Sarà il mio tipo?

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Un film di Lucas Belvaux. Con Émilie Dequenne, Loïc Corbery, Sandra Nkake, Charlotte Talpaert, Anne Coesens.
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Titolo originale Pas son genre. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 111 min. - Francia 2014. - Satine Film uscita giovedì 23 aprile 2015. MYMONETRO Sarà il mio tipo? * * * - - valutazione media: 3,43 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
simone miraggio lunedì 20 giugno 2022
una bella storia, visivamente e tecnicamente ben girata.
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Una pellicola raffinata e delicata, interpretata magistralmente. Fotografia bellissima, colori nitidi e dialoghi impegnati e profondi. Il film si lascia seguire fino alla fine senza mai annoiare. La storia d'amore malgrado il finale molto amaro risulta poco cinematografica e molto realistica.
Sono d'accordo con alcune altre recensioni, il cinema francese spesso narra e racconta storie piu genuine e naturali rispetto a quello americano generalmente molto patinato.
Da vedere e da conservare nella cineteca.

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petranka lunedì 31 luglio 2017
il tempo perso è come il sonno... non si recupera Valutazione 1 stelle su cinque
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Donare il tempo, scriveva Derrida, è il credito che diamo alla letteratura o alla cinematografia, nel farci raccontare una storia.
Un credito come doppio investimento: poiché vi crediamo appunto nel momento in cui ci immergiamo nell'opera e prestiamo il nostro tempo, anzi meglio lo doniamo.
Peccato che in quest'opera il tempo e il credito donati non tornano indietro come investimento ma piuttosto come vuoto...
Il film finisce senza che nulla sia mai davvero neanche per un momento accaduto e si ha come la sensazione di esser stati derubati.
Derubati due volte. 

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filippo catani giovedì 28 luglio 2016
un'opera intelligente Valutazione 4 stelle su cinque
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Un algido professore di filosofia vive nel giro di poco tempo un doppio smacco: la separazione e l'allontanamento da Parigi per andare a insegnare in provincia. Quì incontra una parrucchiera e i due inizieranno una difficile relazione.
Per una volta la traduzione italiana del titolo rende alla perfezione il dilemma che i due protagonisti si troveranno a sviscerare per tutta la durata del film. Un'opera questa che balla spesso tra commedia leggera e frizzante con punte di romanticismo fino a momenti decisamente più drammatici. Insomma è possibile una relazione amorosa tra due persone di estrazioni sociali completamente differenti? E se sì come è possibile imbastire una relazione seria e portarla avanti? Non entro troppo nel dettaglio onde non rovinare lo svolgimento ma ci troviamo davanti a un'opera che sviluppa queste considerazioni in maniera appropriata e intelligente. [+]

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amos5 martedì 2 giugno 2015
ci si emoziona. lo rivedrei Valutazione 4 stelle su cinque
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E' vero che il film non è adatto ai govanissimi, Detto cio mi è piaciuto mi ha emozionato e commosso, La storia per quanto sia un film che sembra voglia raccontare una storia impossibile.. il film la rende verosimile , le emozioni si possono condividere, Le musiche sono proposte con immagini bellissime . Lo consiglio ai maggiori di... e se il finale non è come te lo aspetti completa tu con la tua immaginazione. bello.

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stefano capasso mercoledì 27 maggio 2015
i copioni che si ripetono nelle relazioni Valutazione 2 stelle su cinque
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Clement è un professore di filosofia che viene trasferito da Parigi ad Arras. Vive questo cambiamento come un esilio, per lui lasciare la grande città e le abitudini è faticoso e la vita di provincia non lo soddisfa. Conosce Jennifer, una parrucchiera, e con lei inizia una relazione. Il contrasto tra la cultura così diversa dei due è il nodo che periodicamente emerge in una relazione che sembra comunque funzionare fino all’ennesima delusione che Jennifer patisce.
Il film di Lucas Belvaux mi ha rivelato la sua parte migliore solo una volta concluso. La relazione tra due modelli culturali, quasi degli stereotipi, che occupa il racconto per gran parte del tempo finendo anche per risultare ripetitiva, si allarga nel finale alla difficolta generale delle relazioni, ai modelli che si ripetono, i copioni. [+]

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juangomez domenica 17 maggio 2015
titolo poco azzeccato ma film da vedere Valutazione 0 stelle su cinque
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Certo che la traduzione “Sarà il mio tipo?” del titolo originale fa veramente pena. Sembra fatta apposta per scoraggiarci ad andare a vedere il film. In realtà bastava tradurre alla lettera: Pas son genre = Non il suo genere e l’effetto sarebbe stato molto migliore. Comunque sono andato a vedere il film, invogliato anche da un’entusiastica recensione di Massimo Bertarelli. La storia in sé non è delle più originali, l’amore difficile tra un intellettuale di città e un ragazza di provincia, ma realistica, sentimentale al punto giusto e sviluppata molto bene, con ottima caratterizzazione dei personaggi e recitazione strepitosa, specie da parte di lei. Finalmente una storia vera, verrebbe da dire, perché il cinema ultimamente non ne propone molte, specie quello americano, finto e stereotip [+]

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massimo sabato 16 maggio 2015
un amore perso Valutazione 0 stelle su cinque
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Questo film francese è molto interessante , fà vedere i problemi di coppia e cerca una lettura nel mondo femminile,interessante anche la parte maschile con una lettura abbastanza limitata,il film ha delle belle riprese nelle personalità di Clement e Jennifer,c'è anche del sociale in Clement che nel film  viene demolito dalla personalità nel mondo femminile,esiste una contrapposizione che il regista ha voluto narrare, la parte piu bella è la parte sessuale dove il maschio ne esce sconfitto e anichilito,la sessualita viene trattatata con notevole profondità e questo si vede in pochi film con notevole sensibilità della materia da parte del regista

[+] il commento piu giusto (di amos5)
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nanni martedì 12 maggio 2015
sarà il mio tipo? Valutazione 4 stelle su cinque
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Clement, un sofisticato "professorino" di filosofia e scrittore   parigino che, convinto di non dover meritare la provincia, viene ,invece, trasferito per un anno ad insegnare

presso il liceo di Arras lontano dalla capitale.


Li verrà travolto e destabilizzato dallo straordinario talento  per la vita vera di Jennifer , parrucchiera semplice  e positiva incontrata casualmente.
  
Sembra l'inizio di una favola ma lo snobbismo intellettuale del "professorino" e la sua aridità emotiva risulteranno  fatali.

Clement, il protagonista colto che spazia da Kant a  Dostoevskij e che molti vorrebbero essere è in realtà cinico ed anaffettivo. [+]

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vanessa zarastro domenica 10 maggio 2015
la forza dell’amore… Valutazione 4 stelle su cinque
67%
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Nonostante Lucas Belvaux sia un regista belga Pas son genre - più assertivo titoloinfrancese – è da considerarsi un garbato film francese un po’ rohmeriano, adattamento del romanzo omonimo di Philipe Vilain.
La storia può ricorda varie accoppiate da “La bella e la bestia”, al film di Woody Allen “Io e Annie” o all’intellettuale Portnoy con la sua ragazza svampita nel romanzo “Il lamento di Portnoy” di Philip Roth e così via. Una pista già lungamente percorsa ma che stimola sempre nuove curiosità e riflessioni.
Clément (un bravo Loïc Corbery) è un Professore di filosofia che viene trasferito al liceo di Arras, una deliziosa cittadina di provincia a un’ora di treno a Nord di Parigi, di circa 45. [+]

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zarar domenica 3 maggio 2015
she will survive Valutazione 3 stelle su cinque
84%
No
16%

Il film affronta con leggerezza tutta francese e un briciolo di disperata allegria il tema antico di un amore diseguale. Un’attrazione nasce tra due personaggi diversissimi: Clément, giovane professore di filosofia parigino e Jennifer, parrucchiera di provincia. Lui ottima famiglia, ottimi studi,  insegnante per scelta, indifferente a denaro e carriera (come chi non ha mai avuto problemi economici), felicemente impermeabile a qualsiasi coinvolgimento emotivo (come chi ha fatto della sua condizione di enfant gaté una teoria filosofica). Con tutto ciò un’ aria sorridente e gentile da bravo ragazzo bien élevé, sotto cui si coglie per lampi, sin dall’inizio,  una pericolosa mancanza di empatia, una chiusura egotistica un po' sofferta e un po' esibita. [+]

[+] perfetto l'interpretazione del professorino ? (di fabaer)
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