Besson, come spesso accade, ci propone un action movie che ha per protagonista una donna. E la cosa gli riesce bene. Il regista francese è sempre bravo quando si tratta di costruire scene d'azione adrenaliniche sostenute da un ritmo che rende la visione godibile.
Lucy è una ragazza che, a seguito di una truffa perpetrata ai suoi danni, assume dei poteri particolari che le permettono di utilizzare il suo cervello in percentuale superiore rispetto alla media. Scarlett farebbe innamorare di se anche un blocco di cemento, ma il punto non è quello. Contrariamente ai personaggi che le ruotano attorno, che sono tagliati con il laser (il cattivo della mafia cinese, spietato e reso ancor più temibile dall'impossibilità di comunicare con lui, e il poliziotto francese buono, disposto a fidarsi ciecamente della protagonista), il carattere di Lucy è disegnato in modo intelligente. Sarebbe stato facile per Luc costruire la figura della super eroina in tutina attillata che si prefigge di salvare il mondo. Invece Lucy agisce in modo essenziale, poco propensa a distinguere tra innocenti e no, perché privata delle emozioni che la sua super intelligenza rende superflue.
Certo, in alcuni punti le sue azioni sembrano dettate da necessità narrative più che dalla logica e il vecchio equivoco tra intelligenza e sapere talvolta viene alla luce. Ma tutto sommato il personaggio sembra equilibrato e accompagna lo spettatore in una escalation di avvenimenti che avvince.
Ci sono le motivazioni che la spingono e il finale del film, però, che costringono a buttare un occhio anche sul discorso filosofico che sta alla base del lavoro di Besson. Qui le cose scricchiolano, inutile negarlo. Per spiegare cosa succede nella testa di Lucy il regista manda in onda una puntata speciale del Morgan Freeman Science Show, tentando di dare una base scientifica all'espansione delle capacità di Lucy. Vengono fuori un paio di teorie evoluzionistiche bizzarre, che hanno il compito di fornire a Lucy una motivazione che è anche logica, ma che appare un filo forzata.
Non è sbagliato come principio, perché Besson vuole affondare le mani nella fantascienza e molte delle teorie balzane che mette in campo gli sono utili ai fini della trama. Il problema è che il film si prende troppo sul serio, rischiando di scivolare nel ridicolo con un finale che vorrebbe essere evocativo, ma che non ce la fa.
Tuttavia la pellicola di Besson riesce nell'intento di intrattenere, ripagando lo spettatore dell'oretta e mezza che gli chiede e questo a me pare sufficiente.
[+] lascia un commento a iuriv »
[ - ] lascia un commento a iuriv »
|