giancarlo bisaglia
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mercoledì 30 dicembre 2020
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con altro cast sarebbe stato un film interessante
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Il film è piacevoleche porta alla luce un interessantissimo fatto storico ma pecca nella scelta del cast a dir poco improponibile per le psrti di esperti d'arte, salverei solo Cate Blanchette
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giuseppetoro
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lunedì 30 marzo 2020
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che bel film
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Film basato su fatti veri, in quanto effettivamente i tedeschi rubarono tante opere. Bel film
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davide
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lunedì 22 gennaio 2018
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affascinante, ma lento
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E' un film con un cast quasi stellare, una storia vera, una ricostruzione a mio parere fatta bene, con qualche punta di irriverenza e semplicità, però l'ho trovato lento, all'inizio parte bene e non vedi l'ora di come andrà avanti, poi si arena e si perde un pò, verso la fine si riprende, tutto sommato, da vedere.
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luca1960
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sabato 15 aprile 2017
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veramente bello
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Indipendemente da quello che si può dire sul film, ciò che si evidenzia maggirmente é quanto piccoli possano essere i ns commenti a fronte di fatti storici e rappresentazioni tanto significativi. Mi sembra che il tema centrale sia quello di garantire uno spazio nella memoria per i protagonisti e in questo il film ci riesce benissimo offrendo ampi spazi di riflessione, indimenticabile l'incontro del protagonista con il nazzista dopo la cattura di quest'ultimo. Probabilmente non è un capolavoro ma come spazio sulla riflessione dei fatti storici offre sicuramente qualcosa in più
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samanta
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venerdì 24 febbraio 2017
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alla ricerca del tesoro
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Il film è tratto da una storia vera avvenuta durante la seconda guerra mondiale (periodo 1944-1945) e cioè la ricerca dei tesori d'arte trafugati dai nazisti. I nomi dei protagonisti sono cambiati e così ci sono varie situazioni inventate. Premetto che una trama di questo genere può dare luogo ad un film molto avvincente il che però non è avvenuto.
Innanzitutto è un film interamente addebitabile a Geoge Clooney che oltre ad essere interprete è regista, co-sceneggiatore e co-produttore. Vediamo sinteticamente la trama: Frank Stokes (George Clooney) esperto riconosciutio d'arte convince il Presidente Roosvelt a creare una task force per cercare le opere d'arte trafugate dai nazisti in tutta Europa e nel caso specie in Francia , Belgio e Olanda, si saccheggi riguardano sia le collezzioni private specie degli ebrei che i musei e le gallerie pubblici.
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Il film è tratto da una storia vera avvenuta durante la seconda guerra mondiale (periodo 1944-1945) e cioè la ricerca dei tesori d'arte trafugati dai nazisti. I nomi dei protagonisti sono cambiati e così ci sono varie situazioni inventate. Premetto che una trama di questo genere può dare luogo ad un film molto avvincente il che però non è avvenuto.
Innanzitutto è un film interamente addebitabile a Geoge Clooney che oltre ad essere interprete è regista, co-sceneggiatore e co-produttore. Vediamo sinteticamente la trama: Frank Stokes (George Clooney) esperto riconosciutio d'arte convince il Presidente Roosvelt a creare una task force per cercare le opere d'arte trafugate dai nazisti in tutta Europa e nel caso specie in Francia , Belgio e Olanda, si saccheggi riguardano sia le collezzioni private specie degli ebrei che i musei e le gallerie pubblici. Organizza così un gruppo con altri sei esperti americani, inglesi, e un francese, tra gli interpreti ci sono anche anche il padre di George Clooney Nick e Matt Damon (che interpreta James Rorimer). Ovviamente vi sono notevoli difficoltà: oggettive date dalla guerra in corso e soggettive perchè i nazisti hanno occultato bene i rifugi di molte di queste opere.ed è difficile trovare persono disposte a collaborare, una di queste è Clair Simòne (interpretata da Cate Blanchett) impiegata in una galleria d'arte di Parigi. In particolare i membri del gruppo cercano una spendida Pala d'Altare di Gand e una statua raffigurante una Madonna col Bambino di Michelangelo che si trovava a Bruges. Per cercare di strappare la statua ai nazisti uno del gruppo Donald Jeffries (interpretato da Hugh Bonneville) viene ucciso. Le ricerche diventano affannose anche perché il gruppo viene a conoscere che Hitler ha ordinato la distruzione delle opere trafugate. Finalmente i nostri cercatori riescono a scoprire la mappa delle miniere dove erano state accatastate moltissime opere, dopo varie disavventure (muore un altro membro del Gruppo) riescano a trovare e a recuperare moltissime opere anche la Pala d'Altare e la Madonna con il Bambino, riuscendo per un soffio a precedere le truppe sovietiche anch'esse alla ricerca delle opere d'arte.
Non si può dare al film un giudizio positivo: due stelle solo per le buone intenzioni altrimenti ne basterebbe una. I dfetti sono nella regia prolissa, impacciata che riesce a rendere noiosa un'avventura che potrebbe essere appassionante, una trama appesantita da episodi marginali ininfluenti ad esempio: l'incontro nel bosco tra due del gruppo e un soldato tedesco disperso che prima si guardano da nemici, poi dopo un pò di discussioni ognuno se ne va per la sua parte. Anche l'interpretazione è assai carente pur in presenza di un cast ragguardevole: Geoge Cloney sembra un impiegato di banca, Matt Damon che in genere fa interpretazioni corpose qui è una figura assai sbiadita, così come Cate Blanchet per non parlare degli altri protagonisti che nella migliore delle ipotesi fanno interpetazioni di maniera. Anche la scena del salvataggio delle opere dalle truppe sovietiche che avrebbe potuto essere emozionante è priva di tensione e di suspence. Ritengo che al botteghino il film è andato abbastanza bene proprio per la presenza di un cast di attori così importante, ma il risultato è deludente. Caro Clooney purtroppo non sei Clint Eastwood, forse ti conviene lasciare la regia e mettere un po più di nerbo nell'interpretazione.
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inall3
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lunedì 1 giugno 2015
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la bellezza salverà il mondo!
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Si può riassumere con questa frase di Dostojevsky il film The Monuments Men che val la pena di esser visto non solo per il cast d’eccezione ma soprattutto perché riporta alla luce un capitolo buio della storia dell’umanità e l’eroismo di un manipolo di uomini e donne amanti dell’arte.
Non tutti sanno, infatti, che durante l’occupazione nazista sono state trafugate migliaia di opere da musei, chiese e collezioni private in tutta Europa e tanti monumenti sono andati distrutti sotto i bombardamenti.
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Si può riassumere con questa frase di Dostojevsky il film The Monuments Men che val la pena di esser visto non solo per il cast d’eccezione ma soprattutto perché riporta alla luce un capitolo buio della storia dell’umanità e l’eroismo di un manipolo di uomini e donne amanti dell’arte.
Non tutti sanno, infatti, che durante l’occupazione nazista sono state trafugate migliaia di opere da musei, chiese e collezioni private in tutta Europa e tanti monumenti sono andati distrutti sotto i bombardamenti.
Ed è stato proprio per proteggere questo enorme tesoro di arte e cultura in Europa che architetti, curatori, archivisti e studiosi hanno deciso di arruolarsi volontariamente nell’esercito alleato per preservare questi monumenti, recuperare e restituire i pezzi rubati.
Oltre al valore storico e documentario, The Monuments Men aiuta anche a riflettere sul potere che l’arte, la bellezza in generale, hanno di riscattare la vita umana. Può la contemplazione della Madonna col bambino di Michelangelo restituire pace ad un uomo che ha toccato il fondo? Sì.
Con la leggerezza de La Vita è bella, The Monuments Men riporta alla luce l’eroismo e la grandezza dell’uomo quando è animato da nobili passioni e dalla consapevolezza che è fondamentale preservare il passato con la sua memoria e la sua grandezza per mettere in salvo il futuro.
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stefano bruzzone
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domenica 4 gennaio 2015
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gradevole ma senza sussulti
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La storia di un manipolo di soldati/esperti d'arte incaricati dal governo americano di salvare il maggior numero di opere d'arte sparse per l'europa e oggetto di razzia da parte dei nazisti durante la loro ritirata. E' un buon film con un cast importante, belle musiche e un'ottima fotografia, attori navigati e supercollaudati che non deludono le aspettative. Non è un'opera da conservare gelosamente, ma si lascia guardare volentieri.
Voto: 6.5
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themaster
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domenica 28 dicembre 2014
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niente male....ma abbastanza deludente
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George Clooney è sempre stato un'autore a tutto tondo,un regista e sceneggiatore con i fiocchi,autore di film bellissimi come Confessioni di una mente pericolosa,In amore niente regole e Le Idi di Marzo,tuttavia posso dire che come interprete non mi ha mai convinto tanto,offrendo alti incredibili,alternati a bassi epocali,come l'interpretazione pessima nel ruolo di Batman nel film di Shumacher. Con questo Monuments Men l'autore voleva costruire una storia accattivante e ricca di significato che mettesse in scena personaggi altrettanto accattivanti e delle scene epiche e tutto questo viene restituito solo in parte.
Perchè se la regia di questo film è veramente molto bella,con movimenti di macchina,carrellate,primi piani e un ottimo equilibrio tra campi e controcampi e talvolta qualche piano sequenza veramente ispirati,con una fotografia calda,dai colori accesi,in netto contrasto con gli eventi che passano sullo schermo,con una ricostruzione del periodo storico e una messa in scena a dir poco eccelsa,se tutto ciò che concerne l'aspetto puramente visivo è veramente ispirato,non si può dire lo stesso dello script,dal quale traspare una certa impossibilità di gestire così tanti eventi in un solo film,e i personaggi per quanto siano ben interpretati da attori veramente straordinari,lasciano una sorta di amaro in bocca,a tal punto che quando si arriva ai titoli di coda non si può fare altro che esclamare:- Bello,ma è come se manchi qualcosa- ciò che manca a questa pellicola nella fattispecie è una buona gestione dei tempi e una caratterizzazione convincente dei personaggi comprimari.
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George Clooney è sempre stato un'autore a tutto tondo,un regista e sceneggiatore con i fiocchi,autore di film bellissimi come Confessioni di una mente pericolosa,In amore niente regole e Le Idi di Marzo,tuttavia posso dire che come interprete non mi ha mai convinto tanto,offrendo alti incredibili,alternati a bassi epocali,come l'interpretazione pessima nel ruolo di Batman nel film di Shumacher. Con questo Monuments Men l'autore voleva costruire una storia accattivante e ricca di significato che mettesse in scena personaggi altrettanto accattivanti e delle scene epiche e tutto questo viene restituito solo in parte.
Perchè se la regia di questo film è veramente molto bella,con movimenti di macchina,carrellate,primi piani e un ottimo equilibrio tra campi e controcampi e talvolta qualche piano sequenza veramente ispirati,con una fotografia calda,dai colori accesi,in netto contrasto con gli eventi che passano sullo schermo,con una ricostruzione del periodo storico e una messa in scena a dir poco eccelsa,se tutto ciò che concerne l'aspetto puramente visivo è veramente ispirato,non si può dire lo stesso dello script,dal quale traspare una certa impossibilità di gestire così tanti eventi in un solo film,e i personaggi per quanto siano ben interpretati da attori veramente straordinari,lasciano una sorta di amaro in bocca,a tal punto che quando si arriva ai titoli di coda non si può fare altro che esclamare:- Bello,ma è come se manchi qualcosa- ciò che manca a questa pellicola nella fattispecie è una buona gestione dei tempi e una caratterizzazione convincente dei personaggi comprimari.
Il film pecca anche dal punto di vista del montaggio,in cui ci sono momenti talmente poco chiari da risultare quasi ridicoli,una situazione che ricorre spesso vede i personaggi,che magari sono in Francia dire:- Dobbiamo andare in Belgio.- stacco di montaggio e sono già in belgio,questo non mi è piaciuto per niente,sembra quasi che il film sia stato tagliato da qualcuno incapace di riordinare le scene.
Gli attori sono fantastici,George Clooney è stato bravino,Bill Murray riesce a farti piangere anche solo con uno sguardo e qui si riconferma essere uno degli attori migliori sulla faccia della terra,John Goodman è stato veramente sprecato e a parte qualche battutina nemmeno troppo brillante non fa veramente nulla,Matt Damon e Cate Blanchett che sarebbero bravissimi anche nella pubblicità delle emorroidi e poi abbiamo tanti altri personaggi che non vengono valorizzati per nulla dalla sceneggiatura. La caratterizzazione dei personaggi è lacunosa,ci si concentra troppo su Clooney e Matt Damon,lasciando a loro stessi tutti gli altri,Bill Murray è stato bravo a elevare il suo personaggio,tutti gli altri non sono stati abbastanza all'altezza. Gli eventi si succedono in maniera talmente veloce e fulminea che lo spettatore non riesce ad identificarsi con tutti i personaggi. Accettati questi difetti Monuments Men è un film gradevole e molto emozionante che riesce nella sua americanità a non essere fascista o retorico(non troppo almeno a parte una scena nel finale) anzi eleva i patrimoni artistici e la cultura di tutto il mondo,Clooney ha fatto un discorso sull'arte e sulla sua importanza che arrivano dritti al cuore. Non mancano i momenti stucchevoli,ma sono sempre giustificati e mai fastidiosi.
Voto 6/10
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onufrio
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martedì 9 dicembre 2014
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cercasi opere d'arte
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Posto all'attenzione il problema delle opere d'arte derubate dai tedeschi, un gruppo di uomini d'arte decide, su permesso delle alte cariche, di partire per la guerra "artistica", ovvero alla ricerca delle opere di grande valore che i tedeschi (e non solo) hanno derubato. Un cast nutrito, con Clooney capogruppo e regista; l'idea e la storia, per altro vera, sono del tutto ammirevoli, ma il risultato, dal punto di vista cinematografico non colpisce, anzi, tutt'altro.
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fabal
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martedì 12 agosto 2014
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ocean's men
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Presentato a Roosevelt il problema delle opere d'arte rubate dai nazisti, Frank Stokes viene autorizzato a formare un corpo speciale per il recupero dei manufatti. Esperti d'arte ma un po' attempati, i compagni devono inoltrarsi nel cuore della Germania a guerra quasi ultimata. Prima che tutte le opere trafugate, riunite chissà dove, vengano distrutte per ordine di Hitler.
Monuments Men parte con il meritevole intento di unire il resoconto storico ad un sottile umorismo: la goffaggine, sempre entro le righe, del cast stellare è solo l'aspetto meno audace di un Clooney impegnato a ironizzare anche sul cinema congenere. Lo sbarco su una Omaha Beach ormai deserta è un dissacrante ma garbato riferimento alle antologie belliche di Salvate il soldato Ryan o Il giorno più lungo, da cui Monuments prende le distanze con l'esplicita volontà di aggirare il lato brutale della guerra.
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Presentato a Roosevelt il problema delle opere d'arte rubate dai nazisti, Frank Stokes viene autorizzato a formare un corpo speciale per il recupero dei manufatti. Esperti d'arte ma un po' attempati, i compagni devono inoltrarsi nel cuore della Germania a guerra quasi ultimata. Prima che tutte le opere trafugate, riunite chissà dove, vengano distrutte per ordine di Hitler.
Monuments Men parte con il meritevole intento di unire il resoconto storico ad un sottile umorismo: la goffaggine, sempre entro le righe, del cast stellare è solo l'aspetto meno audace di un Clooney impegnato a ironizzare anche sul cinema congenere. Lo sbarco su una Omaha Beach ormai deserta è un dissacrante ma garbato riferimento alle antologie belliche di Salvate il soldato Ryan o Il giorno più lungo, da cui Monuments prende le distanze con l'esplicita volontà di aggirare il lato brutale della guerra. In favore di una narrazione parallela, alleggerita dal fardello di sangue e fuochi d'artiglieria. Questo taglio "easy" funziona finché i Monuments Men non devono inevitabilmente incrociare le mitragliatrici tedesche, quando, per paura di ripiombare nel classico cinema di guerra, o almeno di spy story, il film inventa soluzioni di scarsa credibilità se non al limite del paradosso. La fila di soldati tedeschi, appostati nel bosco a due passi, che riescono a farsi scappare una jeep guidata da quell'omone di John Goodman è una rappresentazione del nemico quasi cartoonesca, che fa sembrare meno ingenua persino la prima e più filoamericana cinematografia di guerra.
Monuments Men passa così dall'ironia alla caricatura, almeno in alcuni personaggi come il colonnello Wegner, interpretato da Holger Handtke: poco noto al grande schermo, ma cattivo per antonomasia in alcuni sceneggiati tedeschi come l'Ispettore Derrick.
La narrazione procede tra il tono farsesco e quello drammatico, con numerosi tempi morti in cui Clooney sembra prendere tempo per passare da un registro all'altro, come a voler sottolineare che gli omaggi ad Unglorious Bastards sono ora vincolati a fatti realmente accaduti, ansiosi di recuperare la credibilità storica.
Non possono che uscire due volti: molto sfaccettato e ambizioso, vagamente satirico, Monuments Men è un film che da un lato stupisce che l'ampiezza di citazioni, dall'altro risulta poco verosimile e spesso retorico. Nei panni di Frank Stokes, Clooney vuole far maturare il suo Ocean truffaldino in un uomo colto e di nobili intenti, ma i suoi sermoni sull'importanza del passato sono boriosi e spesso fuori luogo. Il cast si salva e si muove in discreta libertà, sebbene sia lecito domandarsi perché scomodare calibri così grossi per ruoli da comprimari, di cui soffre soprattutto Goodman. Damon è sempre un bravo ragazzo pacato, ma forse la spunta quella vecchia volpe di Murray, ironico ad ogni sguardo, forse anche per lo spaesamento di cui è consapevole.
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