andrea
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mercoledì 1 settembre 2021
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non vale nemmeno il download
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In USA per vendere robot serve un cervello umano, la mano destra e un polmone.
L'accrocchio si incastra al primo upload così decidono di renderlo tutto robot con pinzette sanitarie.
Ma il robot torna umano e uccide i cattivi. Il figlio è traumatizzato a vita. La moglie si divertirà con l'amico di colore. FINE
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lucascialo
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sabato 30 settembre 2017
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freddo remake di un cult anni '80
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Se avessi avuto i capelli, li avrei drizzati. Quando ho saputo che un cult anni '80, ma sopratttutto un film che fa parte della mia infanzia-adolescenza, era stato oggetto di un remake, sono stato subito preso da tutti i dubbi leggittimi a riguardo. E a ragione.
Malgrado gli effetti speciali digitali di oggi e un futuro più vicino di 27 anni, il vecchio Robocop del 1987 vince ancora la sfida. Come del resto quasi sempre capita quando ci sono i remake. Certo, c'è qualche modifica nella storia, come il fatto che se il povero Murphy nell'originale era stato ridotto a brandelli da una sadica organizzazione criminale, in questo remake a farlo è una esplosione della sua auto utilizzata come bomba.
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Se avessi avuto i capelli, li avrei drizzati. Quando ho saputo che un cult anni '80, ma sopratttutto un film che fa parte della mia infanzia-adolescenza, era stato oggetto di un remake, sono stato subito preso da tutti i dubbi leggittimi a riguardo. E a ragione.
Malgrado gli effetti speciali digitali di oggi e un futuro più vicino di 27 anni, il vecchio Robocop del 1987 vince ancora la sfida. Come del resto quasi sempre capita quando ci sono i remake. Certo, c'è qualche modifica nella storia, come il fatto che se il povero Murphy nell'originale era stato ridotto a brandelli da una sadica organizzazione criminale, in questo remake a farlo è una esplosione della sua auto utilizzata come bomba. Anche il finale cambia, dato che in questo remake Robocop viene nuovamente messo in fin di vita dall'organizzazione che lo ha creato e deve vedersela con ben tre robot anziché uno. Anche la famiglia in questo film è più presente, mentre nell'originale la si intravede solo nei suoi ricordi.
Un remake che non aveva ragione d'essere. Robocop versione 1987 era così avanti e credibile da esserlo ancora adesso. Come un affresco di secoli fa che nonostante l'Hi tech ci lascia col fiato sospeso ancora oggi.
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welles
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sabato 30 settembre 2017
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semplicemente non è robocop
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Il film in sè è il classico prodotto moderno con tanto di sentimentalisimi e lieto fine. Una volta terminato di guardarlo mi sono semplicemente detto che il protagonista si poteva chiamare SuperRobot, o RobotMan: in sè non ha niente a che vedere con l'originale RoboCop e, se non fosse per i nomi utilizzati, non si potrebbe nemmeno considerare un remake. Ho messo due stelle cercando di considerare il film senza paragonarlo con l'originale. Due stelle perchè è il classico film di pseudo-fantascienza, più interessato agli effetti speciali che a una profondità di trama. Più che RoboCop ricorda quell'anime giapponese, Cyborg 009, in cui un gruppo di androidi avevano super poteri personalizzati ma continuavano a mantenere il loro carattere umano, emotivo, sentimentale.
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Il film in sè è il classico prodotto moderno con tanto di sentimentalisimi e lieto fine. Una volta terminato di guardarlo mi sono semplicemente detto che il protagonista si poteva chiamare SuperRobot, o RobotMan: in sè non ha niente a che vedere con l'originale RoboCop e, se non fosse per i nomi utilizzati, non si potrebbe nemmeno considerare un remake. Ho messo due stelle cercando di considerare il film senza paragonarlo con l'originale. Due stelle perchè è il classico film di pseudo-fantascienza, più interessato agli effetti speciali che a una profondità di trama. Più che RoboCop ricorda quell'anime giapponese, Cyborg 009, in cui un gruppo di androidi avevano super poteri personalizzati ma continuavano a mantenere il loro carattere umano, emotivo, sentimentale. Cose da far rabbrividire Asimov, padre di tutti gli androidi. Tutto sommato se il film non avesse parentele con RoboCop, sarebbe il classico blockbuster da sabato pomeriggio uggioso, ma qui si è voluto scomodare un film con una sua storia e un suo mito. Peccato inoltre vedere attori blasonati come Michael Keaton e Gary Oldman recitare parti scritte male: quando non c'è coinvolgimento non si inganna nessuno. Ennesimo remake che ha l'unico merito di riportare alla luce l'originale da cui è tratto, molto spesso non conosciuto dalle nuove generazioni.
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fedeleto
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domenica 28 giugno 2015
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macchina o uomo?
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Murphy è un poliziotto che rimane gravemente ferito e mutilato durante un esplosione.Un potente imprenditore decide di usarlo per creare una macchina in quest uomo.Murphy diventerà un giustiziere della legge, ma la sua famiglia? Il suo essere umano dove è finito? Forse c e ancora spazio nel cuore per non essere solo una macchina.Padilha dirige un discreto remake, non certo all altezza dell originale di Verhoeven, che si incentra su effetti speciali, azione quanto basta, e l immagine di farlo sembrare quasi un supereroe della marvel è a dir poco fastidiosa.Kinnaman fa rimpiangere Weller, e il cast con Michael Keaton e Samuel l Jackson non bastano a salvare la pellicola, fotografia buona, ma per i nostalgici sarà una delusione.
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zero99
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martedì 6 gennaio 2015
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robocop del futuro
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Mi è piaciuto molto questo film. Non è un remake del primo Robocop perchè la storia è molto diversa, anche se ha preso spunto dal film dell'87. La storia l'ho trovata interessante, c'è un bel dibattito tra uomo vs robot, buoni effetti speciali, azione quanto basta, e anche qualche colpo di scena SPOILER non pensavo che la poliziotta di colore fosse complice dei due poliziotti corrotti.
Un ottimo film.
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khaleb83
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sabato 1 novembre 2014
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quando una nuova prospettiva è nociva
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Dovrebbe essere messo in chiaro: reboot o remake che sia, aggiungere nuovi punti di vista a un personaggio a una storia va bene, finché ci si assicura che siano compatibili con essi. Quando si va a stravolgere il senso di un'opera, invece, si ottiene qualcosa che parla d'altro sulla base di eventi e caratterizzazioni che non dovrebbe sorpredere se male si incastrano con il nuovo lavoro.
Il Robocop originario aveva dei maessaggi netti, decisi: di denuncia, per quanto compatibile con un film molto commerciale. Un film in cui la violenza era estrema ma aveva un senso.
Questa versione "riaggiornata" ha la violenza patinata che non lascia segni e che non racconta nulla, ma fa solo spettacolo vuoto.
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Dovrebbe essere messo in chiaro: reboot o remake che sia, aggiungere nuovi punti di vista a un personaggio a una storia va bene, finché ci si assicura che siano compatibili con essi. Quando si va a stravolgere il senso di un'opera, invece, si ottiene qualcosa che parla d'altro sulla base di eventi e caratterizzazioni che non dovrebbe sorpredere se male si incastrano con il nuovo lavoro.
Il Robocop originario aveva dei maessaggi netti, decisi: di denuncia, per quanto compatibile con un film molto commerciale. Un film in cui la violenza era estrema ma aveva un senso.
Questa versione "riaggiornata" ha la violenza patinata che non lascia segni e che non racconta nulla, ma fa solo spettacolo vuoto. Il dilemma tra uomo e macchina è sostanzialmente azzerato all'accettazione di un corpo stravolto dalle protesi (senza peraltro venire approfondito, ma lasciato dimenticato all'inizio del film), e soprattutto non solo non viene risolto, ma neanche affrontato nel finale. Tutto viene "detto" e non "raccontato", anche perchè il film di per sè non ne sarebbe capace, e la realtà violenta ed esasperata che dava un senso alle varie imprese dei film originali qui viene ridottta a un immotivato specchio della politica estera. Il messaggio blandamente democratico (o meglio, blandamente anti repubblicano) è così caricaturale da non arrivare.
Lo spessore dei personaggi poi, è semplicemente inesistente (persino un dramma familiare, assolutamente fuori luogo con la trama, appare un tentativo disperato ma inutile di creare una presa emotiva sullo spettatore); l'unico punto di vista inedito e decente è quello del personaggio di Gary Oldman, il dilemma etico dello scienziato costretto a scendere a compromessi tra le esigenze di successo e la propria integrità; tuttavia, rimane di sfondo, anche perchè rischiava di essere l'unico elemento interessante in un film che, tutto sommato, avrebbe dovuto parlare di Robocop.
Se questo è quel che hanno in mente quando rimaneggiano titoli cult degli anni '80, farebbero molto meglio a lasciarli in pace e non rovinare l'intero nome del marchio.
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liuk!
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lunedì 1 settembre 2014
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diverso ma non peggiore
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Questo Robocop non rispecchia l'originale e non è definibile come "remake" ma come "liberamente tratto". Padilha fornisce una sua versione della storia utilizzando molti effetti speciali e con una trama più politica e sociale. Difficile, quindi, fare paragoni anche se probabilmente complessivamente questo avrebbe la peggio.
Ottimo il cast tranne il protagonista, Joel Kinnaman, che non convince e non da profondità alcuna.
Prodotto interessante ma niente più.
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baf80
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venerdì 22 agosto 2014
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non male!
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Non sono d'accordo con chi dice delusione o Bmovie! Poi per carità, i gusti son gusti e vanno rispettati.
Il film mi è piaciuto molto, bella storia e soprattutta perché riscritta (Non aspettatevi la vecchia storia del primo film se non alcuni piccoli aspetti).
L'unica pecca è che poteva chiamarsi con un altro nome e poi ispirato a Robocop, anche perché è un Robocop più innovativo a volte anche in stile Batman.
Ve lo consiglio perché molto coinvolgente però tenete la mente con un nuovo personaggio ed una nuova storia, altrimenti se pensate ancora al primo Robocop resterete subito delusi.
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kondor17
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sabato 16 agosto 2014
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buon remake
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In uno show televisivo molto seguito, Samuel Lee Jackson interpreta Novak, un giornalista che spinge l'opinione pubblica americana a disfarsi del decreto Dreifuss, che di fatto impedisce l'uso interno dei droni e dei robot per la sicurezza nazionale, automi che invece vengono regolarmente utilizzati fuori confine per il "mantenimento della pace", senza quindi dover subire perdite umane tra i soldati americani. Il motivo del rifiuto interno è quelo che i robot, incapaci di provare emozioni, potrebbero anche uccidere un bambino nel caso fosse da loro considerato una minaccia, senza provare tra l'altro nulla. Il magnate produttore di tali robot, Michael Keaton - Sellars, indispettito da tanto ostruzionismo, che gli causa tra l'altro perdite miliardarie, coglie quindi l'occasione di una grave mutilazione di un poliziotto, bravo Joel Kinnaman, per affidate ad un medico-scienziato, Gary Oldman, la costruzione di un guscio meccanico che reintegri le parti mancanti e ridoni quindi esistenza "cosciente" al malcapitato.
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In uno show televisivo molto seguito, Samuel Lee Jackson interpreta Novak, un giornalista che spinge l'opinione pubblica americana a disfarsi del decreto Dreifuss, che di fatto impedisce l'uso interno dei droni e dei robot per la sicurezza nazionale, automi che invece vengono regolarmente utilizzati fuori confine per il "mantenimento della pace", senza quindi dover subire perdite umane tra i soldati americani. Il motivo del rifiuto interno è quelo che i robot, incapaci di provare emozioni, potrebbero anche uccidere un bambino nel caso fosse da loro considerato una minaccia, senza provare tra l'altro nulla. Il magnate produttore di tali robot, Michael Keaton - Sellars, indispettito da tanto ostruzionismo, che gli causa tra l'altro perdite miliardarie, coglie quindi l'occasione di una grave mutilazione di un poliziotto, bravo Joel Kinnaman, per affidate ad un medico-scienziato, Gary Oldman, la costruzione di un guscio meccanico che reintegri le parti mancanti e ridoni quindi esistenza "cosciente" al malcapitato. Autorizzato dalla moglie, robocop si risveglia quindi ingabbiato in un corpo meccanico, ad eccezione della testa e dell'apparato respiratorio, miracolosamente illesi nella terribile esplosione. Dotato di memoria sensoriale coadiuvata da un processore collegato alla calotta cranica, che lo tiene costantemente al corrente sul database criminale della polizia, ecco quindi il nuovo prodotto da lanciare sul mercato. Il decreto Dreifuss viene quindi abolito. L'attesa è spasmodica, ma proprio al momento della presentazione pubblica del robo-poliziotto, è proprio la sua capacità emotiva a creargli un brutto scherzo e va in surriscaldamento. Per evitare la gogna pubblica al magnate, il suo creatore ne elimina in fretta e furia le emozioni, togliendo quindi la componente umana che aveva fatto pendere l'ago della bilancia dalla sua parte e che lo aveva riavvicinato alla famiglia, che ora non riconosce più neanche come tale. Il robocop piatto parte quindi senza controllo alla ricerca dei poliziotti corrotti che furuno la causa dell'incidente originario, attivando una caccia all'uomo da parte di tutti coloro che vedono ora in lui un'enorme minaccia.
Il regista Padilha ripropone qui un buon, un ottimo remake, più che credibile e molto umano. che secondo me molto si avvicina al pathos proprio del film originario, del 1987. I bravi attori e gli effetti molto interessanti , rendono la visione più che piacevole, dall'inizio alla fine. Pur non essendo un fanatico di robot, credo che 3 stelle se le meriti tutte.
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themaster
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giovedì 14 agosto 2014
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non male,ma non ottimo
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Per quanto io non sia un estimatore di Robocop nè come personaggio,nè come film,non posso non ammettere che la pellicola del 1987 di Paul Verhoeven è una vera perla del genere fantascientifico/azione,una pellicola girata benissimo,con un forte messaggio anti - capitalista e addirittura anche anti-americano,almeno per quanto ci ho visto io,una critica sociale che veniva filtrata attraverso una Detroit violenta,completamente allo sbando che vede i poliziotti comportarsi esattamente( se non peggio) come i criminali a cui danno la caccia,a livello di regia Verhoeven era riuscito aiutato anche dalla ottima fotografia a rendere l'idea di pericolo,una Detroit molto cupa che metteva veramente paura.
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Per quanto io non sia un estimatore di Robocop nè come personaggio,nè come film,non posso non ammettere che la pellicola del 1987 di Paul Verhoeven è una vera perla del genere fantascientifico/azione,una pellicola girata benissimo,con un forte messaggio anti - capitalista e addirittura anche anti-americano,almeno per quanto ci ho visto io,una critica sociale che veniva filtrata attraverso una Detroit violenta,completamente allo sbando che vede i poliziotti comportarsi esattamente( se non peggio) come i criminali a cui danno la caccia,a livello di regia Verhoeven era riuscito aiutato anche dalla ottima fotografia a rendere l'idea di pericolo,una Detroit molto cupa che metteva veramente paura.
Molta gente riguardo a questo nuovo Robocop ha detto che rovina la saga cinematografica,tuttavia c'è un appunto che vorrei fare: a parte il primo,tutti gli altri,Robocop 2 e Robocop 3,così come la serie animata(in parte) e il telefilm in live action,sono decisamente mediocri se non pessimi,quindi secondo me ci voleva effettivamente un film che riscattasse un personaggio così mal sfruttato,una riscrittura totale quindi in chiave moderna e da questo punto di vista ci sono riusciti,poichè ci viene presentato subito un Robocop/Alex Murphy molto umano,la più grande differenza tra questo reboot e l originale è che qui non è la parte robotica che prevale,con la parte umana che cerca di contrastarla,ma è l esatto opposto,diciamo che gli sceneggiatori sono riusciti a scindere perfettamente uomo e macchina e a confonderli in determinate situazioni,un pò come il discorso sull'uomo e il supereroe di Nolaniana memoria. Il regista Josè Padilha era l uomo perfetto per questo incarico,in quanto il suo stile registico riesce perfettamente a valorizzare le scene d'azione,è uno stile molto sporco,non nel senso di brutto,ma nel senso che riesce a ricreare il caos e il movimento tipici di una sparatoria senza dare noia con montaggio eccessivamente frenetico,i suoi precedenti lavori Tropa de Elite e Tropa de Elite 2 sono due capolavori di genere a mio avviso,con una regia potente e una sceneggiatura abbastanza di ferro questo almeno per quanto concerne il primo,il secondo è bello ma non a quei livelli. Con Robocop Padilha è riuscito a mantenere il suo stile fino a un certo punto,voglio dire che nelle scene prive di CGI(computer grafica) lo ha mantenuto,nelle scene invece in cui il green screen si faceva sentire è riuscito a farlo solo in parte,tuttavia non si può dire che questa pellicola abbia ua brutta regia anzi è solo che a livello di script il film non sempre regge. Inizio col dire che gli attori sono stati tutti bravissimi a partire da Joel Kinnaman fino a Michael Keaton,che qui è il villain cattivo,un buisnessman ironico,tagliente e cinico che doveva essere il punto di connessione tra il primo film e questo,tuttavia Keaton è riuscito a reggere il ruolo molto bene,offrendo un'interpretazione sorniona,ma comunque veramente divertente,molto sopra le righe,ma mai troppo. Il rapporto tra Murphy e il personaggio interpretato da Gary Oldman è esplorato molto bene nella prima parte ma scade molto nella seconda.
Ciò che a livello di script zoppica e non funziona è innanzitutto la rappresentazione di una Detroit che sembra tutto meno che violenta,anche a livello di fotografia,non sono riusciti a conferirle quell'inquietudine che trasmetteva nel primo film,lo script ha un crollo totale negli ultimi venti minuti in cui diventa semplice routine,ovvero sparatorie senza senso (ben fatte ma comunque senza senso) e una storia che prende sempre di più una piega demenziale.
Nonostante questi difetti e un buchetto di sceneggiatura il film si lascia vedere e intrattiene offrendo anche numerosi spunti di riflessione che passano in maniera differente e sicuramente meno violenta(a livello psicologico e visivo) ma comunque per i nostri tempi efficace,si ha infatti una forte critica alle multinazionali,all eccessivo imperialismo degli Stati Uniti d'America,ai media corrotti e fonte di disinformazione,insomma,un film che nonostante i suoi grossi difetti merita una visione e non merita invece di essere distrutto come hanno fatto molti,perchè nell'ottica del proprio genere fa esattamente il suo lavoro e anche di più.
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