...indovinato e fortunato. Niente di allegro, chiaro, Ma tutti d'accordo: Un giovane favoloso è ben ideato, ben costruito, ben condotto.
Vi si attraversano nobili emozioni e nel finale si è liricamente rapiti in una sospensione di puro pathos. Martone, poi, ai tristanzuoli psicologismi ha accortamente alternato squarci ariosi, affreschi colorati, carnalità vitalistiche. Mutuando all'occorrenza.
Ma qual è il messaggio che avrebbero dovuto cogliere gli adolescenti di quelle scolaresche avviate (forse, recalcitranti) a sorbirsi il film? Chi ha pensato seriamente che il protagonista avrebbe innescato in qualcuno di loro un processo di immedesimazione? E' stato fatto - spiegano - per avvicinare i giovani alla Poesia. Sarebbe a dire Elio Germano che recita dei versi (bravissimo, ma è tutto un patire, suo e nostro) oppure la luna che fa ogni tanto capolino?
Ho l'impressione che di Martone si siano fraintesi ispirazione e progetto: narrare la parabola esistenziale del pensiero di un genio raro, poeta eccelso e filosofo di abissi, accompagnamdolo nella discesa agli inferi della disillusione,della rabbia, dell'odio di sè, della disperazione.
Vi sembra che sia quello di cui han bisogno i nuovi venuti al mondo?
Vengono adombrati con la tendenziosità del moderno affabulatore alcuni aspetti controversi: oscurantismo oppressivo del padre che pur ha messo insieme migliaia di libri; inadeguatezza intellettuale di uomini di cultura che pur aiutarono a fare l'Italia. Ribelle, poi il Leopardi. Con tendenze anticlericali, simpatie liberali. Si dimentica Martone che il suo Giacomo fu definito sovrastorico, oggi si direbbe un alieno.
Scendiamo in quota e perdiamoci in frivolezze, Tutto è vanità fuorchè le belle illusioni e le dilettevoli frivolezze.
Il caso Silvia. A parte il fatto che quando la tapina morì di tisi Giacomino era già da tempo evaso dal penitenziario di Recanati, nell'immortale canto abbiamo occhi ridenti e fuggitivi e non òmeri abbronzati e ben torniti come nel décolleté della florida ragazza che la impersona, ben lungi dal deperimento da mal sottile.
Altra licenza? Macchè. Felice fusion da fiction di classe: accuratezza storica (costume marchigiano del tempo) e gioiosa allegoria di gioventù e bellezza. Perfino con una morale: delibare entro scadenza altrimenti si incorre in rimpianti e pessimismo.
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angelo mandelli
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sabato 8 novembre 2014
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felipito permettimi di contestare un tuo assunto
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Caro Felipito, riguardo alla bellissima e tornita fanciulla che impersona nel film la mitica Silvia e che a te ha dato perplessità, lascia che ti ricordi 2 personaggi storici:- Alphonsine du Plessis fu nel 1800 (epoca coeva a Leopardi) una delle più celebri "mondane" di Parigi; talmente bella da ispirare un "amour fou" ad Alexandre Dumas Jr. che la immortalò nel romanzo "La Signora delle camelie" da cui il celebre film della Garbo. Morì di tisi a 23 anni. Era bellissima come dimostrano le miniature dell'epoca.- Forse più celebre ed icona di fascino e bellezza assoluti fu Simonetta Vespucci Cattaneo, nobildonna ligure e sposata ad un Fiorentino, amante quasi ufficiale di Giuliano de'Medici ed amata in modo forse più nascosto ma intenso dal di lui fratello, Lorenzo il Magnifico.
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Caro Felipito, riguardo alla bellissima e tornita fanciulla che impersona nel film la mitica Silvia e che a te ha dato perplessità, lascia che ti ricordi 2 personaggi storici:- Alphonsine du Plessis fu nel 1800 (epoca coeva a Leopardi) una delle più celebri "mondane" di Parigi; talmente bella da ispirare un "amour fou" ad Alexandre Dumas Jr. che la immortalò nel romanzo "La Signora delle camelie" da cui il celebre film della Garbo. Morì di tisi a 23 anni. Era bellissima come dimostrano le miniature dell'epoca.- Forse più celebre ed icona di fascino e bellezza assoluti fu Simonetta Vespucci Cattaneo, nobildonna ligure e sposata ad un Fiorentino, amante quasi ufficiale di Giuliano de'Medici ed amata in modo forse più nascosto ma intenso dal di lui fratello, Lorenzo il Magnifico. Simonetta è la bellissima protagonista assoluta di 2 dipinti celeberrimi del Botticelli: la "Primavera" e "La nascita di Venere". Immortalata anche da altro pittore in uno stupendo ritratto conservato al Museo di Chantilly. Morì improvvisamente a 23 anni di tisi, o forse come Alphonsine, di polmonite. Sai, all'epoca non c'erano i riscaldamenti centralizzati e le case dei ricchi avevano soffitti alti 6 metri. Arduo resistere ai raffreddori all'epoca. Molto cordialmente. Angelo Mandelli
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