Fury |
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Un film di David Ayer.
Con Brad Pitt, Shia LaBeouf, Logan Lerman, Michael Peña, Jon Bernthal.
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Titolo originale Fury.
Azione,
Ratings: Kids+16,
durata 134 min.
- USA 2014.
- Lucky Red
uscita martedì 2 giugno 2015.
MYMONETRO
Fury
valutazione media:
3,09
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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gloria, ma infamia e senza lodedi zavattaFeedback: 203 | altri commenti e recensioni di zavatta |
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giovedì 11 giugno 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Forse se non avessero gonfiato questo film con sparate del tipo “il miglior film di guerra degli ultimi trent’anni” avrei apprezzato di più un film che, pur senza infamia e senza lode, non è né un’americanata né un film da disprezzare completamente. Dal punto di vista della sceneggiatura è interessante il fatto che sia un film sulla seconda guerra mondiale in Germania che parla esclusivamente dell’America. Il Fury (il nome da combattimento del Carro comandato da Brad Pitt) mi ha ricordato molto la diligenza di Ombre Rosse, il quella scatola di acciaio il regista ha racchiuso l’America anche e soprattutto dei giorni nostri; fatta di immigrati messicani, di “redneck”, di contraddizioni e di una religiosità da predicatore a noi estranea. Il nocciolo di questo film, il “take home message” penso sia questo visto la scarsa caratterizzazione del nemico descritto, forse volutamente, come cattivo e niente di più, vista la prevedibilità di alcuni risvolti della trama e la totale assenza di cura per altri, visti i temi dello stupro di guerra, dell’organizzazione dell’esercito, dei bambini reclutati per la guerra totale buttati un po’ lì solo per fare scenografia. Molto bene i combattimenti, chiari e originali, anche perché riescono ad avvincere pur essendo piuttosto lenti, vista la natura del carro armato, apprezzabile che non si sbrodolino in particolari gratuitamente cruenti. Quello che mi ha deluso più di tutto invece è sul piano della recitazione, che pure poteva contare su nomi importanti. In definitiva è questo quello che secondo me è mancato per rendere veramente appassionante la storia di cinque soldati carristi della seconda guerra mondiale che riprende un po' pigramente temi non esattamente nuovi (come la recluta giovane col capo difficile). Ma forse esagero, in realtà l'unica cosa che mi ha dato fastidio è che nei primi 10 minuti di film inquadrano 10 volte il nome del carro scritto sulla canna, che poi è la locandina del film, perché indurre così tanto su un'immmagine che dovrebbe diventare iconica? Perché non ci riesce.
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