davide morbidelli
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sabato 25 giugno 2016
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importante
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Tre Tocchi regala emozioni e offre al pubblico qualcosa di assolutamente prezioso ed unico: lo sguardo di un grande regista sul mondo cinematografico dei nostri giorni
Ciò si traduce in in un'opera tutt'altro che banale e inevitabilmente intrisa di passione. La qualità della colonna sonora, della regia, della sceneggiatura, offrono al pubblico divertimento e interesse, tenendolo sospeso fra realismo e commedia.
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antonietta dambrosio
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lunedì 1 dicembre 2014
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la realtà tra un manifesto ed uno specchio
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I tre tocchi - recensione
Un film dove la settima arte si sprigiona in tutta la sua essenza, è lo sguardo di Marco Risi che penetra il Cinema attraverso il Cinema, sfondando le barriere di schemi e logiche che rispondono solo ad un mero e discutibile gioco di un miope mercato. Come Pirandello porta in scena Sei personaggi in cerca di autore, facendo teatro nel teatro, Risi porta la faccia di sei uomini nei nostri occhi per vedere l'effetto che fa, e se un provino è capace di cancellare il buio che c'è.
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I tre tocchi - recensione
Un film dove la settima arte si sprigiona in tutta la sua essenza, è lo sguardo di Marco Risi che penetra il Cinema attraverso il Cinema, sfondando le barriere di schemi e logiche che rispondono solo ad un mero e discutibile gioco di un miope mercato. Come Pirandello porta in scena Sei personaggi in cerca di autore, facendo teatro nel teatro, Risi porta la faccia di sei uomini nei nostri occhi per vedere l'effetto che fa, e se un provino è capace di cancellare il buio che c'è. Sono sei ragazzi, ognuno interprete della propria vita, che si incontrano regolarmente in un campo di calcio per giocare nella squadra degli attori diretta da Giacomino Losi fondata da Pier Paolo Pasolini, tutti alla vigilia di un provino. C'è Max (Massimiliano Benvenuto) che ha girato una fiction ed ora lavora in un ristorante, Gilles (Gilles Rocca) è interprete di fotoromanzi e schiavo della cocaina, Emilano (Ragno) è un doppiatore e fa il garzone nell'hotel Majestic di Roma, e disteso sui grandi letti delle stanze dove si rinchiude, sogna di essere il protagonista di noti film al fianco della sua icona Valentina Lodovini, Antonio (Folletto) è un giovane attore di teatro che consuma la sua esistenza accanto ad Ida Di Benedetto, una vecchia attrice ormai abbandonata a se stessa da cui si fa mantenere, Leandro (Amato) che torna a Napoli come attore di teatro pur di cancellare un'identità scomoda per vecchi conti in sospeso con la camorra, ed infine c'è Vincenzo (De Michele) che si occupa del padre gravemente malato e vive cantando in un ristorante, la cui immagine riflessa nel vetro di un portone è l'ombra dai contorni sempre più indefiniti di un'identità torbida e violenta. Concentrazione, visione e velocità, nel calcio sono i tre tocchi che consentono di procedere nonostante gli ostacoli verso l'obiettivo, ma l'identità di sei uomini messi intimamente a nudo attraverso la lente della macchina da presa, per mano di un autentico tocco d'autore, rivela che tra un manifesto ed uno specchio c'è una realtà fatta frustrazioni, debolezze e fragilità. È autenticità che si mescola alla finzione rimanendone vittima, è la realtà di Emiliano che si confonde col sogno a cui nell'ultima scena, travestiti da donna, prestano il volto Marco Giallini, Claudio Santamaria e Luca Argentero che lo bacia rivelando che il sogno ha lo stesso sapore amaro della realtà, e linea che li separa perde tratto e colore, è la forma che schiaccia la passione del pusher che danza sulle prepotenti note de Il lago dei cigni, lontano dagli occhi del mondo e da quella grazia che non gli è mai stata riconosciuta, è Max che torna nelle acque dove affondano le sue radici e si concede agli unici occhi dove riconosce l'amore, è Paolo Sorrentino che chiede "chi sei?". E' una preghiera recitata per un provino che si ripete sulla bocca di tutti ma su quella di Vincenzo ogni parola è rivolta a Dio affinché lo salvi da se stesso, è Marco Risi che pur non seguendo un filo canonico di narrazione, ci presta il suo sguardo che attraversa l'universo di sei uomini come una lama lasciandolo a brandelli.
Antonietta D'Ambrosio
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[+] grumi di sangue in anime perse
(di grazia miccoli)
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beneterli
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lunedì 17 novembre 2014
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tre tocchi per riflettere..
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Una pura riflessione di questa società...si intrecciano le vite..le speranze i problemi...in fondo di noi stessi!!
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rivadario
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lunedì 17 novembre 2014
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lavita reale di un giovane attore
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Un bel Film certamente dove un giovane attore più riconoscersi nei suo personaggi. Bella anche la musica ma più di ogni latra cosa si vede il tocco del regista Marco Risi.
Peccato la fotografia, un pò banale e scontata.
Comunque sono contento di averlo visto. Ho desistito dal afre l'attore un pò di anni fa e ora sono contento di fare altro ma, in quei ragazzi mi sono rivisto e riconosciuto. BRAVI gli attori.
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logiuss
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lunedì 17 novembre 2014
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tre tocchi di vita...
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finalmente il cinema....!!!
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pressa catozzo
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sabato 15 novembre 2014
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un maestro, un alievo un maestro
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Che dire di questa opera? Non sono gli attori e la loro bravura che mancano ma registi titubanti di mettersi alla prova. Molti di questi protagonisti li vediamo interpretare ruoli comici, daltronde se hai scelto di fare l'attore devi accettare quello che ti propongono. L'augurio è che trovi la distribuzione all'estero. Risi non fa molti film ma quei pochi sono di eccellenza. Ottima fotografia , presa diretta il montaggio e veramente bravi i protagonisti che hanno reso credibile questa storia. Il maestro Pasolini con i suoi ragazzi di vita, Risi con adulti di vita alla ricerca di un successo che tarda a venire . Sei attori in cerca di gloria e di fama. W IL CINEMA SEMPRE .
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luigibracciale
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sabato 15 novembre 2014
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cosa vuol dire sentirsi attori
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ecco un film che non si può ingabbiare in alcun genere e che "genere" lo fa per conto suo.
Se volete una trama classica, al sicuro nelle vostre certezze, NON vedete questo film.
Era Grace Paley che diceva: “La trama, la linea assoluta tra due punti, roba che ho sempre disprezzato. Non per ragioni letterarie, ma perché non lascia speranze. Chiunque di noi merita un destino aperto nella vita
A tutti quelli che hanno il coraggio di guardare dentro il buco nero di chi "nasce di traverso", come direbbe Cave canem “con lo svantaggio”, consiglio caldamente questo film potente.
Per una volta non badate al trailer, e nemmeno alla locandina del film. Il film di Marco Risi è elegante, essenziale.
Marco risi ci accompagna nelle vite di sei attori, sublimando le loro reali lotte quotidiane.
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ecco un film che non si può ingabbiare in alcun genere e che "genere" lo fa per conto suo.
Se volete una trama classica, al sicuro nelle vostre certezze, NON vedete questo film.
Era Grace Paley che diceva: “La trama, la linea assoluta tra due punti, roba che ho sempre disprezzato. Non per ragioni letterarie, ma perché non lascia speranze. Chiunque di noi merita un destino aperto nella vita
A tutti quelli che hanno il coraggio di guardare dentro il buco nero di chi "nasce di traverso", come direbbe Cave canem “con lo svantaggio”, consiglio caldamente questo film potente.
Per una volta non badate al trailer, e nemmeno alla locandina del film. Il film di Marco Risi è elegante, essenziale.
Marco risi ci accompagna nelle vite di sei attori, sublimando le loro reali lotte quotidiane. È una ricerca continua della propria identità , che solo nella recitazione trova la sua compiutezza.
È la voce di un narratore affettuoso, tanto vicino ai suoi personaggi da indugiare qualche secondo per mostrare il loro sguardo riflesso, e mostrare la loro essenza, la loro personalità. Cosa vuol dire sentirsi umani, quindi attori, quando nessuno ti chiama, quando torni nella tua città dopo vent’anni.
Non resta che provare, provare, fino al provino decisivo, dove si incrociano le vite degli attori.
Marco Risi li segue nel percorso e poi li lascia andare, lasciando allo spettatore almeno tre scene da antologia, di monologhi struggenti e ritorni alle origini di rara intensità. È un’opera aperta, e ognuno potrà prendere da questo film quello che sente più suo.
Andate a vederlo.
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[+] tre tocchi: un piccolo capolavoro firmato marco ri
(di annamilano85)
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tizicicca
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sabato 15 novembre 2014
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appassionato e profondamente umano
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Un film coraggioso e indipendente profondamente umano. Un film che indagando nel profondo le dinamiche esistenziali di coloro che scelgono di "essere attori" tra frustrazione e senso di incompiuto, rabbia e compromessi, riesce a regalarci momenti di grande cinema.
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tizicicca
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venerdì 14 novembre 2014
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elegante ed essenziale
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Un film coraggioso e indipendente ma soprattutto profondamente umano, un film che si spinge oltre indagando nel profondo le dinamiche esistenziali di coloro che scelgono di essere attori tra sfrustrazione e senso di incompiuto;, rabbia e compromessi.
Sopra tutti la prova di Leandro Amato
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