Il pretore

questo film me lo aveva raccomandato un mio amico: sono andato a vederlo e... aveva ragione! E' davvero ben fatto: la trama corre piana con un chiaroscuro quasi caravaggesco tra risata (ambito nel quale sono davvero eccellenti "pozza sterile" e "i piselli sono freschi") e pianto (la scena finale è da manuale). Il pretore Pannofino, tappo brutto e sessualmente ben dotato (ogni riferimento alla schifosa realtà è puramente casuale... ma anche no), strillone e ammiccante con le sue mille smorfie rende alla grande il personaggio di Piero Chiara (per completezza d'informazione, mi sono letto il libro prima di andare al cinema). Mi sono poi piaciuti molto Yor Milano (vorrei fosse il mio andrologo!), Eliana Miglio (gli anni passano, il fascino no: è perfetta come vampe d'alto bordo, che spilla soldi al suo Casanova... anche qui i riferimenti alle Escort - non le Ford - sono forse non casuali) e la tenera fantesca Carlina Torta. Non so poi chi abbia definito Sarah Maestri "una delle attrici più intense del cinema italiano", ma credo abbia ragione: Evelina non parla molto, ma agisce: è lei ad imporre il ritmo alla storia, anche dopo la sua morte, giacché dinnanzi al suo feretro il pretore e l'avvocato Landriani (a proposito, com'è cresciuto Mattia Zaccaro dai tempi di Io sono l'amore, film ingiustamente snobbato in Italia) si pestano a sangue, "purificandosi" a vicenda di tutte le colpe che hanno commesso nell'intreccio narrativo. Curata scenografia e fotografia, eccellenti le comari che, come le Muse, conversando in dialetto "dirigono" l'orchestra del film.

Giulio Base ha realizzato un lavoro eccellente: 15 anni dopo La bomba, non poteva ritornare in miglior stile sul grande schermo. Andatelo a vedere, ne sarete contenti.