Senza nessuna pietà

Melò in una Roma pasoliniana

«Senza nessuna pietà», passato pochi giorni orsono alla Mostra di Venezia nella sezione Orizzonti, segna l'esordio registico di un giovane attore, Michele Alhaique, che si era già distinto come autore fuori standard di corti: considerato il contesto, assoggettato con le buone o con le cattive ai commi del cosiddetto fìlm da festival, un segno di personalità per nulla scontato. Proprio nell'anno in cui il concorso ha presentato, per la verità ricavandone scarsa gloria, il confuso «Pasolini» del confusissimo Ferrara, lo script fìrmato dallo stesso Alhaique con Andrea Garello ed Emanuele Scaringi, aggiorna ai tempi nostri ceti, location, volti e gesta di una Roma che, sia pure con molti distinguo, si potrebbe definire pasoliniana. [...]

di Valerio Caprara, articolo completo (2975 caratteri spazi inclusi) su Il Mattino 11 settembre 2014