Interstellar |
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Un film di Christopher Nolan.
Con Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain, Michael Caine.
continua»
Fantascienza,
Ratings: Kids+13,
durata 169 min.
- USA 2014.
- Warner Bros Italia
uscita lunedì 15 aprile 2024.
MYMONETRO
Interstellar
valutazione media:
3,87
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Interstellardi catcarloFeedback: 13499 | altri commenti e recensioni di catcarlo |
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mercoledì 12 novembre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Vestita con i sontuosi panni di una space-opera in cui ogni dollaro speso si fa notare, il nuovo lavoro di Cristopher Nolan va ben al dilà del banale film di fantascienza, intrecciando una serie di temi e interrogativi in una struttura complessa che non può non riportare alla memoria il monumento del genere, ovvero '2001: odissea nello spazio' (omaggiato a partire dalla forma a 'monolite' di TARS e dei suoi gemelli robot senzienti): dove però il film di Kubrick si occupava più che altro di massimi sistemi, qui l'attenzione è invece centrata sul rapporto tra generazioni con quelle attuali che devono sforzarsi di garantire la sopravvivenza di quelle che verranno. Un rapporto che viene riecheggiato dalle molte relazioni tra padri e figli che caratterizzano una vicenda che, accompagnata dai versi di Dylan Thomas, ha l'amore come uno dei temi più rilevanti: il protagonista Cooper e la figlia Murph fanno la parte del leone, ma non meno importanti sono il legame, meno cristallino di quanto appaia all'inizio, tra il professor Brand e la rampolla astronauta oppure quello cocciuto di Tom che pur di non perdere (il contatto con) la terra è pronto a sacrificare il sangue del suo sangue. Curiosamente, le madri invece latitano, essendo premorte o incapaci di decidere, con la sola, laterale eccezione della cura con cui Brand figlia bada agli embrioni congelati che potrebbero far rinascere la vita su un nuovo pianeta. Con tali premesse, la storia non può essere lineare, ma la regia di Nolan è capace di tener desta l'attenzione dello spettatore per le quasi tre ore di durata, alternando con abilità i momenti più intimi e toccanti (sottolineati dalla colonna sonora nella quale Hans Zimmer mette il consueto eccesso di enfasi) a quelli in cui è l'azione a prevalere su pianeti inospitali e insidiosi oppure nello spazio profondo dove la bella fotografia di Hoyte Van Hoytema ha modo di giocare libera con i contrsti di luce e di buio. Costruito attorno alle teorie di Kip Thorne su wormholes e buchi neri, il soggetto vede una Terra ormai moribonda in cui l'ex astronauta Cooper si è dato all'agricoltura, ma viene ripescato per una missione alla ricerca di un pianeta abitabile grazie a un passaggio spazio-temporale (il buon vecchio iperspazio, insomma) che conduce in un'altra galassia. L'unico problema è che lo scorrere del suo tempo e di quello dei suoi compagni risulta assai più lento di quello terrestre, il che causa una serie di paradossi che conducono - oltre a forzature del corso passato degli eventi le cui conseguenze non vengono approfondite - a un finale non inatteso ma comunque costruito con efficacia tale da coinvolgere nel profondo anche chi si è magari un po' perso nelle verbose spiegazioni scientifiche (o pseudotali) che segnano gli unici momenti di stanca del racconto. Si tratta di un difetto in fondo di poco conto - anche se uno dei punti di forza della pellicola di Kubrick di cui sopra è che nessuno spiega nulla - al quale si aggiunge la strana impressione esercitata da un cast che, se non fosse per l'eccezione di David Gyasi (Romilly), sarebbe completamente composto di bianchi. In ogni caso, i nomi coinvolti sono di assoluto spessore e le loro interpretazioni vanno di conseguenza, guidate da un McConaughey oramai del tutto maturato e capace di regalare a Cooper tutte le sottigliezze necessarie a narrarne l'animo lacerato. Accanto a lui, la dolce Hathaway e la monolitica Chastain offrono due modelli diversi di femminilità, mentre Michael Caine mette ancora una volta la sua classe al servizio di Nolan. L'attore inglese è la punta di una vecchia guardia che annovera anche l'appena più giovane John Lithgow, molto bravo nel ruolo del suocero di Cooper, e la coetanea (di Caine) Ellen Burstyn che ritrovo sullo schermo dopo talmente tanto tempo da riconoscerla solo dopo averne letto il nome sui titoli di coda, dove, a meno di distrazioni, non compare invece quello di Matt Damon impegnato nello sgradevole ruolo del dottor Mann.
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