Va bene, de gustibus non disputandum est. Ma deve pure esserci una misura per distinguere un polpettone noioso, pieno di luoghi comuni, da un "capolavoro". 2001 Odissea nello spazio è un capolavoro, ancora oggi; Interstellar, il nome è già un programma, è al contrario un polpettone, pieno di superbe promesse, tutte deluse nello scorrere già della prima ora. Colpisce, prima di tutto, la sceneggiatura, banale, piena di luoghi comuni e frasi prevedibili. La struttura della vicenda vorrebbe costruirsi sulla teoria fisica della relatività del tempo e dello spazio, ma sembra anche questa offerta a studentelli di primo pelo, fantascienza per grillini. Per dire, alla fine che nel mondo ciò che conta sono i sentimenti, i buoni sentimenti, per cuori teneri e il lacrimevole spettatore americano. Ci sono tutti gli ingredienti della peggior cinematografia americana: l'eroe che deve salvare il mondo (ma poi da che cosa?)l'azione nello spazio multidimensionale, l'happy end.Dialoghi lunghi e banali. Personaggi poco credibili. Storia poco avvincente.Portatevi il cuscino, c'è da dormire.Che la critica lo esalti, sta nel gioco pubblicitario. Che invece, venga apprezzato dal pubblico italiano, è preoccupante e dà la misura di quanto il gusto estetico e il senso critico siano caduti in basso in questo paese.
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