Tellurica - Racconti dal cratere

Racconti, impressioni e stati d'animo del dopo catastrofe. Dieci storie e altrettanti punti di vista sui terremoti che hanno colpito l'Emilia Romagna nel 2012, dalle reazioni immediate alla notizia della tragedia fino alle conseguenze, emotive e sociali, di un momento dopo il quale nulla è stato più come prima: 24 le vittime, 15.000 gli sfollati, 20.000 le persone senza più lavoro, 3.500 gli stabilimenti crollati, 28 i comuni interessati.
Realizzato senza alcun finanziamento pubblico, Tellurica - Racconti dal cratere è un'antologia di dieci cortometraggi, di differente durata e identità stilistica, che guarda dritto nel baratro, scava tra le macerie, ricostruisce con la forza della denuncia o della partecipazione civile. Analizza il problema e propone soluzioni questo film ideologicamente vicino a 11 settembre 2001, mescolando insieme l'angoscia delle perdite e la necessità di andare avanti senza cadere nella retorica o nel piagnisteo. Si sente dolore vero piuttosto. Inevitabilmente altalenante, alcuni segmenti guidano con mano sicura e altri accompagnano soltanto, differisce dall'analogo esperimento americano per un coinvolgimento diretto dei registi nei fatti narrati, in un progetto condiviso che ha visto lo scambio reciproco delle competenze tra le troupe e gli autori dei differenti contributi. Oltre agli scarti di riuscita e ispirazione, difatti, si percepisce quell'omogeneità di fondo che dovrebbe essere sempre primaria in un lungometraggio di ispirazione partecipativa com'è quello autofinanziato da Sisma Emilia, questo il nome del progetto cinematografico nato dopo i terremoti del 2012. Roberto Cavana, Francesco Barozzi, Carlo Battelli, Domenico Guidetti, Marco Maselli, Mirco Marmiroli, Emanuele D'Antonio, Nicola Xella, Corrado Ravazzini e Giuseppe Ferreri non sono, dunque, i firmatari di singoli cortometraggi a sé stanti, ma i registi di un insieme di movimenti che vanno a comporre le parti sostanziali oppure i dettagli di un quadro più vasto sul quale lo spettatore non potrà non soffermarsi. Risulta difficile, per tanto, giudicare i singoli episodi, come se l'uno si nutrisse davvero delle vibrazioni e delle "scosse" degli altri. Fanno comunque da cardini Il gigante della montagna, un grido violento inascoltato verso la natura stessa, Shell Shocks Radio e Anniversario, forse i più compiuti e "oliati" a livello drammaturgico. Dolorosamente poetici e impressionanti, invece, 4.04, l'unico animato, e Goodbye Rovereto, una scheggia che non si dimentica.
Il progetto Sisma Emilia ha avuto il patrocinio della Provincia di Modena, del comune di Modena, della Regione Emilia Romagna, dell'Unione dei Comuni Modenesi Area Nord e dei Comuni di Carpi e Novi di Modena. 