmente un tutt'uno nel corso del film tranne che nell'episodio della valanga) incappa in un imprevedibile inconveniente (la valanga appunto) che sembra minare alla radice i suoi principi fondanti generando sospetti sull'intimo disinteresse del padre per gli altri membri. [+]

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laloli domenica 17 maggio 2015
un'occasione mancata Valutazione 2 stelle su cinque
53%
No
47%

Il film aveva tutto per essere un bel film, la fotografia, la trama; ed effettivamente - pur se non i ritmi lentissimi di una certa cinematografia svedese - lo è per buona parte della sua durata. Ma poi si perde, inspiegabilmente, nel nulla. Oddio, concludere bene un film (come un libro) è difficile. Figurarsi quando tutto ti faceva sperare un finale all'altezza. p.s. Il padre che scappa ricordandosi del cellulare è oggettivamente troppo troppo forzato. Una metafora? Allora persino ridicola.

[+] d'accordo .... (di angelo umana)
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vanessa zarastro sabato 23 maggio 2015
quando i turisti scendono dall'autobus, si accorgo Valutazione 4 stelle su cinque
75%
No
25%

Nella località sciistica di Les Arcs nelle Alpi francesi, una famiglia apparentemente perfetta di marito e moglie Ebba e Tomas giovani, sani e forti, con la figlia Vera e il figlio Harry biondi ed educati, vive delle vacanze di neve a dir poco tormentate.Non sarà certo un caso che il quarantenne regista svedese Ruben Östlund abbia iniziato la sua attività come regista di video sciistici ancor prima di iscriversi alla scuola cinematografica di Göteborg.
Con un design scandinavo minimalista il regista narra il dramma di Tomas, un uomo che non si sente all’altezza della situazione di fronte a un evento inaspettato, abituato a essere il forte e coraggioso solving problems. [+]

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nanni giovedì 18 giugno 2015
forza maggiore Valutazione 4 stelle su cinque
75%
No
25%

In un ambiente di montagna estremo ma addomesticato, la presunzione del controllo totale dispiega tutta la sua geometrica potenza previdenziale e rassicurante  del

vivere occidentale. 

L’azzeramento del rischio è , però,  solo una illusione alla  quale sembra, purtroppo, ci siamo totalmente  abituati.

 La costruzione di uno  stile di vita intorno alla visione eslusivamente   previdenziale sembra la nostra  forza  mentre è anche il nostro  limite e   potrebbe essere  fatale.

Coccolata da quell’ illusione una perfetta famigliola del nord Europa durante una vacanza di sci  verrà, invece, imprevedibilmente   travolta parzialmente da una valanga. [+]

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angelo umana domenica 17 maggio 2015
i danni psicologici di una mancata valanga Valutazione 2 stelle su cinque
67%
No
33%

 Guardo spesso il mondo nella sua fragilità, come in un secondo può sparire una città, sono “solo” le parole di una canzone di Anna Oxa. In Forza Maggiore parrebbe dover sparire sotto una valanga l’hotel sulle Alpi francesi dove una giovane famiglia svedese si accinge a passare la sua settimana bianca. Tanto meritata soprattutto per il papà che ha lavorato molto ultimamente, unica munifica fonte di reddito, questi pochi giorni sanno di “riposo del guerriero”. Sapendo in anticipo lo spettatore che una valanga arriverà, sembra stucchevole il quadretto iniziale che è di una normale settimana sugli sci: le foto ricordo,  prepararsi alla partenza con gli sci e scarponi (questo è Battisti) del primo giorno, le tute forse nuove, gli approcci con altri ospiti dell’albergo, i bambini costantemente sorvegliati dal papà che si dedica amorevolmente a loro. [+]

[+] dacca luglio 2016 (di angelo umana)
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dromex domenica 31 maggio 2015
il dubbio dell'imprevisto Valutazione 2 stelle su cinque
100%
No
0%

Tomas, Ebba e i loro due figli Vera e Harry si recano sulle alpi francesi per godersi una vacanza sulla neve tutti assieme. Durante il pranzo su una terrazza con un fantastico panorama sulle montagne essi assistono alla formazione di una valanga che, sebbene lontana, sembra velocemente destinata a travolgerli (la valanga non avrà alla fine conseguenze letali). La probabile e temuta traiettoria della valanga sul ristorante scatena tuttavia anche gli istinti di Tomas e Ebba quando sembra che non sia più possibile salvarsi: Tomas fugge (prendendo guanti e cellulare) mentre Ebba resta al suo posto a proteggere i figli. E' questo il cuore del film: Ebba dopo l'evento della valanga non si fida più del marito perché non ha pensato minimamente a proteggere la famiglia, i figli si chiudono ai genitori non più così uniti e felici. [+]

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rambaldomelandri domenica 18 ottobre 2015
un regista allo specchio Valutazione 1 stelle su cinque
50%
No
50%

L'idea di partenza era ottima: un padre che, al momento del pericolo, scopre che preferisce mettere in salvo se stsso e il suo smartphone, e non la sua famiglia. Il tutto ambientato in uno scenario da favola nelle Alpi francesi, e al centro della scena la de-costruzione di una famiglia che scopre non essere quella che credeva. 
Lo sviluppo della storia tuttavia tradisce le aspettative iniziali.
Da un punto di vista formale l'abuso di inquadrature fisse, l'eccesso di Vivaldi, il biancore accecante declinato in varie sfumature ed eccessi, la recitazione piatta del protagonista, prendono il sopravvento sulla storia. L'esercizio di stile sopravanza il fluire del racconto, le strizzate d'occhio a registi ben più dirompenti ed eversivi (per tutti il Bunuel del "Fascino discreto della borghesia", cui strizza d'occhio l'altrimenti incomprensibile scena finale) attestano il possesso di basi teoriche senza che l'anima dlela storia ne possa trarre benefici visibili. [+]

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no_data martedì 27 ottobre 2015
promuove la libera interpretazione Valutazione 0 stelle su cinque
50%
No
50%

Un film che sapientemente lascia intendere ad ognuno ciò che vuole intendere e si trasforma sotto l'occhio della spettatore. Apparentemente il marito si redime nella scena del soccorso alla moglie sulla pista ma nell'invisibilità del paesaggio si celano motivazioni non dichiarate. Lei sembra aver perso gli sci, ma di certo non si è fatta male, perchè altrimenti non si volterebbe e tornerebbe, in salita, a cercare gli sci stornando la sua attenzione, di nuovo, dalla famigliola riunita.
E la stessa ambiguità la si ritrova nella scena finale, dove lei potrebbe essere vista sia come una maniaca malata d'ansia, sia nuovamente come colei che prende in mano la situazione richiando il tutto per tutto anche il ludibrio pur di salvare i figli indifesi (dal padre). [+]

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