Impari ad attendere un film per mesi, a volte anche per anni, e sempre più spesso si corre il rischio di uscire dal cinema delusi, amareggiati o nel migliore dei casi con l’amaro in bocca.
Queste erano le paure che temevo di riscontrare dopo la visione di Interstellar, ma fortunatamente non è stato cosi, anzi… il film è stato una sorpresa come poche, un capolavoro che indubbiamente è riuscito a spingersi dove nessuno, a parere mio, è mai riuscito a giungere (o almeno a giungervi con successo)
Ma iniziamo dall’inizio. Il film si apre che in un epoca futura non ben specificata, capiamo soltanto che si tratta di un futuro distopico in cui la terra sembra quasi invitare (non molto gentilmente) l’essere umano ad abbandonarla. Ho avuto l’impressione che le tempeste di sabbia che sconvolgono il nostro pianeta e la Piaga che distrugge i nostri raccolti, volessero sussurrarci “basta, non sono più in grado di ospitarvi. Ora dovete trovarvi un altro posto dove vivere.” Quasi come se la terra si fosse stancata di noi (e chi potrebbe darle torto?). E già nei primi minuti che si coglie una prima fetta di originalità da parte dei fratelli Nolan. Si tratta di un film di fantascienza, come gia detto ambientato in un prossimo futuro, ma la terra è rappresentata come se si vivesse negli anni novanta, senza macchine volanti o vestiti appartenenti a una moda improponibile. Vi ricordate LOST IN SPACE? Anche in quel film si tratta del viaggio interstellare per trovare un altro mondo ma vediamo una terra completamente diversa dalla nostra, e lì troviamo una terra dove le navicelle spaziali sono le normali utilitarie e le strade di asfalto un ricordo passato. I fratelli Nolan invece si distaccano da quest’immaginario per rendere ancora più verosimile il nostro pianeta, per farci credere più facilmente che già al giorno d’oggi, dove il futuro sono contadini con un camioncino, la terra si sta ribellando a noi.
Successivamente abbiamo un’ellissi temporale non indifferente. Cooper e gli altri astronauti non li vediamo in alcun tipo di addestramento o preparazione per il viaggio che si apprestano ad affrontare, ma dopo un semplice conto alla rovescia partono alla volta di una nuova galassia. Un scelta coraggiosa a parere mio quella di fare questo grande salto temporale. Non c’è alcuna scena di addestramento stile ARMAGGEDON perché sullo schermo bisogna vedere ciò che davvero serve allo sviluppo della trama. E i fratelli Nolan hanno un vero e proprio talento nel mostrare solo quello che ci serve per apprezzare al meglio un film di quasi tre ore, dove nulla è lasciato al caso, nessuna parola, nessuna virgola è fuori posto.
La regia, il montaggio, la scenografia, gli effetti visivi la colonna a sonora si sposano cosi perfettamente da rendere ogni singolo secondo estremamente suggestivo, quasi come se stessimo vedendo per la prima volta un film ambientato nello spazio, quasi come GUERRE STELLARI e STAR TREK non siano mai esistiti.
È stato un piacere notare come le riprese “esterne” alla navicella con cui gli astronauti navigano nello spazio sono lasciate nell assoluto silenzio per rendere al meglio la sensazione di trovarci per davvero nell spazio profondo dove nemmeno le propulsioni della nave o le esplosioni emettono il minimo suono, come invece siamo stati abituati a credere da altri film fantascientifici.
La colonna sonora è studiata nel minimo dettaglio per esasperare ogni momento critico e commovente rendendo impossibile che lo spettatore non si senta partecipe del dolore, del pericolo e della gioia che provano i protagonisti.
Persino i pianeti visitati sono estremamente suggestivi, nulla di troppo costruito, nessun ambientazione troppo aliena per i nostri occhi ma i pianeti sui cui i protagonisti mettono piede danno davvero l’idea che non si tratti del pianeta terra ma di qualcosa di assolutamente simile e al tempo stesso assolutamente diverso. Il film nel suo insieme centra perfettamente il segno. È in grado di trasmettere un fascino tremendamente angosciante verso l’ignoto, un profondo legame tra terrore e senso di sopravvivenza e desiderio di salvare non tutti i miliardi di abitanti della terra, ma solo le persone giuste: le persone che il protagonisti amano.
Le ripercussioni filosofiche sulla trama del film sono molteplici, ognuno vede ciò che preferisce, perché anche se in chiave fantascientifica, i fratelli Nolan secondo me hanno voluto inserire qualcosa di spirituale, come suggerito nella prima metà del film in cui i protagonisti sono convinti che “loro” li stiano aiutando a salvarsi. Per evitare spoiler non specificherò chi sono questi “loro” ma se sarete cosi attenti da coglierne i significato alla fine del film credo che rimarrete assolutamente stupefatti dalla risposta. Non sarà nulla che non sia stato già raccontato, ma il fascino con cui l’elemento spirituale ci viene inculcato lentamente non può lasciare indifferenti.
Sono tantissime le cose che ho tralasciato in questa recensione e vorrei avere la possibilità di parlare di ogni singolo minuto ma ci vorrebbe una video recensione per farlo. Per tanto non posso fare altro che augurarvi una buona visione, consigliarvi di sedervi comodi, di allacciarvi le cinture e lasciarvi trasportare verso nuovi mondi, perché la magia di questo film non è il punto di arrivo, ma l’intero viaggio.
[+] lascia un commento a william anonimo »
[ - ] lascia un commento a william anonimo »
|